Governare gli Italiani
Stavolta non voglio ricorrere agli ausili impeccabili di IA, l’Intelligenza Artificiale in chiave BING, e mi fiderò confidente per lo più della mia ottuagenaria memoria. Quel che peraltro importa non è la verità circostanziale dell’aneddoto ma il senso che ne deriva.
Pare che in finale di carriera il Duce avesse confidato la sua amarezza a una frase o cupo pensamento come questo.
Se costoro però gli statisti avessero letto tutta l’opera mirabile di un grande dell’Italia o più semplicemente soltanto il preambolo de La folla delinquente (1891) di Scipio Sighele avrebbero esercitato se non la rinunzia all’impegno assunto. perlomeno una maggiore prudenza nell’imbarcarsi per un viaggio come quello di Mussolini alla guida di un paese popolo di navigatori d’ ogni cabotaggio tra le altre molte doti magnificate nelle sue allocuzioni, cui non arrise però la fortuna come a Colombo che scoperse l’America credendo di essere giunto in Asia.
Un altro aneddoto di cui ho memoria ma che non posso minimamente avvalorare che si raccontava tra i socialisti della dirigenza, di cui per il mio settore teatrale feci parte, forse per invenzione di Craxi, che fu uno studioso serio del condottiero nazionale massone, è che Garibaldi dopo una delle sue scorribande vittoriose, messosi da tribuno per gli omaggi della folla alla ribalta di un Municipio, osannato dagli astanti e richiesto di un discorso, avesse risposto solo con queste parole “Italiani siate seri!” dopo di che sarebbe rientrato nell’edificio.
Il problema del governo degli italiani non è semplice anche ora come lo fu nel passato. Ci si può illudere ed illudendosi ci si può deludere. Ciò va messo nel conto. Tutto qui!
Che cosa rende difficile il governo dei residenti italici, di coloro che vi risiedono affratellati in un demos[2] comune, nati o non nati in questa stravagante penisola? Evidentemente prima causa ne è la profonda ed oggi ancor maggiore eterogeneità della popolazione, che ha posto in queste terre la propria ragione di vita e sussistenza, la quale dovrebbe guidare o interdire ogni seria proposta di amalgama fattuale.
Non si parlerà ovviamente non più di razze, perché ciò è proibito, ai nostri giorni ma di culture, credenze ed etnie infine senz’altro. La Macedonia[3] Italia può porsi all’avanguardia del dissesto universale e chi vivrà vedrà come si dice.
Ecco ora un esempio fra i molti che si potrebbero trarre a suffragio di questa tesi sullo status confusus macedonico dell’Italia.
E’ a tutti noto il caso di quell’indiano deceduto a seguito di un infortunio per la sua mal destrezza. Ciò è capitato già turpemente e continua a capitare e capiterà a molti altri per lo stesso misero compenso. Si è organizzata una protesta per rendere protetto e finanziariamente sostenibile il lavoro di coloro che attraverso una serie di sotterfugi giungono in Italia. Si tratta di superare una legge in sé contraddittoria, la così detta Bossi Fini, per cui il permesso di soggiorno si rendeva necessario per lo svolgimento di un lavoro sennonché quel lavoro non poteva che conferirsi a chi non avesse una qualche dimora stabile in Italia. E’ questo un classico dilemma del genere se sia nato prima l’uovo o la gallina o di quella sua variante per cui essendo meglio un uovo oggi che una gallina domani non si farà che mangiar uova per tutta la vita.
Ma sono i numeri che fanno esplodere il ridicolo di una manifestazione di buon cuore come solo la sinistra nostrana può organizzare, con meno tenuta ideologica e spirito di sacrificio però della comunità di Sant’Egidio, per cui si chiede a uno Stato Italiano diretto dal buon cuore di un Presidente della Repubblica buono per tutte le legislature di sostenere i lavoratori extracomunitari da ogni parte del globo essi giungano con le risorse mutilate di un Italia che figura nella Nato per il solo requisito di essere come dicevano gli strateghi cinesi un “ Crocevia “ mediterraneo dell’Impero Atlantico NATO. E tutto ciò si desume da un articolo della Costituzione Italiana, spesso definita come la più bella del Mondo, che così recita:
Lo straniero al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione Italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Ora gli indiani più o meno lavoratori e qui si va dalle nozze faraoniche della coppia ultra miliardaria di turno fino ai morti per strada d’inedia, dai paria castali agli emiri e ai maragià sono una popolazione di 1.428.627.663 abitanti e come ebbe a dirmi un caro mio amico indiano direttore d’orchestra, nei giornali indiani perché un evento mortifero vi compaia deve essere almeno una decina di migliaia 10.000 morti e non di uno solo.
Ma il buon cuore e l’imbecillità del sindacato nostrano non ha limiti e piuttosto che stare al buio è meglio accendere un fiammifero[4] per poi morire al buio commemorati in qualche fiaba come la fiammiferaia di Andersen.
Semmai vi fosse un premio per il maggior uso distorto della retorica ciò andrebbe alle nostre sinistre che in combutta con una religione cristiano cattolica che al dire di Claudel[5] ha trasformato il sale del Vangelo in una dolce melassa buona per ogni credo importato non nostrano, specie se risulta vincitore di un estenuato cristianesimo oramai sterile di figli e di una società comunione arcobalenica fantasiosamente bengodica. Si può morire in modi diversi se il Titanic affonda come quest’Europa senza uno stile proprio arcaico moderno, ma una barzelletta al riguardo va raccontata per temperare questo scherzo presente sui limiti della nostra nostrana retorica un tempo definita buonista.
Il naufragio dell’Europa mono-democratica.
Due ebrei, molto tempo dopo dalla fuga dall’Egitto, si confrontano decisamente tradizionalisti tra loro e non certo filo-palestinesi. Uno dei due pomposamente afferma che non c’è stato evento importante, singolare e universale in cui non ci fosse una presenza ebraica, un ebreo superiore agli altri per talento e fortuna, al che quell’altro ribatte che nella tragedia del Titanic non risulta vi fossero ebrei. E quell’altro di rimando “ Ma che dici! Non c’era anche Eisberg”.[6]
Non sembri irridente questa chiusa che tocca invece un punto che definirei teologicamente importante.
Parrà strano ma sia l’Ucraina in cui si ebbe addirittura un tentativo di esarcato giudaico nei tempi passati oltre alle più disparate convulsioni ideologiche e la Palestina sono i luoghi odierni di un conflitto ancestrale.
Questa presunzione ebraica che qui viene ridicolizzata ha il suo fondamento nel fatto che gli Ebrei in certo qual senso hanno inventato il Monoteismo e si potrebbe anche dire a loro scapito che si sono anche dimenticati di brevettarlo! E’ questa a ben pensarci una perdita economica rilevante.
Dal monoteismo di cui è pervasa la Bibbia si derivano gli altri due monoteismi importanti e cioè quello cristiano e quello islamico. Il monoteismo verrà così a sostituirsi al politeismo pagano.
Ciò costituisce tra l’altro una notevole semplificazione del modello politeista donde la convergenza della pluralità nell’unicità creazionale. Non si può negare che ciò costituisce una notevole semplificazione del genere che tutte le strade conducono a Roma. Sapere che procedendo all’indietro si perviene ad una meta soltanto come punto di partenza è rassicurante perché ciò garantisce l’unicità del creato.
Dei due monoteismi derivati il Cristianesimo ritrova la complessità enigmatica del politeismo secondo lo schema trinitario ed è pertanto un monoteismo corretto o travisato a seconda del punto di vista. Il monoteismo invece islamico è terribilmente coerente con sé stesso e la sua propria storia da non consentire altro monoteismo che il proprio.
Il cristianesimo poi si è articolato e profuso nella varietà cospicua dei riformati protestanti di contro all’ortodossia greco slava.
Ora siccome sono sufficienti a garantire un politeismo anche due divinità soltanto paritarie, altrimenti torneremo da capo, ecco che la Cina e con essa il Giappone possono dichiararsi politeisti per via dell’opposizione paritaria Yin Yang Scudo Lancia che trova nel concetto di Tao come cammino intenzionale il punto di convergenza strumentale.
Se quest’analisi la si accetta come spiegazione ecco che la foga Woke e l’universo LGBT diventa una variante del monoteismo in cui anche il sesso residuale dualista maschio femmina si fonde in un unico crogiolo egualitario democratico. E’ la stessa Democrazia come il migliore dei regimi possibili una forma mascherata di monoteismo.
Se tutto ciò inquieta come un naufragio allora bisognerà rinvenire nel cargo democratico che affonda un qualche ebreo come causa determinate del naufragio indotto da un Iceberg che non è un cognome ebraico ma una massa di ghiaccio fluttuante.
Renato Padoan
NOTE
[1] La sostanza dell’inizio de “La Folla delinquente” consiste nell’allegoria dell’edificazione di un muro che se fatto di pietre grezze sarà un muro a secco per gravame di pezzi, se costituito invece di regolari mattoni potrà elevarsi alla consistenza di una muraglia di castello. Gli italiani sono a tutt’oggi dei regolari mattoni od un pietrame singolare e disparato se non disperato ?
[2] Sul significato che deve attribuirsi primariamente alla parola DEMOS nella cui radice si comprendono generati anche termini come dominio, demonio, addomesticare, donna e domus = casa, domicilio ecc. svilupperò in un altro prossimo articolo la questione.
[3] **Territorio geografico**: La Macedonia è una regione storica situata nei Balcani, nell’Europa sud-orientale. Questa regione comprende parti di diversi paesi, tra cui la Grecia, la Bulgaria, l’Albania e la Macedonia del Nord (che ha preso il nome dalla regione). È un territorio con una storia ricca e una varietà di culture, lingue e tradizioni.
2. **Insalata di frutta**: Come accennato nella mia risposta precedente, la “Macedonia di frutta” è un piatto composto da una varietà di frutta fresca tagliata a pezzi e mescolata insieme. Questo termine non è direttamente correlato al territorio geografico, ma è un modo delizioso per unire sapori e colori diversi in un unico piatto.
In entrambi i casi, la parola “Macedonia” evoca l’idea di diversità e mescolanza.
[4] Quel detto o aforisma per cui è meglio accendere un cerino piuttosto che stare al buio è l’esempio più spesso corrente di un sofisma che ha il nome tecnico di SORITE o quello più semplice di sofisma del calvo per cui con pazienza e gradualità si dimostra che anche un calvo è un capelluto.
[5] Sono debitore della citazione al parroco della Chiesa di Saint Louis le cui omelie mi parvero così toccanti da chiedergli alla fine del mio soggiorno parigino un colloquio personale di cui tratterò a parte per l’importanza successiva che ebbe nel mio giudizio sull’Islam in un articolo che la bontà di Ereticamente vorrà confidarmi. La chiesa di Saint Louis nel Marais porta effigiati in lapidi all’interno delle navate i nomi dei caduti cattolici perseguitati e giustiziati dai “patrioti” nel corso della Rivoluzione Francese.
[6]La freddura si basa sulla constatazione che i cognomi ebraici finiscono in ambito germanico in BERG che è un nome cognome generico di appartenenza cittadina come dicessimo per la radice comune BORGO di montagna. Presumo senza dimostrarlo che ciò possa essere un cognome assunto dalle comunità ebraiche più proprio della Bavaria Baviera che è regione particolarmente montagnosa.
1 Comment