I costruttori di architetture gotiche, alla stregua degli Egizi, che avevano sfruttato le proprietà del triangolo equilatero e della Sezione Aurea, si servirono di questa scienza armonica per l’esecuzione dei loro templi cultuali. Gran parte delle volte e degli archi a sesto acuto, infatti, furono tracciate basandosi su un triangolo equilatero. La ricerca di un piano esecutivo che tenesse conto di cer
Ciascuna cattedrale, in tal senso, possedeva una sua fisionomia numerica (armonica-alchimica), per così dire, che si originava dal luogo di edificazione e dal peculiare rapporto con la volta del Cielo, le energie della Terra, la dedicazione della cattedrale e il suo messaggio occulto complessivo. Il numero segreto che presiede alla genesi secretata dell’edificio è rinvenibile nelle ‘colonne dei numeri’, cioè il progetto numerico occulto che risiede in ogni cattedrale. Questi canoni matematici-geometrici sono collegati con il numero dei portali, dei campanili, dei pilastri, dei capitelli e degli altri elementi costituenti l’intera struttura. I tre numeri chiave associati alla cattedrale di Amiens, per esempio, sono il 21, il 22 e il 20. Il primo dei numeri sacri, presente in tutte le cattedrali, è detto numero della perfezione, originato dal prodotto dei numeri sacri 7 e 3 che ritroviamo anche nella Bibbia, nella quale si parla delle ventuno perfezioni della sapienza (7×3 = 21). Il secondo corrisponde al numero dei gradi che fissano longitudinalmente l’orientamento in rapporto al Sole (Magistero Alchimico del Sole). Il terzo ed ultimo è connesso con le opere della Creazione contenute nel libro dell’Antico Testamento e delle virtù del Cristo.
Il sette è da porre in relazione anche con la Settima Lama dei Tarocchi, il Carro. La simbologia di questa Lama configura il Carro Trionfale dell’Antimonio, opera alchimica di Basilio Valentino e la Merkabah, il Carro di fuoco. L’auriga che guida il Carro incarna l’iniziato, l’alchimista, e le due sfingi (una bianca e una nera) che lo trainano sono le due colonne del Tempio massonico (o salomonico), Jakin e Bohas. Queste rappresentano pure il Caduceo ermetico-mercuriale che vede due serpi avvinte ad una verga, simboleggianti le correnti maschili e femminee che devono essere dirette e controllate dall’auriga-alchimista.
La cattedrale è assimilabile all’Albero della Conoscenza con i suoi sentieri e le sue Sephiroth. L’Albero della Vita e lo schema sephirotico sono strettamente connessi con la speculazione legata ai misteri dell’evoluzione e all’evolvere del cosmo. L’Albero quindi è formato da quattro differenti aree di coscienza, o piani cosmici, nei quali scorre e procede il flusso creativo pulsante, la Corrente di Vita. Il primo di questi livelli di creazione è Olam Atziluth, il Mondo delle Emanazioni o Mondo Archetipo; il secondo è Olam Briah, il Mondo della Creazione; il terzo corrisponde a Olam Yetzirah, il Mondo della Formazione; l’ultimo, il quarto, nel quale convergono dinamicamente gli altri tre, è Olam Assiah, il Mondo dell’Azione o Mondo Materiale, che lo Zohar considera il luogo dove la verità permanente, l’armoniosa cooperazione o sinergia che si attua fra tutti i Sephiroth, rende l’Universo manifestazione di un ordine e di una simmetria che sono l’esatta manifestazione del Pensiero Divino e del Mondo degli Archetipi. La cattedrale diviene così l’espressione più alta della Luce del Dio Occulto.
Stefano Mayorca