i segreti deviati” non sono e non possono essere che sciocchezze: i servizi segreti sono uno strumento d’importanza fondamentale nella politica di uno stato; i suoi vertici dipendono strettamente dal governo; se hanno agito durante gli “anni di piombo” non può essere stato per destabilizzare, ma semmai per stabilizzare la situazione politica. Sicuramente alcuni degli attentati compiuti in quegli anni hanno avuto come esecutori materiali giovani del sottobosco della destra extraparlamentare; giovani sprovveduti cui “qualcuno” che sicuramente non era ciò che diceva di essere, aveva fatto credere che mettendo una bomba avrebbero “fatto la rivoluzione”. In un caso almeno, si trattava di un ragazzo infermo di mente, Ermanno Buzzi, autore materiale della strage di piazza della Loggia a Brescia, poi ucciso in carcere in circostanze mai chiarite, prima che potesse fare i nomi dei mandanti.
i ultimi vent’anni non si prestano ad una lettura diversa da questa. Per quanto riguarda l’Italia, il crollo dell’Unione Sovietica ha tolto ai nostri connazionali la paura del comunismo, ma non l’indignazione per il sistema di corruzione democristiano, ed i “compagni” sedicenti ex comunisti hanno saputo approfittarne con destrezza, divenendo la forza egemone di un centrosinistra nella cui orbita sono stati attratti la maggior parte dei cocci della DC e dei suoi antichi alleati, eppure le prime battute di Tangentopoli, l’inchiesta giudiziaria-ciclone che ha sconvolto il sistema politico italiano, avevano evidenziato alcune cose che poi sono state prontamente nascoste sotto il tappeto da una magistratura in buona parte controllata dagli ex comunisti, ossia il fatto che il PCI, sedicente forza di opposizione, era coinvolto negli scandali, nell’appropriazione illecita di denaro pubblico non meno di quanto lo fossero democristiani e socialisti.
L’intolleranza dei democratici non ha limiti né senso del ridicolo. Uno dei più importanti scienziati oggi viventi, il linguista Noam Chomsky ha osato sostenere che anche ai revisionisti va concesso il diritto di esprimere le loro idee. E’ bastato, Noam Chomsky è stato subito incluso nella “lista nera” dei revisionisti ossia, secondo i democratici, dei razzisti, degli antisemiti, è una logica che funziona come la scomunica medievale: chi dà rifugio a uno scomunicato, chi intrattiene rapporti con lui, è lui stesso automaticamente scomunicato. Piccolo particolare che rende grottesca tutta la vicenda: Noam Chomsky è ebreo.
A mio parere, sapendo degli ostacoli che ciò avrebbe comportato alla sua carriera letteraria, Gunther Grass ha fatto benissimo a tenere nascosta la cosa. E’ da notare che Grass non è sospettato di essere un nazista, né di esserlo stato in gioventù. Chi conosce almeno un poco la storia della seconda guerra mondiale, sa che le Waffen SS erano una forza militare i cui combattenti nulla avevano a che spartire con i campi di concentramento e nulla ne sapevano. In particolare, negli ultimi mesi del conflitto, dopo l’attentato di von Stauffenberg e l’epurazione che ne era seguita nella Wehrmacht, all’epoca in cui Grass raggiunse l’età per essere arruolato, le SS erano divenute di fatto la residua forza militare della Germania; il motivo per il quale Grass è stato costretto a nascondere ciò di cui nessun uomo, mai, in nessuna circostanza, dovrebbe essere obbligato a vergognarsi, di aver difeso la propria Patria in guerra, è il timore di una sorta di contaminazione magica per aver portato una divisa con le rune sul bavero, una circostanza che evidenzia l’aspetto stregonesco e superstizioso dell’antifascismo e della democrazia.
ore inglese del XVII secolo in vena di bizzarrie, è diventata il mito fondante della non-nazione americana, un po’ come se noi riconoscessimo il nostro antenato totemico in Cenerentola o in Cappuccetto Rosso; la favola secondo la quale gli anglosassoni sarebbero i discendenti delle dieci tribù perdute d’Israele, quel che serviva per ricollegare un espansionismo planetario a delle aspettative messianiche. Siamo, come si vede, fuori dal cristianesimo: se gli anglosassoni sono i discendenti delle dieci tribù perdute, se gli Stati Uniti sono il “nuovo Israele”, allora è ancora “l’antico patto” di Mosè quello che li vincola; quello nuovo venuto con Cristo non li interessa, non li riguarda. Gli Americani mentono quando dicono di essere una nazione cristiana; forse mentono prima a se stessi che agli altri, ma mentono.
Sulla reale fattibilità tecnica di un’azione del genere nel cuore degli Stati Uniti, con i mezzi di sicurezza e di controllo del proprio spazio aereo di cui questi dispongono, sono stati sollevati dubbi molto seri (si veda l’eccellente libro inchiesta di Maurizio Blondet Auto-attentato in USA).
rabbia? Rabbia per che cosa? Quei tremila morti delle Twin Towers rappresentano nulla di più della messe di vite umane che i bombardamenti angloamericani potevano cogliere su di una città di medie-piccole dimensioni in un qualsiasi giorno della seconda guerra mondiale, sono sicuramente molto meno dei bambini iracheni morti per malattie che altrimenti sarebbero state facilmente curabili in quindici anni di embargo, molto meno dei vietnamiti bruciati vivi dal napalm, delle vittime dei bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki, molto meno dei tedeschi fatti morire di stenti dal piano Morgenthau. La carne degli Americani vale forse più della nostra, di quella dei Tedeschi, degli Iracheni, dei Vietnamiti, di quella di tutti gli uomini torturati e crocifissi dall’ambizione americana di estendere all’intero pianeta una democrazia che è solo la maschera del loro dominio?
Alcuni esempi renderanno chiaro il concetto: nel 2007 è stato arrestato in Spagna lo scrittore austriaco Gerd Honsik; la sua colpa? Essere autore di un libro, Il piano Kalergi, nel quale spiega come è stata programmata e si sta rapidamente attuando la distruzione definitiva dell’Europa, attraverso il declino demografico programmato e l’immigrazione che in un futuro non certo lontano porterà alla sostituzione delle etnie europee con un’ibrida torma “multirazziale” infinitamente più malleabile alle esig
enze del capitalismo mondiale e della globalizzazione, consumatori del mercato globale, tanto più facilmente plagiabili, quanto più privi di cultura e identità.
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