Il recente intervento, pubblicato su questa Rivista, sulla “Logica originaria…”, dimora in guisa evidente nel campo dell’autentico significato del Logos difeso da Hegel: “Il Vero è l’Intero!”; la stupidità essoterica (che è tenuta al guinzaglio dal Mondialismo satanista esoterico che la gestisce…!) del Mondo moderno (quanto aveva ragione Daudet nel suo Lo stupido XIX secolo…!) non è geneticamente capace di con-prendere la cosmica Verità di quel Principio che è il Fondamento della Logica arcaica, esoterica e quindi “mistica” (o, in una parola, “ermetica”) dell’Uno che è i Molti e dei Molti che sono l’Uno; dove quelli che lo sciocchezzaio moderno definisce “ossimori” sono i “momenti”, le “dimensioni”, gli “stati”, i livelli, gli Enti, gli Dei, i Metalli, le Ere, le Civiltà, le Coscienze, le particelle, gli atomi e le molecole, quindi, differenti, contrari, contraddittori, “polemici” (il Polemos eracliteo…!) che tali “appaiono” all’insipiente, quali parti e non Intero e quindi falsi individui, qualificati dalla determinazione astratta (dal contesto, che è sempre l’Intero…) identitaria ed esclusiva dell’Altro, ma al Sapiente invero manifestano la Verità dell’Athanòr che Tutti li contiene e Tutti Esso è; Verità interna ed unitaria del Principio della Inclusione (coagula) dei Molti e dei Diversi quali necessari e liberi “momenti” dell’Uno dove, nel movimento che è il Tempo quale immagine mobile dell’Eterno, Essi si muovono e tra loro e dentro di loro confliggono ma nell’Eterno che è l’Istante (Platone, Parmenide, 155d-157b) l’Uno non si muove e non sta fermo!
Per la Logica “categoriale”: che è quella moderna e quindi astratta (categoria da katà agorà = secondo il giudizio della piazza, della moltitudine…) dell’identità, dell’individuo-ente, staccato dall’Essere: è questo il senso profondo del Dire antiontoteologico di Heidegger, che è simile pertanto a quello di Hegel; e del principio di non contraddizione, tutto ciò è incomprensibile!
La quaestio è invece molto semplice: Hegel insegna, con quel Principio, che è la Evidenza fenomenologica sia macro che microscopica, che la Sapienza arcaico-platonica cui si ispira (e che è il Logos che egli difende…) è oggi definita “speculativa” ma un tempo la stessa era definita “mistica” poiché è la Conoscenza intuitiva ed istantanea (vedi l’exàiphnes platonico nella VII Lettera…) cioè Intellettiva (noetica, mentre l’altra logica è quella dianoetica cioè discorsiva…) dell’Intero, del Tutto, la quale non esclude, proprio perché ne è al di sopra (come accadeva nelle Accademie neoplatoniche) la Logica moderna, come quella aristotelica, dell’identità (A=A; A diverso da non – A) essendo quest’ultima la legittima modalità di conoscenza della dimensione essoterica cioè sociale, politica e quindi retorica e giudiziaria dei Molti cioè della Democrazia che è come dire della Modernità.
Chi rifiuta tale Logos, poiché non vede l’intima Verità difesa da Hegel, non può vedere, effettualmente, il Sapere e la Scienza Sacra di tutte le Tradizioni iniziatico-sapienziali dell’Umanità, nonché dell’intera Tradizione Platonica che di quelle è Divina sintesi, sino al concetto “contraddittorio” della Trascendenza Immanente difeso da Evola; per giungere a ciò che sta rivelando, a chi ha occhi per vedere e cuore per intuire, la “misteriosa”, “contraddittoria”, “strana” quasi “mistica” meccanica quantistica e la sua filosofia di base che altro non è che il Discorso di Platone intorno a quella “realtà che non è realtà”, cioè la Chòra, ricettacolo di tutte le Forme ma che non è alcuna di esse, dicibile, secondo Platone, solo per mezzo di un “pensiero bastardo”, e quindi, ancora una volta, con una “contraddizione”!
BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE
Giandomenico Casalino, La prospettiva di Hegel. Circolarità e compiutezza del sapere come pensiero arcaico-ermetico, Lecce 2005.
Giandomenico Casalino, La conoscenza suprema. Essere la concretezza luminosa dell’Idea, Genova 2012.
Giandomenico Casalino, Sul Fondamento. Pensare l’Assoluto come Risultato, Genova 2014.
A.G. Magee, Hegel e la tradizione ermetica, Roma 2013.
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