7 Ottobre 2024
Società

La morte di Dio

Era suppergiù il 1882 quando si sparse la notizia che Dio era morto. Quell’annuncio sollevò e solleva tuttora molti dubbi. Sulle circostanze della morte di Dio non abbiamo notizie esatte. È stato ucciso (come si disse in un primo momento) o è deceduto per cause naturali? Alcuni dicono siano state nuove divinità, come Scienza, Tecnologia, Materialismo, ad averlo assassinato. Altri affermano sia morto perché molto vecchio, anzi antico. Vorrei analizzare qui alcuni elementi decisivi per comprendere il problema.

Per cominciare prenderei i ritratti di Dio che sono in nostro possesso. Confrontandoli con le immagini di altre divinità maschili – Zeus, Apollo,  Shiva, Krishna ecc. (non ci è possibile fare confronti con Allah perché non esistono sue immagini) – notiamo che mentre che gli altri Dei appaiono soggetti giovani e nel pieno delle forze, Dio è un vecchio canuto, presumibilmente afflitto quindi dai tipici problemi legati alla senescenza.

Tuttavia nell’affresco del Buonarroti, in cui Dio tende la mano ad Adamo – il fatto che sia stato approvato dal Vaticano ci autorizza a ritenerlo somigliante – vediamo un uomo anziano eppure fisicamente vigoroso e psicologicamente disinibito, a giudicare dall’audace camicione rosa che indossa.

Guardando meglio si può però notare che alcuni angeli lo sostengono nel volo. Questo dettaglio potrebbe rivelare una difficoltà motoria, e spiegherebbe perché altri artisti l’abbiano ritratto seduto su un trono. Posizione che ufficialmente rappresenta la maestà divina, ma che forse ne tradisce la stanchezza, le precarie condizioni di salute.

Inoltre, in questi tempi di crisi, molti pensano che Dio si sia dimenticato di noi, lasciando andare alla deriva il pianeta. Non potrebbe dipendere da un deficit della memoria legato all’età? Anche la sua afasia – il famoso ‘silenzio di Dio’ – si potrebbe spiegare con un declino mentale o una depressione senile. Nella peggiore delle ipotesi con la morte. In ogni caso, è preoccupante.

Se alla guida di questa immensa, complicatissima e misteriosa nave che chiamiamo universo non c’è più chi l’ha costruita e sa pilotarla, corriamo il rischio di un naufragio cosmico. Chi può sostituire Dio al timone della vita? Qualcuno in effetti si crede un Dio, in diritto di dettar leggi a tutto e a tutti. Ma per il momento l’uomo, più che a un Dio, assomiglia a un bambino capriccioso, egoista, incosciente, manesco.

Si obietterà che abbiamo di Dio un’idea umana, troppo umana. Ma fosse anche un’idea astratta, sottile, filosofica, sarebbe sempre umana. E visto che riconosciamo in Dio debolezze umane come la collera, la gelosia, la vendetta, il desiderio d’esser lodato ecc., non mi sembra offensivo supporre in lui anche i nostri acciacchi fisici o qualche forma di stress.

Non abbiamo elementi per fare diagnosi plausibili. Dobbiamo accontentarci di congetture più o meno fantasiose. È per altro impossibile essere rigorosamente logici, dato l’alone di mistero che circonda il soggetto. Teologi e filosofi non hanno ancora trovato un accordo nel definire Dio. Una persona? Una combinazione di tre persone (dunque avremmo non uno ma tre morti)? Sostanza, natura, puro spirito?

Dio nessuno l’ha mai visto. Forse è troppo piccolo per essere visibile. Se il suo regno sta in un grano di senape, deve essere in effetti piccolissimo. Si dice che gli angeli, che pure non vediamo mai, potrebbero stare a miliardi su una capocchia di spillo, seppure compressi come sulla metropolitana nell’ora di punta. Dio però sarebbe molto più piccolo, in pratica non avrebbe massa. Come un neutrino, anzi più piccolo, piccolo in modo infinito. Nello stesso tempo, infinitamente grande. E una cosa infinita ovviamente non può morire, aver fine.

Tra chi nega la morte di Dio c’è infatti chi lo considera immortale. Ma anche questa è una congettura. Anche nel caso di Dio succede, come con altre personalità celebri, che alla realtà si sostituisca il mito, la leggenda. Non stupisce perciò che, come già col conte di Saint-Germain, Hitler, Elvis Presley e altri divi famosi, molti affermino che Dio non è mai morto.

Questo può dipendere da una proiezione di desiderio, dal bisogno di garantire al proprio idolo una forma di eternità. Molti infatti hanno bisogno di Dio come di un padre cui chiedere aiuto, consiglio, protezione, sicurezza. Trovarsi all’improvviso orfani di un genitore tanto potente, temibile ma anche rassicurante, garante di un ordine e di una giustizia universali, li getterebbe nella disperazione.

Per contro, sappiamo che i nostri tempi sono segnati da una profonda crisi dell’archetipo paterno, contro cui si son mossi violenti attacchi. Molti sarebbero ben lieti di sbarazzarsi della figura del padre e, a maggior ragione, del padre per antonomasia, cioè del Padreterno. Alla nostra società laica, materialista, ultra-tecnologica e ultra-scientifica, può far comodo pensare che Dio sia morto, che non vi sia più metafisica, né un giudizio divino cui non si può sfuggire.

Certo, le chiese sono vuote, non ci sono più vocazioni religiose, la gente non prega più, nessuno ubbidisce più ai 10 comandamenti e cose simili, come se fosse venuto a mancare il motivo che teneva in vita questi fenomeni. Ma l’andare in chiesa ecc. non provava l’esistenza di Dio. Quindi il contrario non prova la sua morte. Fidarsi di dicerie, di cose lette o sentite, senza avere dati sicuri, è tipico dell’uomo moderno.

Per esempio, abbiamo prove certe della morte di Hitler? Per quanto ne sappiamo, il fuhrer potrebbe vivere ancora sotto falso nome e preparare l’avvento di una nuova razza ariana. Forse anche Dio si è solo nascosto (Deus absconditus) e sta progettando di cancellare l’uomo, che l’ha deluso, per passare il governo del pianeta a un’altra specie. Forse ai delfini, che hanno un cervello più sviluppato del nostro, o ai maiali, meno dissoluti di noi, o ai cani, più fedeli e ubbidienti. E perché non ai pappagalli, che saprebbero predicare, recitare formule e preghiere meglio di noi?

Per onestà intellettuale bisogna infine menzionare coloro per i quali la morte di Dio è un falso problema. Secondo loro Dio non sarebbe mai realmente esistito. In tal caso, è chiaro, la sua morte sarebbe una metafora. Alluderebbe semplicemente alla fine di un’illusione. Dio sarebbe ‘morto’ nel senso che non abbiamo più bisogno di lui per spiegare la realtà o per decidere cosa è bene e cosa è male. Per questo basterebbe la nostra scienza, senza la tutela di entità fittizie.

Dio andrebbe perciò sepolto insieme a personaggi fantastici come Visnù, Osiride, Aura-Mazda, Wotan, Odino, Zeus, Giove, Geova ecc. Queste vecchie favole andrebbero sotterrate in un cimitero degli Dei e qualche nostalgico, se vorrà, potrà andare a deporvi dei fiori, come ai cari estinti. Ma se scavassimo in quelle tombe vi troveremmo il vuoto, il nulla. Dovremmo considerare ‘Dio’ un semplice apparato mitologico, uno pseudonimo dietro il quale si nascondono i veri autori di quelle opere che la credulità religiosa attribuiva a un fantomatico essere divino.

Chi siano questi misteriosi ghost writers non è chiaro. I nomi proposti – Materia, Evoluzione, Caso, bio-ingegneria aliena ecc. – non risolvono nulla. Teorizzano solo nuove entità, non meno favolose di Dio, sulle quali non sappiamo niente di preciso. E forse un giorno si dirà che la Materia è morta. Insomma, la questione si riduce a un conflitto tra opinioni. Quindi la morte di Dio è perlomeno dubbia. Al momento opterei per una sospensione di giudizio, un prudente scetticismo. Aspettando nuove e più attendibili rivelazioni.

21 Comments

  • S. N. 1 Maggio 2024

    Forse Dio, vivo o morto che sia, non ha mai avuto nulla a che fare con questo mondo.

  • Lucio 1 Maggio 2024

    O questo mondo non ha mai avuto nulla a che fare con Dio?

    • O.M. 2 Maggio 2024

      …la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l’hanno accolta…

  • Emy 4 Maggio 2024

    Ritengo più probabile l’ ipotesi di S. N.

  • Paola 4 Maggio 2024

    Mi associo. Anche per me è, più tristemente (se possibile), un’ipotesi più “credibile”.

  • Paola 4 Maggio 2024

    …chissà se per disinteresse o per “spartizione di aree di competenza”. Forse un giorno sapremo…forse. Mah.

  • Elia 4 Maggio 2024

    Bisognerebbe intendersi su cosa intendiamo quando diciamo ‘Dio’. Possiamo anche scherzarci su, il vecchio con la barba bianca, gli angioletti, la vecchiaia di Dio ecc… Mah…

  • Emy 4 Maggio 2024

    Scherzi o meno, la questione sempre quella è. A prescindere da fisionomia e forse anche da sostanza.

  • O.M. 4 Maggio 2024

    Ma Dio e il mondo sono una stessa sostanza (come nel panteismo)? O sono realtà diverse, separate (come nelle religioni semitiche)? Nel primo caso, se muore Dio…tutto finito. Ma se Dio è morto e il mondo c’è ancora…

    • Emy 4 Maggio 2024

      Replica corretta. Nella mia limitatezza riesco a immaginare solo un dualismo radicale (mi convince meno quello moderato). Lungi da me il panteismo.

      • Paola 4 Maggio 2024

        Mi trovo d’accordo con Emy, anche se il dualismo, per me, rimane una speranza più che una convinzione (non so se lo sia per lui/lei).

  • Emy 4 Maggio 2024

    E in tal caso vanno bene entrambe le ipotesi di chi ha commentato all’inizio.

  • Paola 4 Maggio 2024

    P. S. Supponendo ciò, tuttavia, non dovremmo/potrmmo più parlare della morte di Dio, giusto?

    • Paola 4 Maggio 2024

      *potremmo

  • O.M. 5 Maggio 2024

    In ogni caso, io penso, non dovremmo più parlarne. Molto meglio pensare che Dio sia vivo e vegeto…
    Se poi sia Dio-Dio o un Dio minore, un Demiurgo, mi sa che la faccenda è complicata.

  • mick 7 Maggio 2024

    Non so se Dio sia morto o vivo, l’unica certezza è che noi siamo morti. Con il cosiddetto progresso, figlio della nostra finitezza e presunzione, e le conseguenti effimere conquiste di civiltà, abbiamo distrutto il pianeta e perduto la nostra Umanità e, dopo averla tanto inseguita e corteggiata, perfino la Libertà. Ogni giorno deleghiamo ad altri idee, pensieri, emozioni e gusti, felici di essere servi senza alcuna possibilità di ospitare altri se non noi stessi e il nostro comfort. Che spazio possiamo dare a Dio? Forse solo la Fede potrebbe aprire uno spiraglio; il “credo quia absurdum” di Tertulliano. Se non altro per fregare chi ci vuole servi compiacenti…

    • Elia 7 Maggio 2024

      Molti probabilmente sono morti (metaforicamente) e molti forse sono moribondi. Ma alcuni sono ancora vivi e si ricordano cosa siano la libertà e l’umanità. Solo questi potrebbero ancora “aprire uno spiraglio”.

  • Paola 7 Maggio 2024

    Parere che anche di Alberigo ce ne siano molti.

  • Paola 7 Maggio 2024

    *pare

  • Elia 7 Maggio 2024

    Credo anch’io che il mondo oggi sia pieno di Alberighi!

    • O.M. 7 Maggio 2024

      Già, e molti sono Alberighi di lusso, a 4 stelle.

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