Venerdì, tardo pomeriggio, nella sede dell’a.c. Passepartout, in piazzetta Nicolosi, a Latina. E’ ciò che rimane delle case popolari edificate con la bonifica. La città redenta, Littoria, oggi al suo terzo cambio di nome. Latrina… La locandina mostra la vittoria di Samotracia e l’argomento: la nascita della filosofia e la tragedia greca, relatore il prof. Merlino (in terza persona do meno rilievo alla mia vanità come si conviene ad un fine geniale unico irripetibile genio dell’intelletto e della cultura e della scrittura nonché del fluido eloquio). Grigio umido ma la saletta è piena, sessanta presenti, e la maggior parte estranee all’associazione, attratte dall’argomento e dal relatore, ovviamente. Per le grandi occasioni capelli raccolti in un codino (ahi, Ronzinante, dove porti il cavaliere del sogno?), giacca con drakkar – l’unica che riesce ancora a contenere l’espansione adiposa-, sciarpa da talebano con relativo berretto comandante Massud dono di un alunno, ora ufficiale, e per due volte in Afghanistan.
uanto pare, data la soddisfazione degli organizzatori di come sia andata la serata per presenza e attenzione di pubblico, possiamo accontentarci. Un segnale che il domandare, il porsi all’ascolto suscita ancora, misterioso magnete, la sua capacità attrattiva. Bene per gli amici di Passepartout; bene soprattutto per coloro che rifiutano di acconciarsi nel mondo loro dato ma, osservando l’orizzonte sempre come limite di un universo concentrazionario, si mettono per percorsi, spesso impervi, e raggiungere la radura, oltre la linea, oltre ogni confine interiore ed esterno… Sulla pietra tombale del filosofo Martin Heidegger, nel piccolo cimitero di Messkirch, una stella. Aveva scritto: ‘Auf einen Stern zugehen, nur dieses (in marcia verso una stella, nient’altro che questo)’…