Quando si parla di fantasia eroica mediterranea ci si riferisce a quel peculiare settore di narrativa dell’immaginario (e in particolare di sword and sorcery[1] o heroic fantasy[2]) in cui interagiscono guerrieri impegnati in entusiasmanti avventure ambientate nel Mediterraneo in un periodo preistorico, antico, medievale, oppure in un mondo secondario che comunque richiami il Mare Nostrum, dove la tecnologia e la scienza sono limitate e dove opera la magia.
I protagonisti possono essere considerati a buon diritto degli antieroi[3] in quanto sono ben lontani dall’essere cavalieri senza macchia e senza paura[4], ma si ha a che fare con mercenari, assassini, ladri, imbonitori, infidi diplomatici, cialtroni, negromanti e reietti, il cui obiettivo è quello di realizzare il maggior profitto per sé stessi, ovvero di salvare la pelle. Vi sono numerosi combattimenti all’arma bianca e battaglie campali in cui a prevalere non è sempre il più forte, ma il più furbo, dato che i personaggi non sono necessariamente gli eroi nerboruti di Robert E. Howard, ma ricordano spesso l’Ulisse omerico[5].
La scelta di ambientare queste avventure nel Mediterraneo non è casuale, ma è dovuta all’attrazione che, ancora dopo secoli, continua a suscitare nell’uomo il Mare Nostrum che secondo Fernand Braudel: «Non si è mai rinchiuso nella propria storia ma ne ha rapidamente superato i confini: a ovest verso l’oceano Atlantico; a est attraverso il Vicino Oriente, che lo affascinerà per sempre e secoli; a Mezzogiorno verso le sue plaghe desertiche, ben oltre la linea dei compatti palmeti; a nord, verso le interminabili steppe euroasiatiche che lambiscono il Mar Nero; ancora a nord, verso l’Europa delle foreste, lenta a svegliarsi, ben oltre il limite tradizionale, quasi sacrosanto, dell’olivo. Oltrepassato l’ultimo olivo, la vita e la storia del Mediterraneo non si interrompono solo per far piacere al geografo, al botanico e allo storico[6].»
Tra la narrativa di avventura e quella in discussione il discrimine è costituito dalla presenza dell’orrore soprannaturale[7], inteso come elemento idoneo a inserire nell’intreccio circostanze non spiegabili attraverso le regole della fisica e a favorire nel lettore stati d’animo di terrore o di repulsione[8]. Peraltro, qui domina la stregoneria che deve essere considerata dal quisque de populo come una pratica nefanda da cui rifuggire, affidata a pochissimi maghi versati in ancestrali e dimenticati rituali[9]. In altri termini, anche se non sempre risulta essere il villain, difficilmente l’incantatore è spinto da nobili ideali e di norma agisce per mutare l’ordine costituito dell’universo in suo favore, come prescrive ogni manuale di esoterismo[10].
Talvolta si palesa anche l’orrore cosmico che abbiamo imparato a conoscere nei Miti di Cthulhu di H.P. Lovecraft[11]. Pertanto ci troviamo dinanzi a creature repellenti e pantagrueliche che provengono da altri mondi e che hanno colonizzato la Terra eoni or sono, ma che al momento giacciono in uno stato simile al letargo. Questi esseri sono oggetto di culti blasfemi da parte degli uomini e coloro che li avvicinano muoiono o perdono la sanità mentale[12].
Non mancano nemmeno mostri o animali immaginari fuoriusciti dalle leggende, dalle tradizioni folcloristiche o dai bestiari medievali di cui ci hanno parlato con dovizia di particolari Jorge Luis Borges[13], Jurgis Baltrušaitis[14] e Giorgio Ieranò[15].
In questo genere di narrativa è presente anche l’erotismo, che però non assume mai i toni beceri ma mantiene sempre un decoro degno delle più alte forme di letteratura classica. Non di rado appaiono donne flessuose come pantere la cui bellezza farebbe impallidire anche Afrodite, Persefone ed Elena di Troia.
Per quanto attiene alle fonti, è bene ricordare che la fantasia eroica mediterranea ha radici profonde che si perdono nella notte dei tempi e vanta degli antenati illustri. Non dimentichiamo che essa è l’erede del mito[16]. Le opere primigenie da cui trae ispirazione sono l’Epopea di Gilgameš, l’Odissea di Omero, l’Eneide di Virgilio, il Morgante di Luigi Pulci, l’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo, l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, La Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso e Le Mille e Una Notte.
Sul versante della narrativa straniera, alcuni autori anglosassoni si sono cimentati in questo genere. Tra essi possiamo citare L’impero dell’oscuro (The Reign of Wizardry, 1940) di Jack Williamson, L’anello del tritone (The Tritonian Ring, 1951) di L. Sprague de Camp, Il ciclo del soldato Latro di Gene Wolfe, La torcia (The Firebrand, 1987) di Marion Zimmer Bradley e La saga di Parmenion di David Gemmell.
É bene evidenziare che l’Associazione Culturale Italian Sword&Sorcery intende esaltare i miti, i culti e le tradizioni dell’area mediterranea, che non hanno nulla da invidiare rispetto a quelle nordici e che per molto tempo sono risultati assenti dall’attenzione degli addetti ai lavori. Al riguardo, Massimo Scotti ha già sostenuto l’esistenza di un gotico mediterraneo, affermando che esso: «É in grado di attraversare la complessità di categorie quali classico e romantico, fino a confonderne i limiti. Nasce infatti da una riflessione in cui questa dicotomia, a lungo inesplorata e approfondita, viene superata in una nuova visione generale della storia recente. L’antico autentico, quale viene riesumato in queste storie, si oppone sia al neopaganesimo vago e libertario della Rivoluzione, sia alle parate neoclassiche del regime napoleonico[17].»
Tra le moderne opere di fantasia eroica mediterranea dei nostri connazionali possiamo ricordare le pubblicazioni concernenti l’Impero romano di Luigi De Pascalis che risalgono agli anni ’60, Amazon di Gianluigi Zuddas (La Tribuna, 1978), La legione occulta dell’impero romano di Roberto Genovesi (Newton Compton, 2010), Demon Hunter Severian di Luca Tarenzi (Acheron Books, 2014), Eternal War e Vita Nova di Livio Gambarini (Acheron Books, rispettivamente 2015, 2018), Dal bronzo e dalla tenebra di Andrea Atzori (Acheron Books, 2016), Cesare l’immortale e Cesare il conquistatore di Franco Forte (Mondadori, rispettivamente 2016, 2017), Alasia di Max Gobbo (Watson, 2017), Arabrab di Anubi di Alessandro Forlani (Watson, 2017), Zappa e Spada (Acheron Books, 2017), Pirro il distruttore di Angelo Berti (Italian Sword&Sorcery Books, 2018), Mediterranea (Italian Sword&Sorcery Books, 2018), N di Menare (Lethal Books, 2018), Le Cronache del Sole Mortale di Alberto Henriet (Italian Sword&Sorcery Books, 2018), Alessandro Nero di Davide Camparsi (Delos Books, 2018), Byzantium di Andrea Gualchierotti e Lorenzo Camerini (Italian Sword&Sorcery Books, 2018), Impero (Watson, 2018) e Folklore. Antologia fantastica sul folklore italiano (Watson, 2018).
A ben vedere, pare che i lettori italiani stiano cominciando a guardarsi attorno per cercare un’alternativa all’imbarazzante banalità e alla brutale aridità culturale che affligge il fantasy moderno. Una nuova era è alle porte: quella della fantasia eroica mediterranea.
[1] Sulla definizione del genere si veda: Fritz Leiber, in Amra, luglio 1961; Gianfranco de Turris, Sebastiano Fusco, Fantasia Eroica, in AA VV, Arcana, Sugar Editore, Milano, 1969, p. 282-284; Lyon Sprague de Camp, Introduzione, in Robert E. Howard, Conan!, Editrice Nord, Milano, 1976; Karl E. Wagner, “Foreword.” Red Nails. Robert E. Howard, New York: Berkley. 1977; Lin Carter, Introduzione, in AA VV, Heroic Fantasy. Il meglio della fantasia eroica moderna, a cura di Lin Carter, Fanucci, Roma, 1979; Alex Voglino, Le radici della Fantasia Eroica, in AA VV, Heroic Fantasy. Il meglio della fantasia eroica moderna, a cura di Lin Carter, Fanucci, Roma, 1979, p. 517; Gianfranco de Turris, Sebastiano Fusco, La fantasia eroica negli anni settanta, in AA VV, Maghi e guerrieri, a cura di Lin Carter, Fanucci, Roma, 1981, p. 315; Giorgio Giorgi, Temi e strutture della fantasia eroica, in AA VV, Maghi e guerrieri, a cura di Lin Carter, Fanucci, Roma, 1981, p.449; Sebastiano Fusco, Heroic Fantasy: la trasgressione totale, in AA VV, Spade e Incantesimi. Il meglio dell’heroic fantasy italiana, a cura di Gianni Pilo, Fanucci, Roma, 1984, p. 13; Domenico Cammarota, Il mito dell’Heroic Fantasy, in AA VV, Spade e Incantesimi. Il meglio dell’heroic fantasy italiana, a cura di Gianni Pilo, Fanucci, Roma, 1984, p. 383; Domenico Cammarota, Ancora sulla Fantasia Eroica, in AA VV, Eroi e Sortilegi. Sempre fantasia eroica, Fanucci, Roma, 1986, p. 359; Giuseppe Lippi, Word & Sorcery: parola e magia, in AA VV, Magie e stregoni. Ancora la fantasia eroica italiana, a cura di Gianni Pilo, Fanucci, Roma, 1985, pp. 440-441; Giuseppe Lippi, Introduzione, in Fletcher Pratt, Il Pozzo dell’Unicorno, Mondadori, Milano, 1988; AA. VV, Guida alla letteratura fantastica, a cura di Claudio Asciutti, Odoya, Bologna, 2015; Giuseppe Lippi, La mitica spada di Conan, in Robert E. Howard, Conan il barbaro, Mondadori, Milano, 2016.
[2] Cfr. Michele Tetro, Robert E. Howard e gli eroi dalla Valle oscura, Odoya, Bologna, 2018, p. 106.
[3] Cfr. Sebastiano Fusco, Kull di Valusia: l’anti-eroe radicale, in Robert E. Howard, Tutti i cicli fantastici. I Cicli di Kull di Valusia, di James Allison, di Cthulhu e di Almuric, a cura di Sebastiano Fusco, Newton Compton, Roma, 1995, p. 383-384.
[4] Cfr. Giuseppe Centore, L’eroe, il superuomo, il santo, Giardini, Pisa, 1972, p. 43-44.
[5] Cfr. Francesco La Manno, Italian Sword&Sorcery. La via italiana all’heroic fantasy, Italian Sword&Sorcery Books, Casale Monferrato, 4 dicembre 2018, edizione digitale.
[6] Fernand Braudel, Memorie del Mediterraneo, Bompiani, Milano, 2016, cit. p. 33.
[7] Cfr. Lin Carter, Introduzione, in AA VV, Heroic Fantasy. Il meglio della fantasia eroica moderna, a cura di Lin Carter, Fanucci, Roma, 1979, p. 12-13.
[8] Cfr. Sebastiano Fusco, Howard, un «eroe» letterario, in Robert E. Howard, Tutti i cicli fantastici. Il Ciclo di Conan. Tomo I, a cura di Sebastiano Fusco, Newton Compton, Roma, 1995, p. 9; Franco Ressa, Il fantasy in Italia, Solfanelli, Chieti, 2012, cit. pp. 137-138; Claudio Asciuti, Introibo, in AAVV, Guida alla letteratura fantastica, a cura di Claudio Asciutti, Odoya, Bologna, 2015, cit. pp. 8-9.
[9] Cfr. Giuseppe Faggin, Le streghe, Neri Pozzi Editore, Milano, 1995, p. 56.
[10] Cfr. Jorg Sabellicus, Magia pratica vol.1, Edizioni Mediterranee, Roma, 2004.
[11] Cfr. Howard P. Lovecraft, Teoria dell’orrore, Bietti, Milano, 2018.
[12] Ibidem.
[13] Cfr. Jorge L. Borges, Margarita Guerrero, Manuale di zoologia fantastica, a cura di Glauco Felici, Einaudi, Torino, 2015.
[14] Cfr. Jurgis Baltrušaitis, Il Medioevo fantastico, Adelphi, Milano, 1993, p. 52.
[15] Cfr. Giorgio Ieranò, Demoni, mostri e prodigi. L’irrazionale e il fantastico nel mondo antico, Sonzogno, Venezia, 2017, edizione digitale.
[16] Cfr. Mircea Eliade, Trattato di storia delle religioni, Bollati Boringhieri, Torino, 2007.
[17] Massimo Scotti, Gotico Mediterraneo, Diabasis, Reggio Emilia, 2007, cit. p. 17.
Francesco La Manno
1 Comment