10 Ottobre 2024
Esoterismo

La scienza dell’Hermes di Stefano Mayorca – recensione a cura di Luca Valentini

Per le Edizioni Spazio Interiore di Roma è di recente uscito un nuovo saggio di Stefano Mayorca (acquistabile in tutte le librerie specializzate), affermato ricercatore esoterico, oltre che noto giornalista e valente artista. Tale pubblicazione – LA SCIENZA DELL’HERMES – viene presentata come un piccolo trattato di Alta Magia e, visto la competenza in materia dell’autore, non poteva presentarsi diversamente.

In poco più di 140 pagine, ben curate graficamente, si è palesato alla nostra lettura un testo profondo, ma, al contempo, agevole, non gravato da inutili e pedanti accademismi. Come è giusto che sia, la dimensione filologica e documentale ha svolto un adeguato ruolo funzionale alla conoscenza iniziatica, sostenendola, rafforzandola, rendendola comprensibile, per quanto possibile, anche ai lettori non abituati all’approccio con l’Opera, sia a livello sperimentale ed interiore, sia anche solo teoretico.

Secondo l’insegnamento di Mayorca, attraverso miti arcaici e simboli magici, vi è l’esplicitazione dell’Opera Hermetica, quale la conoscenza profonda del proprio microcosmo, delle potenzialità celata e non attivate, come accennava un Giuliano Kremmerz, alla cui Sapienza, l’autore si rifà principalmente:

L’atto evocativo necessita di un obiettivo mirato alla crescita, all’espansione della coscienza di chi intraprende questa forma di ritualità. La meta ultima dell’arte evocatoria è il contatto con il Sé Supremo, l’Io Superiore…” (p. 139)

Gli approfondimenti mirabili sul Rito, sulle Vergini Nere, sull’Amor Sacro, sulle Sirene, sulla Magia, sull’Apollo Delfico, sono degli autentici percorsi catartici grazie ai quali, con tematizzazioni e declinazioni diverse, ma organicamente e sinteticamente unitarie, viene delineato un preciso percorso maieutico di trasfigurazione animica, in cui è d’uopo porre in essere, oltre che una stringente e necessitante preparazione teorica, anche e soprattutto una determinazione introspettiva ed interiore, che non può che confliggere col normale e consuetuo modo di vivere dell’uomo moderno.

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Dalle pagine di questo nuovo libro di Stefano Mayorca, pertanto, emerge una visione dell’Ermetismo depurata dalle evasioni estatiche e degradate di natura occultistica o para – massonica, scevra da illusionismi di facile portata, una visione CLASSICA ed ARCAICA dello stesso, che presuppone per la propria sperimentazione pochi cedimenti alla dialettica e molta tenacia nell’impegno e nel sacrificio. Infatti, non casuale è la citazione di Eliphas Levi che viene sapientemente inserita a p. 52:

Un pigro non sarà mai un mago. La magia è un esercizio di tutte le ore e di tutti gli istanti. Bisogna che l’operatore della grande Opera sia assoluto padrone di se stesso, che sappia vincere l’allettamento del piacere, la fame e il sonno, che sia insensibile al successo come all’insulto”.

La dottrina ermetica, che tramite la Cabala, i Misteri, l’Ars Magna, si esplicita al lettore, permette all’autore di spiegare con maestria le dinamiche palingenetiche interiori, a cui i simboli e le dottrine possono soltanto alludere fugacemente, e non perché vi sia un segreto di Pulcinella da preservare, per un dominio vampirico su tanti assetati esseri di fantastico o di Occulto – come accade spesso e purtroppo in larga parte degli infiniti rivoli dell’esoterismo italiano -, ma semplicemente perché l’Opera si configura come silenzio interiore, come macerazione dei propri limiti, come putrefazione delle proprie bassezze: Ella è sublimazione e ignificazione di quella dimensione isiaca e lunare, che pervade, come la rete astrale di Nuit, tutto il manifestato.

In conclusione, nel consigliare vivamente la lettura del testo, segnaliamo la sua presentazione a Napoli, sabato 21 Maggio, in via Costantinopoli 104, presso il Centro Studi Tre Orizzonti, dalle ore 17.30: evento organizzato grazie alla collaborazione degli amici dell’Associazione Il Cervo Bianco di Napoli.

Capire e penetrare l’altra parte della nostra personalità vuol dire acquisire la chiave di qualsivoglia realizzazione e dell’azione trasmutativa che l’accompagna. <<Conosci te stesso>>, dunque, è una chiara allusione alla vera entità, il Dio primevo dimorante nell’intimo della natura umana”.

 

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