Il torto principale di Desmond Morris è quello di essere, oltre che uno zoologo specializzato nello studio del comportamento dei primati, un bravo scrittore capace di rendere le proprie idee facilmente accessibili al grosso pubblico. Il suo libro La scimmia nuda è stato a lungo un best seller. Ciò che differenzia a colpo d’occhio l’uomo dagli altri primati, è il fatto di avere la pelle nuda, non ricoperta di pelo, o con una peluria assai rada a paragone di quella degli antropoidi. La struttura fisica dell’uomo è quella di un primate, e lo sono pure i suoi modelli comportamentali, propri di un primate molto intelligente, ma sempre tale (5).
so studio su L’origine delle razze (5). L’homo sapiens, la nostra specie, fa notare Coon, esiste da poche decine di migliaia di anni, un tempo perché sembrerebbe davvero troppo breve, considerano il fatto che noi non siamo insetti ma una specie a riproduzione lenta, fra le più lente che esistano, considerando il tempo che un essere umano impiega a diventare adulto, perché essa possa essersi differenziata nel numero di razze dalle caratteristiche differenti che vediamo, per differenziare un esquimese da un pigmeo, un europeo da un aborigeno australiano.
La spiegazione di Coon a questo apparente paradosso è semplice, perfettamente coerente con i dati disponibili e con la teoria evoluzionista. Noi sappiamo che in un ampio arco di tempo che va da circa 400-300 a 70-50 mila anni fa sono esistite numerose popolazioni “di transizione” fra homo erectus e homo sapiens. Cosa accadeva quando una popolazione più avanti sulla via verso sapiens espandeva e veniva a contatto con altre ( che non erano enormemente diverse)? Probabilmente, si determinava uno scambio genetico, e la popolazione mista che ne risultava finiva alla lunga per conservare i caratteri in ogni caso più vantaggiosi per la sopravvivenza, cioè da un lato quelli sapiens della popolazione nuova arrivata, dall’altro quelli della popolazione precedente che rappresentavano un valido adattamento alle condizioni ambientali locali, cioè i caratteri razziali. Questo spiega l’apparente paradosso per il quale le caratteristiche che contraddistinguono le razze umane sembrerebbero essere più antiche della comparsa dell’homo sapiens stesso.
L’idea di Odum è quella di unificare termodinamica, ecologia, economia riducendo energia, beni e risorse a una sola unità di misura rappresentata dall’energia solare accumulata nei sistemi viventi e nei combustibili fossili. Questo docente dell’Università della Florida, servendosi di un suggerimento di David Scienceman, uno studente australiano in visita, introdusse i concetti di emergia (embodyed Energy, energia incorporata) e empotenza, ossia l’energia incorporata che può essere trasformata in lavoro in un momento dato. Fino a qui può sembrarci solo una speculazione astratta e molto ardita, ma sostanzialmente innocua, ma state a sentire! Vi riporto la citazione così come si trova su Wikipedia:
ottimale solo se la competizione non è frenata da differenze culturali, geografiche, di comunicazione o di legislazione” (7).
n tritacarne rappresenta un’evidente perdita di complessità strutturale e di informazione rispetto all’animale vivo.
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