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9 Ottobre 2024
Ambiente

L’ambientalismo e il mito della sovrappopolazione: per amare la natura si deve odiare l’uomo? – Flavia Corso

L’ossessione ambientalista è strettamente correlata al mito della sovrappopolazione mondiale. Vi è una sorta di subdolo tentativo di far passare per valida un’idea quantomeno ambigua, se non addirittura pericolosa: la specie umana è nociva per l’ecosistema. Di tanto in tanto, si ipotizzano scenari apocalittici di cui gli esseri umani stessi sarebbero i veri responsabili, e per cui dovrebbero provare un profondo senso di colpa. Si rispolverano così slogan triti e ritriti, che sembrano ormai essere penetrati nella coscienza collettiva: “siamo in troppi su questo Pianeta”, “stiamo distruggendo la Terra”, “non ci sono le risorse per tutti”, e via dicendo.

Secondo questa prospettiva malthusiana, in sostanza, o c’è la natura o ci siamo noi. Non c’è altra soluzione, dal momento che è l’uomo l’artefice della progressiva distruzione del Pianeta che egli stesso abita. L’unica via percorribile sarebbe pertanto solamente una: la denatalità. Limitare il numero delle nascite, d’altronde, è un obiettivo che è stato più volte menzionato dai guru dell’ambientalismo; talvolta, in modo anche macabro.

Molto nota è l’ “osservazione” che il Principe Filippo di Edimburgo, uno dei fondatori del WWF, fece nel 1988: “se rinascessi vorrei essere un virus letale per eliminare la sovrappopolazione, la crescita dell’uomo è la più grave minaccia per il Pianeta”. In un articolo del 2009 del Sunday Times, dal titolo “Billionaire club in bid to curb overpopulation” (“Club milionario tenta di frenare la sovrappopolazione”), si fa esplicito riferimento a incontri segreti ai quali parteciperebbero i più grandi e ricchi “filantropi” americani, allo scopo di elaborare e finanziare programmi per ridurre significativamente la popolazione mondiale; la sovrappopolazione costituirebbe dunque una “minaccia ambientale, sociale e industriale”. È paradossale che tra i finanziatori di questo club, vi sia anche George Soros – ma come? Uno dei motivi per favorire l’immigrazione dall’Africa non era proprio la denatalità in Europa?
Eppure, nell’articolo si legge chiaramente:

Alcuni miliardari americani si sono incontrati segretamente per esaminare in che modo utilizzare la loro ricchezza per rallentare la crescita della popolazione mondiale e migliorare rapidamente la salute e l’istruzione. […]
Descritto come il Buon Club da un insider, esso include David Rockefeller Jr, il patriarca della più ricca dinastia americana, Warren Buffett e George Soros, i finanzieri, Michael Bloomberg, il sindaco di New York, e i magnati dei media Ted Turner e Oprah Winfrey.

Nel corso degli ultimi decenni, molti esponenti del movimento ambientalista si sono pronunciati a favore di una drastica depopolazione mondiale in nome della salvaguardia dell’ecosistema, ma uno dei manifesti più inquietanti, in tal senso, si trova nella cittadina di Elberton, in Georgia. Si tratta del misterioso monumento in granito “Georgia Guidestones”, una sorta di Stonehenge americano che venne eretto intorno agli anni Ottanta e di cui ancora oggi non si conosce il vero nome dell’artefice, ma solo lo pseudonimo “Robert C. Christian”. Sulle superfici del monumento, vi sono iscritti dieci suggerimenti, un evidente riferimento ai dieci comandamenti biblici. I consigli, scritti in otto lingue moderne, sono i seguenti:

1. Mantieni l’Umanità sotto 500.000.000 in perenne equilibrio con la natura;
2. Guida saggiamente la riproduzione, migliorando salute e diversità;
3. Unisci l’Umanità con una nuova lingua viva;
4. Domina passione, fede, tradizione e tutte le cose con la sobria ragione;
5. Proteggi popoli e nazioni con giuste leggi e tribunali imparziali;
6. Lascia che tutte le nazioni si governino internamente, e risolvi le dispute esterne in un tribunale mondiale;
7. Evita leggi poco importanti e funzionari inutili;
8. Bilancia i diritti personali con i doveri sociali;
9. Apprezza verità, bellezza e amore, ricercando l’armonia con l’infinito;
10. Non essere un cancro sulla terra, lascia spazio alla natura, lascia spazio alla natura.

Chiunque abbia commissionato la realizzazione del Georgia Guidestones, fece iscrivere anche un breve messaggio di esortazione a seguire le dieci regole: “Lascia che queste pietre-guida conducano a un’era della ragione”. Per giungere a questa fantomatica era della ragione, tuttavia, occorre ridurre la popolazione mondiale da 7 miliardi di abitanti a 500 milioni. Un genocidio, in pratica, che va giustificato e promosso per “lasciar spazio alla natura” (imperativo categorico che viene ripetuto due volte) e far fronte all’indole parassitaria e distruttiva dell’essere umano.

Le bizzarrie non finiscono qui. In un articolo del 2012 comparso nella rivista scientifica “Ethics, Policy & Environment”, tre studiosi hanno proposto l’utilizzo dell’ingegneria umana per risolvere il problema del cambiamento climatico. Come? Facendo nascere figli “a basso consumo”. Oltre a promuovere la denatalità attraverso il “miglioramento cognitivo” delle donne (maggiori sarebbero le capacità cognitive della donna, minore sarebbe il numero di figli), secondo questi scienziati è auspicabile intervenire farmacologicamente sui nascituri per renderli intolleranti al consumo di carne rossa (responsabile della produzione eccessiva di gas serra), abbassarne la statura (più si è bassi, minore è il consumo energetico) e migliorarne l’altruismo e l’empatia (riempiendoli di ossitocina). Hitler? Mengele? No. Gli autori dell’articolo sono tre accademici di spicco delle Università di Oxford e New York.

Insomma, sembra proprio che per gli ambientalisti questo amore per la natura sia talmente profondo e radicato da… voler snaturare gli esseri umani, quasi fossero elementi estranei all’ecosistema. E quale modo migliore per imporre l’eugenetica, se non quello di terrorizzare le persone usando i soliti vecchi spauracchi apocalittici?

Giusto terrorizzare. In 40 anni di ambientalismo abbiamo provato a convincere le persone in tutti i modi senza riuscirci. Evitate l’aereo per viaggiare e mangiate poca carne. Spero Greta non sia l’ennesimo fuoco di paglia sull’ambiente
(Luca Mercalli)

Flavia Corso

2 Comments

  • Anton 27 Aprile 2019

    Pur non condividendo il breve accenno imbevuto dei triti e ritriti luoghi comuni riguardanti Adolf Hitler, in linea di massima, nemmeno io, così come accade alla signora Flavia Corso, credo al pericolo della sovrapopolazione del pianeta. Al contario, a me pare che la popolazione planetaria stia diminuendo e che tutto questo allarmismo riguardo la cosiddetta “bomba demografica” africana, sudamericana, medio-orientale e asiatica, serva unicamente allo scopo di giustificare la “Replacement Migration”. Forse pochi ricordano delle clamorose figuracce fatte, anni fa, da diversi ricercatori e agenzie dell’ONU (come la Population Reference Bureau) che nel censire la popolazione della Nigeria tra fine anni ’80 e primi anni ’90, ne stimarono la composizione chi da 115.000.000 di persone, chi da 122.500.000, chi da 119.812.000 (dati dell’Enciclopedia Britannica!) e solo alla fine arrivarono i dati reali: 88.000.000 di abitanti…
    La stima di sette miliardi di abitanti sulla Terra non so in base a quali dati e parametri la si sia ottenuta considerando il fatto che:

    1) già dai primi anni del ‘900 l’ideologìa femminista abbia iniziato a prender piede un po’ ovunque;

    2) che, dal secondo dopo-guerra in poi, si siano investite ingenti risorse finanziarie per pubblicizzare al meglio l’utilizzo degli anti-concezionali e la pratica dell’aborto, soprattutto in Occidente (U.S.A. e Europa su tutti);

    3) che movimenti anti-natalisti come “Birth Strike” siano di strettissima attualità;

    4) che la propaganda, non solo riguardante l’accettazione sociale della omosessualità ma anche la diffusione di una sua consuetudinaria pratica per chiunque, probabilmente mai come durante questi ultimi anni è stata più ossessiva (e pure efficace).

    Poi, riguardo alla minaccia climatica (riscaldamento globale, etc.), aggiungo ancora, estrapolando dai miei ricordi personali, che:

    1) quando frequentavo le scuole elementari e le scuole medie (fine anni ’70 e primi anni ’80) gli insegnanti parlavano spesso di un’imminente NUOVA ERA GLACIALE, mai di un eventuale riscaldamento globale;

    2) durante gli anni ’90, gli allarmi dei demografi riguardavano il DECLINO del tasso di fertilità a livello planetario e non il contrario, così come accade oggi.

  • Nicola Bernardelli 28 Aprile 2019

    Proprio la “élite” (fior di delinquenti) parla di impatto ambientale e risorse finite, la esigua frazione di Umanità (0.3%? meno?) che si accaparrò gran parte della ricchezza del pianeta (50%? di più?) e che ci ha tenuto attivamente legati alle vecchie tecnologie basate sui combustibili fossili. La verità, come già denunciava J.F. Kennedy, è che vogliono schiavizzare il resto dell’Umanità. Ridurne il numero è finalizzato a permanere più facilmente al vertice della piramide.
    Brzezinski lo disse chiaro, “oggigiorno è più facile uccidere un milione di individui che controllarlo”. Cercate chi usa il termine “unuseful eaters”, letteralmente ” mangiatori inutili”, e troverete chi serve i pochi plutocrati che mantengono in vita il complotto.

    https://www.forbes.com/sites/jvchamary/2018/04/30/avengers-infinity-war-overpopulation/#16a27e511c58

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