Si avverte una mancanza, c’è un vuoto che va riempito. Quando la Globalizzazione e le varie forme di Mondialismo (e di protesta nei confronti dell’una e dell’altro) dominano la scena, quando nulla è ripetibile della politica che conoscevamo, quando la democrazia come rituale è morta e come anima impura è invece tiranna, bisogna cambiare restando sé stessi.
Ciò avviene raramente perché le sollecitazioni quotidiane attirano troppa gente e la spingono a mutare dna (dissoluzione) o a erigere barricate psicorigide (fossilizzazione).
Le due tentazioni si equivalgono e si annullano senza una sintesi vincente. O si pensa, si scrive, si dibatte, si teorizza (suggestione intellettuale) oppure si pretende di cavalcare il micio elettorale perché, si dice, è con quegli strumenti che si cambia tutto (suggestione partitica).
I due piani s’incontrano con diffidenza e sufficienza reciproche e restano, così, astratto il primo e arido il secondo. Perché le teorie hanno bisogno di gambe ma queste devono sapere dove andare. E ci rendiamo conto che coloro che fanno lo jogging elettorale non si sono ancora accorti di come siano cambiati il potere e gli scenari e non possono ancora incidere altro che per il proprio portafogli.
Anche sul pensiero assistiamo a due posizioni contrapposte. Una ha fretta di scrollarsi di dosso ogni peso, ogni marchio, e la fretta lo travolge al punto di voltare le spalle ai Miti e agli insegnamenti di cui dovrebbe essere erede, così liquida ogni formazione storica e ideale perché gli è d’impaccio, ansioso di essere accettato da qualcuno e di essere protagonista dello show (tentazione dissolutoria). L’altra si rinchiude a riccio, rabbiosa ed astiosa, ed erige una serie infinita di barriere e un rosario fitto di motivi di scomunica al fine di vivacchiare ai margini ma sentendosi importante (tentazione fossile). Così sembra che l’alternativa sia solo fra traditori e ottusi. Anche se troppi traditori ottusi dimostrano che le possibilità non si esauriscono lì e che, magari, si può essere coerenti ed intelligenti, basta provarci.
Tra tante miserie umane si fanno strada in diversi Paesi d’Europa dei Centri Studi di alto livello, delle organizzazioni militanti disciplinate e radicate, dei partiti con differente capacità di radicamento territoriale e di consenso elettorale (che non vanno sempre assieme e di cui il primo è di gran lunga più importante del secondo).
Possiamo dire che ci troviamo in un momento di “evoluzione”.
Eppure manca qualcosa. Ebbene, noi riteniamo di poter rappresentare l’Anello Mancante che consentirà a tutti coloro che lo vogliano di procedere senza nulla rinnegare e nulla dimenticare.
Il sistema di energie che sto animando svolge esattamente quella funzione: collegare, formare, organizzare, fornire strumenti. Dall’aspetto intellettuale che si coniuga con il pratico, offrendo strategie ma anche contatti pratici e strategici a movimenti, circoli e partiti (Polaris, EurHope), a quelli formativi che producono osmosi generazionale e internazionale (Lanzichenecchi, Corsi quadri), a quelli economico-lobbistici (Lambda, Stake Holders).
Il compito che assolviamo è proprio quello.
Possiamo definire questo insieme di iniziative coordinate come il sistema nervoso per un progetto vincente, trasversale, comune, antico e futuro, perenne. In avanti senza rinnegare niente, portando avanti tutto quello che ci appartiene e a cui apparteniamo.
Noi faremo in modo che l’Anello Mancante sia affinato al più presto e che sia anello dei signori!
Nota:
Editoriale di Svegliati Europa, supplemento al n° 17 della rivista Polaris
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