L’importanza di saper guardare oltre le apparenze
Leo il bambino con la sindrome dell’ADHD
Sabrina Di Salvo in un suo articolo pubblicato su IL BLOGAZINE DI MARILÙ – DISEGNOUNAFOTO dal titolo L’IMPORTANZA DI SAPER GUARDARE OLTRE LE APPARENZE1, presenta una foto, questa appena mostrata. Con essa Sabrina cerca di scagionare la disattenzione verso Leo un bambino che soffre di ADHD, ovvero il disturbo da deficit di attenzione e iperattività. La foto infatti pone in evidenza la parola ADHD.
Non si sa ancora molto di questa sindrome, ma attraverso il racconto sincero e dettagliato della madre Chiara, si riesce a comprendere le tante difficoltà che lei e suo marito hanno incontrato durante il cammino.
Da neonato piange continuamente e dorme pochissimo; quando impara a camminare cade continuamente e sbatte dappertutto; a tre anni al parco giochi spinge e picchia gli altri bambini.
In paese Leo è già tacciato come un bambino maleducato e Chiara come una cattiva madre. Non viene invitato ai compleanni, viene escluso da ogni attività. Anche alla scuola materna le maestre non riescono a gestire l’incontenibile vivacità di Leo e senza grandi preamboli lo mettono in castigo, fuori dalla classe, infastidite da questo bambino difficile.
Sono, in parte le testuali parole di Sabrina di Salvo ma lo scopo di questo mio scritto si prefigge di dimostrare la disattenzione su cui lei incentra il suo articolo ricorrendo fisicamente alle immagini nelle quali Sabrina non scorge il lato prezioso, il suo oro alchemico direbbero gli alchimistii, anzi la Pietra filosofale. Per non alludere alla pietra testata d’angolo scartata dai costruttori del Vangelo riferita a Gesù Cristo. Naturalmente nel nostro caso la preziosità è riferibile a Leo, il bambino maleducato che è allontanato da tutti, ma che nel mistero della vita è come se portasse su di sé una croce, con una buona dose dei peccati, proprio di quelli che lo osteggiano. E ritornando alla foto di Sabrina con la sigla ADHD sopra esposta, mi propongo di dimostrare che essa effettivamente mostra la supposta preziosità. Essa è simile ad un sole brillante che ci illumina e che sbaraglia l’incredulo: basta un po’ di immaginazione, saper disegnare, conoscere un po’ di geometria e il resto è in mano ad una FARFALLINA proprio una di quelle disegnate a mo’ di lacci sulle scarpette del bimbo sull’altalena della foto, cioè il nostro Leo.
Il disegno dell’altalena è quanto di meglio come espressione didattica per rappresentare la meccanica dei sintomi ADHD di Leo, che nel 30% dei casi è associata ad un altro grave disturbo definito DOC dalle esplicazioni maniacali del genere ossessivo-compulsivo (più o meno sindrome di Tourette). Spesso la vistosità dei sintomi della sindrome lasciano cadere in secondo piano i sintomi dell’ADHD, al contrario invece la presenza di tic dovrebbe indurre ad una ricerca sistematica delle manifestazioni del disturbo attentivo.
I sintomi DOC del genere ossessivo sono ad esempio: aprire e chiudere il rubinetto dell’acqua, oppure allacciarsi e slacciarsi le scarpe perché i terminali dei lacci non sono perfettamente allineati e così via, ed ecco un altalena di movimenti che non hanno termine. Mentre le compulsioni, sempre del DOC, sono ad esempio lavarsi le mani in modo smisurato2.
Ma osservate ora che cosa è capace di fare la bizzarra e imprevredibile farfallina ricorrendo alla scienza.
L’effetto farfalla e la teoria del caos
Può il minimo battito d’ali di una farfalla essere in grado di provocare un uragano dall’altra parte del mondo?
Quando si parla dell’effetto farfalla, vien difficile anche solo accostare due immagini così diverse tra loro: un essere minuscolo e apparentemente insignificante nelle dinamiche dell’intero mondo e un evento che, al contrario, dà prova della grandezza e della violenza che si può manifestare nella natura.
Non si tratta di un’espressione priva di senso, bensì di deduzioni condotte sulla base di studi, fondamento della cosiddetta “Teoria del Caos”.
Edward Lorenz, meteorologo del Massachusetts Institute of Technology di Boston (MIT), stupì i suoi stessi colleghi con tale affermazione.
Egli, studiando le condizioni meteorologiche, aveva dedotto che partendo da due stati con minime differenze, si può arrivare ad un’evoluzione totalmente diversa tra i due, rendendo di fatto, impossibili le previsioni meteorologiche. Il Caos poi, ci circonderebbe più di quanto immaginiamo. Anch’esso ha le sue regole e scoprirle ci consentirebbe di poter avere sempre più previsioni affidabili, giungendo ad una catena di causa-effetto, fino “all’effetto farfalla”.
In uno scritto del 1963 Lorenz osservò che:
“Un battito delle ali di un gabbiano sarebbe stato sufficiente per alterare il corso del clima per sempre.”
All’immagine del gabbiano, negli scritti successivi sostituì quella della più delicata farfalla. Intitolò difatti una sua conferenza: “Può il batter d’ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?”
In poche parole, studi fisici hanno mostrato come, una singola azione, pur nella sua limitata sfera, possa determinare imprevedibilmente effetti non irrisori nel futuro. Un semplice movimento di molecole d’aria generato dal battito d’ali di una farfalla, può causare una catena di movimenti di altre molecole fino all’uragano sopraccitato3.
Immaginazione e geometria fanno il miracolo per premiare Leo
La stella di Betlemme, la stella della vita
Non è un gioco questo, anche se ne ha tutte le apparenze e vale, per dimostrarlo, il ricorso alla metafora della farfalla del fisico Edward Lorenz. Una semplice farfalla che è capace di esporre alla vergogna pretesi intelligentoni carichi di superbia, increduli persimo di fronte all’evidenza di un semplice disegno che mostra con poche semplici linee l’apparizione di una radiosa stella.
Il triangolo della morte
Ma l’immaginazione e la geometria, nel caso di Leo, potrebbe anche portare a intravedere in lui il portatore di una farfalla che non si vorrebbe mai, che non si vorrebbe nemmeno farla esistere. Una farfalla capace di dare il via a tristi, o addirittura catastrofici eventi distruttivi. Potremmo chiamarla farfalla della morte e la procedura geometrica per farla delineare ce la mostra la seguente nuova figura.
Ed è la seconda farfalla, quella del piede sinistro di Leo a far delineare un nuova geometria non tanto diversa da quella precedente, ma con la differenza che il raggio della scarpetta è come se provenisse dai suoi occhi. Come a supporre che il suo sguardo la fissi intensamente, tanto da far delineare un triangolo, una geometria molto comune, la stessa che fa parte della stella esagonale precedente, dai molteplici significati gioviali. Ma nel nostro caso, il triangolo è come quello della segnaletica stradale che, a differenza della stella, indica pericolo o obbligo di dare la precedenza .
Per esempio la serie dei cartelli mostrati sopra che indicano attraversamento tramviario pedonale e ciclabile.
E ritornando alle farfalle, va detto però che quelle rappresentate dai lacci delle due scarpette, riferendoci alle immagini precedenti, è come se fossero l’ «on off» di un interruttore per dar corrente elettrica o no, ossia la morte o la vita.
Forse Leo, sul ritmo dell’altalena, è come se giocasse col suo sguardo alternandolo verso l’una o l’altra scarpetta, per dire questa o quella? Ma alla fine forse si poserà su una di esse, per aver preso una sua decisione. Tuttavia potrebbe anche non prendere alcuna decisione a causa del suo disturbo di ADHD, come a significare, per i diversi casi decisionali, che l’esistenza umana dipende da miriade di esseri come Leo, simili a INTERRUTTORI.
Dalla fisica alla psicologia,
l’effetto farfalla è un vero e proprio principio di vita
Anche la più piccola azione o la minima decisione finiscono per produrre un grande cambiamento nel breve e nel lungo periodo. In questo modo siamo noi che, a partire da questo momento, possiamo cambiare il nostro presente e il nostro futuro. Ma a patto che sia il semplice e incosciente Leo in noi a prendere la decisione, ecco il lato quasi impossibile da concepire che, tuttavia, trova modo di determinarsi in noi a volte e a nostra insaputa.
Non è solo una teoria fisica. L’effetto farfalla è molto di più. È una vera e propria filosofia di vita. In pratica, secondo questo principio, ogni decisione quotidiana, ogni piccola abitudine possono produrre, o meglio, finiscono per produrre un grande cambiamento nel corso del tempo. Ciò significa che il presente può essere considerato come il risultato di scelte e azioni passate, dove l’“attore principale” siamo fondamentalmente noi. Un bel carico di responsabilità? Dipende dal punto di vista. Forse ci si trova in una situazione difficile ed è dipeso anche da noi, ma ciò significa che anche uscirne dipende strettamente da come ci si comporta e da quello che facciamo.
E c’è di più per entrare nel personaggio di Leo, se impariamo a perfezionare la nostra attenzione col saper guardare oltre le apparenze, perché questo è stato il tema del presente scritto con lo sviluppo delle immagini mostrate all’inizio. Perché questo?
Si tratta di saper intravedere la “farfalla” che cambia la vita, cioè l’INTERRUTTORE «On Off» da dover manovrare, questo è il difficile, o impossibile da poter fare. Anzi si tratta di trovare la cosolle con i tanti «On Off» da manovrare.
Brescia, 5 ottobre 2022
Note
1 https://disegnounafoto.com/2019/09/24/limportanza-di-saper-guardare-oltre-le-apparenze/
2 IL DISTURBO DA DEFICIT DELL’ATTENZIONE ED IPERATTIVITA’-
https://www.aidaiassociazione.com/wp-content/uploads/2019/03/Masi-ADHD_e_diagnosi_differenziale.pdf
3 https://www.ambasciator.it/effetto-farfalla-edward-lorenz-uragano/
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