12 Ottobre 2024
Attualità Politica Rallo

Le promesse di Letta: ecco dove potrebbe trovare i soldi


di Michele Rallo
Lo scrivevo il 25 gennaio: «tutti vogliono ridurre le tasse, ma nessuno sa come fare.» Mi riferivo alla campagna elettorale — allora in pieno svolgimento — ma la musica non è cambiata oggi, al varo del nuovo governo. Nel suo discorso inaugurale il Presidente del Consiglio ha elencato puntigliosamente tutti gli obiettivi che vorrebbe centrare: bloccare il previsto aumento dell’IVA, abolire l’IMU, dare una pensione agli esodati, rafforzare gli ammortizzatori sociali, umanizzare l’imposizione fiscale, e così via sognando. Anche lui, però, si è guardato bene dal dire dove troverà i soldini per fare tutte queste belle cose. I critici, impietosamente, hanno quantificato da un minimo di 15 a un massimo di 30 miliardi di euro i fondi necessari a tradurre in realtà le fantasie di Letta junior; fondi che, allo stato, non ci sono.

Eppure — mi permetto di eccepire — si potrebbero trovare. Ecco una sintetica — per forza di cose — elencazione di costi che sarebbe utile abbattere o azzerare per “fare cassa”:
– In primissimo luogo, i costi dell’Europa. Se non si vuole uscire — come io auspico — dall’Unione Europea, basterebbe revocare la nostra adesione al Meccanismo Europeo di Stabilità per recuperare di botto 25 miliardi di euro all’anno. Non risolveremmo tutti i nostri problemi, ma la cifra sarebbe almeno sufficiente a realizzare le promesse del giovane virgulto di casa Letta. Ma i costi dell’Europa non si possono toccare per non dispiacere i mercati.
Costi della guerra: soltanto l’acquisto dei sofisticatissimi cacciabombardieri americani F-35 ci costerà 15 miliardi di euro, più o meno quanto l’ultima finanziaria. Poi ci sono le spese per le “missioni di pace”, pari a 1,2 miliardi di euro all’anno, cui sono da aggiungere i contributi che versiamo all’ONU per missioni di pace alle quali non partecipiamo direttamente. Ma i costi della guerra non si possono toccare per non dispiacere gli americani.
Costi dell’immigrazione: da fantascienza. Non mi avventuro ad elencare tutti i costi sostenuti dall’erario, da quelli per andare a prelevare i clandestini nel canale di Sicilia a quelli per fornire a circa 6 milioni di stranieri assistenza sanitaria, posizione previdenziale e tutto il resto. Cito una cifra soltanto, quella relativa alla prima accoglienza dei “rifugiati politici” o presunti tali (55.000 nel 2010, non so quanti oggi): fra spese dirette e indirette, ogni rifugiato costa allo Stato 29.200 euro all’anno; in totale — sempre nel 2010— 1,6 miliardi di euro, secondo i dati della benevola Fondazione Moressa. Ma i costi dell’immigrazione non si possono toccare per non dispiacere il Vaticano.
Costi del decentramento: inimmaginabili. Invece di gettare fumo negli occhi con il dibattito sullo scioglimento delle Province, sarebbe assai più utile e producente sciogliere le Regioni a statuto ordinario; con esclusione dunque della Sicilia e delle altre a statuto speciale. Il loro funzionamento ci costa ogni anno 4 miliardi di euro, escluse le spese per la sanità; a questa cifra vanno aggiunti altri 3 miliardi per le spese di personale: e fanno 7. E non parlo di quelle autentiche voragini che sono la sanità — appunto — e il ritiro e smaltimento dei rifiuti, la cui gestione andrebbe tolta agli Enti Locali ed accentrata nei competenti Ministeri. Ma i costi del decentramento non si possono toccare per non dispiacere le seconde file dei partiti, quelle formate da chi non può andare a Roma e deve accontentarsi di una sistemazione in periferia.
Questa pur parziale elencazione non è un semplice esercizio retorico. I soldi — anche in questo disgraziatissimo momento — ci sono. Bisogna soltanto avere il coraggio di andare a cercarli nei posti giusti.

4 Comments

  • Anonymous 13 Maggio 2013

    Una parte dei soldi verrano pescarti dalle nostre tasche: faranno l’unica cosa possibile, ossia mettere le loro manacce nelle nostre tasche (io preferei evitare quelle del compagno Vendola, ndr….), eppoi aumenteremo ulteriormente il debito pubblico, giusto per tirare un po’ il cappio al collo, tanto in Europa siamo tutti insolventi, a parte Finlandia e Germania….ed andremo avanti cosi, come un tossicodipendente che si trascina….
    Unica soluzione possibile per invertire seriamente la via del default o del commissiaramento (inevitabile, inutile raccontarsi storie, quando fuggono i laureati ed accogliamo i disperati non ci saranno riforme strutturali che tengano per aumentare la produttivita’/creare crescita con gettito fiscale in accelerazione…) e quella di un Governo forte che sappia non guardare in faccia a nessuno/politically incorrect…mi fermo qui, tanto non abbiamo neanche le persone in grado di farlo per il semplice fatto che da 70 anni siamo stati un paese colonizzato, e che la ns classe dirigente non e’ molto diversa da quella di una Nigeria, opp. Ghana (con tutto il rispetto per quei paesi)….
    Cordialita
    Antonio

  • Anonymous 13 Maggio 2013

    Una parte dei soldi verrano pescarti dalle nostre tasche: faranno l’unica cosa possibile, ossia mettere le loro manacce nelle nostre tasche (io preferei evitare quelle del compagno Vendola, ndr….), eppoi aumenteremo ulteriormente il debito pubblico, giusto per tirare un po’ il cappio al collo, tanto in Europa siamo tutti insolventi, a parte Finlandia e Germania….ed andremo avanti cosi, come un tossicodipendente che si trascina….
    Unica soluzione possibile per invertire seriamente la via del default o del commissiaramento (inevitabile, inutile raccontarsi storie, quando fuggono i laureati ed accogliamo i disperati non ci saranno riforme strutturali che tengano per aumentare la produttivita’/creare crescita con gettito fiscale in accelerazione…) e quella di un Governo forte che sappia non guardare in faccia a nessuno/politically incorrect…mi fermo qui, tanto non abbiamo neanche le persone in grado di farlo per il semplice fatto che da 70 anni siamo stati un paese colonizzato, e che la ns classe dirigente non e’ molto diversa da quella di una Nigeria, opp. Ghana (con tutto il rispetto per quei paesi)….
    Cordialita
    Antonio

  • Anonymous 14 Maggio 2013

    Caro Michele Rallo ti do ragione pper i primi due punto, ma non concordo sui Costi del decentramento.
    Te lo dico perché appartengo a questo mondo, sono un tecnico a 1300 euro e non a 3000 come in Sicilia.
    Ma al di la di questo aspetto ritengo sia doveroso impostare una procedura di controlli molto ferrea, questa si a livello ministeriale. E tutte le infrazioni non penali dovrebbero essere sanzionate con una mancata restituzione di denaro dallo stato agli enti locali.
    Mentre le così dette “EMERGENZE” andrebbero gestite e risolte con l’esercito, visto che a controllarle è la criminalità organizzata.
    Ciao.
    Max!

  • Anonymous 14 Maggio 2013

    Caro Michele Rallo ti do ragione pper i primi due punto, ma non concordo sui Costi del decentramento.
    Te lo dico perché appartengo a questo mondo, sono un tecnico a 1300 euro e non a 3000 come in Sicilia.
    Ma al di la di questo aspetto ritengo sia doveroso impostare una procedura di controlli molto ferrea, questa si a livello ministeriale. E tutte le infrazioni non penali dovrebbero essere sanzionate con una mancata restituzione di denaro dallo stato agli enti locali.
    Mentre le così dette “EMERGENZE” andrebbero gestite e risolte con l’esercito, visto che a controllarle è la criminalità organizzata.
    Ciao.
    Max!

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