tidue mesi di Campagna d’Italia da parte degli «alleati» (statunitensi, inglesi, francesi, marocchini, ebrei in unità omogenee, polacchi, neozelandesi, italiani dei Gruppi di Combattimento e perfino -per un breve periodo- russi in qualità di piloti d’aviazione, nonché altri ancora) hanno ridotto isole e penisola ad un territorio devastato, affamato e diviso.
icana e era rappresentata dai loro depositi, dalla «Leghorn» conquistata. L’area occupata dal «bengodi» era enorme: «Tombolo non si limitava alla macchia, alla pineta, al bosco. Se per Tombolo intendiamo l’area del proibito, con le varie specialità che erano fin troppo note, allora Tombolo comprendeva anche l’abitato di Tirrenia e mezza Livorno. Dovunque suonavano il “bughi-bughi” per far ballare le “segnorine” e i loro conquistatori, là era Tombolo» (Santini, op. cit., p. 29).
e che a Tombolo sono braccati dalla M.P., che hanno trasformato Tombolo in una specie di giungla, e che ormai sono dei fuorilegge, perché hanno rubato, hanno rapinato, hanno ucciso, hanno violentato, perché hanno tradito la bandiera americana, e tutti, sicuramente, finiranno male, in galera o sotto un palmo di terra, in fondo sono vittime del regime degli Stati Uniti. Le trasmissioni della “Voce dell’America”, che ascoltate anche voi Italiani, ripetono che negli Stati Uniti c’è una effettiva democrazia, che la dignità umana è garantita a tutti i livelli, che tutti i cittadini, qualunque sia il colore della loro pelle, godono uguali diritti. Non è vero niente» (Ivi).
e sulle violenze subiti. Non hanno protestato. Non hanno accusato. Negli anni dell’immediato dopoguerra si sono limitati a non riconoscere la festa della Liberazione» (Ibidem, p. 21).
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