Mangialo questo sole,
Mastica il suo sapore,
Addenta la sua luce,
Ingoia il fecondo,
Con manciate di terra quotidiane,
Le radici del tuo encefalo,
I rami del cuore,
La valanga di piombo fecale,
La luna nel sangue,
Sono stati e saranno
I primogeniti delle tue metamorfosi.
Ero lì,
Nel pertugio delle tue labbra,
Che favellano
di amaro amarmi,
Col glande
sono arrivato al tuo tessuto cardiaco
ho strappato un pezzetto per me.
L’ho portato nell’intimo mio
veicolato nel forno alchemico.
Sta lì, ribolle quel te,
è caldo, umido spirito,
trasale e sublima
Nel globo vitreo
Che mi rende immortale
fuori dal tempo.
Alessandro Caredda ©® Copyright 2016 All rights reserved, tutti i diritti riservati.