Non tutti i rifugi antiaerei costruiti negli anni Trenta e Quaranta del XX secolo erano sotterranei e alcuni tipi erano in elevato, quasi a imitazione delle antiche torri irlandesi denominate Round Tower. Queste sono in pietra, a pianta circolare, alte qualche decina di metri e hanno la copertura conica. Un esempio è quella di Gleann Dá Locha, la “Valle dei due laghi” (in inglese Glendalough), ed è alta circa trenta di metri.
Il rifugio antiaereo in elevato è una costruzione speciale, talvolta denominata «rifugio a torre», e i modelli sono svariati pur mantenendo l’esteriore caratteristica e i concetti protettivi di base.
A questo proposito il testo del Brevetto per Invenzione Industriale N. 387348 -Ricovero di protezione contro gli attacchi aerei-, rilasciato il 7 luglio 1941, c’informa che: «I ricoveri di protezione contro gli attacchi aerei non si costruiscono più recentemente come ambienti sotterranei a forma di cantine, ma come edifici a sé con più piani sovrapposti come le così dette torri di protezione contro gli attacchi aerei» (Archivio «Secchi Luigi Lorenzo -1924-1991-», Politecnico di Milano, Dipartimento di Progettazione dell’Architettura).
Il passo ci riporta ai progetti dei Futuristi, alle città costellate di strutture a forma di missile che dovevano costituire i rifugi antiaerei per ogni condominio. Si trattava di progetti “avveniristici” considerati dal regime fascista come “antiautarchici” per l’elevato quantitativo di materie prime, come il ferro, da adoperarsi per l’armatura metallica da inglobare nel cemento.
Soprattutto in Germania e in Austria si sono costruiti innumerevoli tipi di rifugio a torre, variamente articolati, di cui ne rimangono tutt’oggi alcuni esempi nonostante le demolizioni operate soprattutto dopo il termine delle ostilità.
Il rifugio antiaereo denominato Torre delle Sirene è uno dei pochi esempi di tipo speciale in elevato ancora esistenti sul suolo nazionale. Certamente è l’unico del suo genere per quanto concerne sia l’architettura sia la funzione di centrale d’allarme, quest’ultima voluta dal Comune di Milano.
Fatto costruire nel 1939 dalla Provincia di Milano su espressa richiesta della Regia Prefettura, il rifugio è situato in Corso Monforte tra due edifici storici: Palazzo Diotti sede della Prefettura e Palazzo Isimbardi, sede dell’ex Provincia di Milano.
Al suo interno vi era la centrale operativa che raccoglieva le segnalazioni inerenti l’arrivo delle formazioni di bombardieri anglo-americani e disponeva le necessarie misure antiaeree tra cui, innanzitutto, l’entrata in azione delle sirene d’allarme cittadine. Da qui si ordinavano anche l’oscuramento delle luci urbane, l’interruzione dell’energia elettrica e delle comunicazioni periferiche.
Il libro ripercorre la storia costruttiva del rifugio, spiegando il perché del suo mascheramento e descrivendo l’interno suddiviso in otto piani, di cui due sotterranei. Gli arredi d’epoca sono scomparsi, ma rimangono i resti di due impianti per la ventilazione e la filtrazione dell’aria della Società Anonima Bergomi, nonché porte e portelli blindati. In ogni piano è tutt’oggi presente la scritta «meglio allarmati oggi che bombardati domani. M», voluta dal Prefetto. A corredo del testo vi sono la riproduzione di numerosi documenti, molti inediti, e immagini d’epoca che mostrano scorci della Milano d’altri tempi.
Al di là delle motivazioni che ne hanno determinato la costruzione, la Torre delle Sirene è oggi da considerarsi un patrimonio storico e architettonico, sia per la peculiarità costruttiva sia per la funzione destinata ad allertare la popolazione civile dalla morte incombente dal cielo.
Titolo Torre delle Sirene. Il rifugio antiaereo in elevato della Prefettura di Milano
Editrice: Lo Scarabeo Editrice Milano
Formato: 24 x 17 cm
Copertina brossura
Pagine: 128 (152)
Inserto 24 pag. d’immagini bianco/nero fuori testo
Prezzo € 20,00