to e in ogni caso. E, ancora una volta, la consapevolezza che, essendo il fascismo complessità – e non, come dà da intendere Renzo De Felice che lo trasforma in un contenitore vuoto ad uso personale e di comodo del Duce –, sta a noi riconoscere le componenti con cui confrontarci e da cui continuare il cammino. ‘Immenso e rosso’, di quel fascismo proletario quale ricerca di una via nazionale al socialismo e capace di incarnare il suo anticonformismo, l’essere antiborghese, avere in privilegio l’irriverenza al confine dell’eresia… Ecco: quando il Duce si prepara a lasciare Milano e sale in automobile, a fianco gli siede il vecchio amico e compagno, sereno e consapevole d’essere parte di quell’immensa tragedia che si consumerà lungo il lago di Como. Così, mentre la destra si manifesta immergendo fino ai gomiti l’avidità l’incuria l’inconsistenza, c’è chi sa riconoscere coloro che gli sono maestri e gli camminano a fianco…
Mario M. Merlino