11 Ottobre 2024
Attualità Muos Nato Rallo Sicilia Usa

Niscemi, Sigonella, Birgi… La Sicilia ostaggio degli americani

di Michele Rallo


Ma quante sono le basi americane (o NATO sotto controllo americano) in Sicilia?

Vediamo. Innanzitutto c’è Niscemi (CL), vecchia centrale di telecomunicazioni statunitense recentemente tornata alla ribalta perché vi si vorrebbe allocare una stazione ricevente del MUOS (Mobile User Objective System), il fantascientifico sistema satellitare che dovrebbe consentire il collegamento fra tutte le forze statunitensi dell’orbe terraqueo. Piccolo particolare: sembra che le sue antenne generino un campo elettromagnetico così forte che gli americani non si sono arrischiati ad installare il sistema a Sigonella, per paura che innescasse la detonazione degli ordigni (di che genere?) che vi sono stipati. Eppure, i dispensatori di democrazia nel mondo affermano (e i loro fans italiani mostrano di credere) che il MUOS non sia pericoloso per la salute degli esseri umani: come l’uranio impoverito, per intenderci.


Poi c’è — appunto — Sigonella (CT), che non soltanto dovrà ospitare un altro infernale meccanismo da “guerre stellari” entro il 2017 — l’AGS o Alliance Ground Surveillance — ma che fin da ora funge da “hub” per gli aerei-senza-pilota americani, i famosi Droni.

Ad Augusta (SR) c’è la base della VI Flotta. Alcune malelingue sussurrano che la U.S.Navy vi detenga anche qualche bomba atomica, ma noi non ci crediamo. O il recente referendum che ha detto no alla nuclearizzazione dell’Italia non vale per i nostri potenti alleati?

In provincia di Trapani le basi americane o NATO sono due: Birgi e Pantelleria. Non tutti i trapanesi sanno che l’aeroporto militare di Birgi, oltre che sede del nostro 37° Stormo, ospita anche una base NATO “Airbome Early Waming and Control Force”. Si ricorderà, d’altro canto, la chiusura stagna di Birgi (con gravi danni per la nostra economia) durante la recente guerra contro la Libia. Quanto a Pantelleria, vi si trovano sia una base radar della NATO che un centro di comunicazioni della Marina americana.

E l’elenco continua: un deposito di munizioni USA e NATO a Isola delle Femmine (PA), una stazione di telecomunicazioni NRTF a Centuripe (EN), un centro d’ascolto e comunicazioni NSA nell’isola di Lampedusa (AG), e tante altre cosette di minore importanza sparse qua e là.

Infine, c’è il caso di Comiso (RG), che negli anni della guerra fredda ospitò le batterie di missili Cruise con testata nucleare e che venne successivamente smobilitata; si dice che qualcuno ne reclamerebbe il riutilizzo in vista di una qualche crociata per esportare la democrazia in qualche angolo del Medio Oriente.

Anche se i siciliani non lo sanno, dunque, la Sicilia è di fatto un avamposto militare americano, ufficialmente o sotto la foglia di fico della NATO. Bene ha fatto il presidente Crocetta, dunque, a bloccare i lavori per l’installazione del MUOS a Niscemi. Spero che riesca a resistere alle pressioni fortissime che gli verranno fatte perché lasci perdere. E spero, anche, che non si fermi qui. Perché — vorrei suggerirgli — non promuove un referendum consultivo per chiedere ai siciliani se gradiscano o meno il ruolo di caserma americana che qualcuno vuole affibbiare alla nostra Isola? 


Nota di Ereticamente

Ringraziamo l’Autore e il periodico Social (Settimanale indipendente di Trapani) per la gentile concessione

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