Impresso nel 1949, questo volume aveva come titolo IL CREPUSCOLO DEGLI DEI. Dieci anni dopo, il Freiherr M.P. ci convinse a leggerlo. Nonostante la nostra, giovanile e ostinata, inclinazione alla lettura di scritture ideologiche, il racconto storico-militare dell’Autore ci persuase, pur essendo, la sua, una ricognizione etno-eto-socio-eco-nomica e non una esposizione di stampo ideolo-gico. Ora, grazie all’amore per il lontano che ci ha disintossicato dall’attenzione per il vicino (lettura di giornali etc.), e al risparmio di tempo così ottenuto, abbiamo riletto il testo di Ciro Poggiali. Nessuna simpatia ideologica prova l’Autore per il Führer o per il nazismo. Entusiasmo e ‘grande passione’ egli invece prova per la germanicità e am-mirazione per le qualità che segnano (e circoscrivono) il temperamento germa-nico, dando a quel popolo la fisionomia sua propria.
‘Nullum crimen sine poena’: qui, senza fissarli gridando, vengono narrati ed esaminati i lineamenti di una società castrense incentrata su regole castrensi, dunque sulle sanzioni capitali che la giustizia castrense prevede per signifi-cative trasgressioni. Questo volume porta in epigrafe una nitida, semplice immagine di Esopo che non si rinveniva nemmeno sui testi scolastici d’antan: “La Verità è un’anfora a due manici; e chi la piglia per una mano sola o non la muove o la rompe.” (Dal preambolo editoriale)
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