o: la barbarie dei comunisti jugoslavi aveva colpito in maniera atroce le popolazioni italiane della sponda orientale dell’Adriatico, e minacciava di espandersi ancora inglobando Trieste; i comunisti di casa nostra avevano macellato con altrettanta ferocia i nostri camerati della RSI su cui erano riusciti a mettere le mani, soprattutto dopo che essi avevano deposto le armi, e un clima di guerra civile strisciante continuò a protrarsi fino a tutti gli anni ’80, quanto meno fino alla caduta del muro di Berlino, e ancora oggi, costoro, almeno quelli che hanno ancora la facciatosta di dichiararsi apertamente comunisti sono meno minacciosi che in passato soltanto perché si sono molto diradati, ma il loro odio nei nostri confronti è assolutamente intatto, anzi possiamo dire che è l’unico “argomento” che rimane loro dopo il fallimento miserevole della loro utopia.
ngelata” per l’eternità, per l’Unione Sovietica le cose non stavano, non potevano stare in questo modo, e il progetto dell’espansione mondiale del comunismo doveva trovare altre vie che non fossero l’attacco militare diretto contro l’Europa occidentale e gli USA; questo per due fondamentali motivi: primo, l’impulso ideologico alla rivoluzione mondiale insito nella stessa dottrina marxista-leninista, secondo: l’esigenza di giustificare agli occhi dei propri sudditi con il miraggio dalla rivoluzione a venire e considerata più o meno imminente, i sacrifici imposti da un sistema che in realtà non riusciva a produrre altro che oppressione e miseria.
a Chiesa cattolica si tratta di una questione ideologica: far prevalere contro ogni evidenza il dogma dell’uguaglianza degli uomini, ma per il grande capitale internazionale si tratta di un interesse molto più concreto: la legge della domanda e dell’offerta: il lavoro dal punto di vista economico è una merce come le altre, e l’importazione di una grande quantità di braccia da lavoro di infima qualità, di un materiale umano scadente, non può fare altro che deprezzare il lavoro europeo, e consentire di far regredire in poco tempo due secoli di conquiste sociali. Non è sorprendente per nulla che a questo gioco si presti facilmente una sinistra che a partire dal 1968 ha sostanzialmente TRADITO le classi lavoratrici.
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