Ricordo il grandissimo piccolo uomo Leo Longanesi. Fra le tante sciabolate che menò nella sua vita, a destra e a manca, me ne sovviene una, appropriata: “Il gusto di aver torto oggi, per aver il piacere di aver ragione domani”.
In questi giorni, col problema, la sciagura degli invasori che arrivano a plotoni affiancati come gli Zùlu o i Russi, ho avuto l’ennesima conferma di quanto vado ululando da almeno dieci o più anni: lo ho scritto, l’ho detto in tv, e lo affermo in ogni discussione.
L’invasione africana e medio orientale è stata studiata a tavolino e sostenuta per interessi geopolitici.
Fino a che lo sostenevo io, venivo gratificato nella migliore delle ipotesi, come visionario estremista: il mondo è pieno di benpensanti, che si allineano ferocemente dietro la televisione, i grossi giornali, l’ideologia rimasticata e i dettami della curia. Stavo e resto antipatico per lesa tranquillità, affossamento della abitudine, procurata messa in moto del dubbio, insinuazione della più odiata attività: pensare. Sia ben chiaro: non mi reputo chissà che, non credo di essere una testa importante.
Sono un nessuno.
Ma un nessuno che ha sempre pensato con la propria testa e non con quella altrui, fedele all’adagio “o vivi come pensi, o finisci per pensare come vivi”. E ho sempre detto che l’invasione in atto è il tentativo degli Stati Uniti di far scontrare l’Europa con l’Africa ed il Medio Oriente, onde poter svolgere il mestiere che meglio sanno fare, cioè imporre poi la pax americana.
“Fanatico, estremista, catastrofista” …
Oggi sono però in buona compagnia. Avrei sostenuto la tesi sopra esposta anche se fossi rimasto solo, perché è verosimile, credibile e logica. Ma oggi ho il piacere di vederla confermata da altri, ben più qualificati. In Austria viene pubblicato un periodico, “Info Direct”, da sempre vicinissimo alle Forze Armate, quasi un organo ufficioso della “Osterreichshen Abwehrants”, il Servizio Segreto delle Forze Armate austriache. Nell’ultimo numero la pubblicazione dice a chiare lettere che gli USA, attraverso varie organizzazioni ed associazioni pagano per il traffico degli invasori nel Mediterraneo. E, a riprova, la fonte austriaca afferma quanto tutti presumono e che alcuni sanno bene: il passaggio dall’Africa all’Europa costa da un minimo di 7.000 ad un massimo di 14.000 euro, in funzione della zona di provenienza. Una cifra troppo alta ed improponibile per africani e medio orientali. Da notare che gli organi ufficiali della Polizia Austriaca al proposito mantengono un ferreo silenzio. In fondo si ripete la storia della Siria e dell’Ukraina. Nella Repubblica europea fu il Dipartimento di Stato ed il denaro ebreo di Soros a finanziare le piazza, in Siria nugoli di mercenari di almeno venti Paesi diversi cercano di abbattere lo Stato Nazional Socialista (non socialista nazionale, come dicono i borghesucci pavidi). E’ il business per i migranti che arricchisce avide e sciacallesche Organizzazioni: solo in Austria una di queste onlus ha ottenuto dallo Stato 21 milioni di euro di sovvenzioni. Oramai si è creata una rete finanziaria che stende i suoi tentacoli su tutta l’Europa. La onlus di cui sopra ha sede in Svizzera, la “ORS service AG”, che è posseduta dalla finanziaria “British Equistone Partners Europa”, che fa capo alla Barklays Bank, la potentissima finanziaria conosciuta come la “corazzata Rotschild”, con satelliti del calibro della Banca Privata “NM Rotschild” e “Lazard Brothers”. Notare che tutte le banche e le finanziarie sono ebree, per gradire.
E così il cerchio si chiude. Distruggere gli stati (Libia è l’esempio da manuale), per impadronirsi delle risorse. Contemporaneamente far montare l’odio e l’avversione delle masse africane e/o arabe nei confronti della sempre odiata Europa, fino ad una situazione di scontro e di guerra, strisciante prima, dirompente in seguito (i Militari dei Paesi europei lo sanno benissimo e alcune Nazioni, quelle serie, ci si stanno preparando). Quindi far intervenire la potenza di fuoco yankee, per rimettere a tacere il terzo Mondo e contemporaneamente operare un pesante “protettorato” su tutti o parte dei Paesi Europei.
Ed ancora una volta ho avuto il piacere di trovare conferma delle mie previsioni ed analisi in un politologo molto ma molto più importante del nessuno sottoscritto: Thierry Meyans, che a chiare lettere afferma che questa è una precisa strategia americana risalente agli anni ’70 del secolo scorso, elaborata dall’ebreo Leo Strass(1899-1973) e denominata “La teoria del Caos”. Un tanto per informazione.
Fin qui il piacere di aver elaborato analisi e formulato, modestamente, previsioni che in questi giorni vengono avvalorate dall’interesse che l’invasione provoca in tanti Europei.
La rabbia è constatare che le incrostazioni di pigrizia mentale, la paura di dover rivedere schemi auto protettivi, il conformismo piccolo borghese o la servitù fideistica impediscono a tanti di trovare in sé la forza di voler capire. La rabbia è vedere il papato asservito agli interessi della finanza giudea (che per altro lo tiene per la gola attraverso la Goldman Sachs) e di fatto artefice degli interessi finanziari allocati altrove. La rabbia è verificare come il falso scudo del buonismo non sia altro che la difesa della credenza che il punto di riferimento esistenziale di tanti risieda in quello che è politicamente corretto pensare (o credere di pensare).
Non fa rabbia l’avversione che i baciapile, i benpensanti, i quaquaraquà riservano a chi la pensa diversamente da loro: fa rabbia che si appellino a forme di esposizione e non si confrontino sui fatti e sulle cifre. Fa rabbia la “coincidenza” che si verificò, quando il nostro (?) primo Ministro andò a trovare Obama, ed immediatamente scoppiò una escalation geometrica di sbarchi e di barconi, con annesso rosario di morti in mare. Fa rabbia verificare come lo Stato qui non esista, e che si utilizzi in modo quasi ludico anche il teatrino dell’imbarazzo delle sinistre nel caos di gestione del fenomeno, caos che ha scatenato gli appetiti adunchi di iene, sciacalli e coprofagi in genere. Uno spettacolo miserabile. Catto comunista.
Avrei preferito aver torto.
Ma andrà ancora peggio.
Sabato 15 agosto 2015.
Fabrizio Belloni
Cell. 348 31 61 598
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