Il cosmo, tintura,
ampolloso mescere ridondante,
la bolla e la storta,
quali ospitano umor di stelle.
Rumor di Saturno,
latrato Giove,
ruvido strisciare della coda d’Orione
giocavo a poetare
durante la morte dei soli natii,
esorcista della fine,
araldo del nuovo principiar di mondi.
Quante volte ho versato abisso nel calice del cielo,
scettico ignorante
del mio coeso organismo cosmogonico.
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Per la dea
contenuta a stento nei cieli,
non esiste abito
che può celarrne
la rotondità del cuore,
la violenza dell’Eros,
la gratuità del suo ardore,
gli aculei del pathos,
la generosità del tepore.
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Ciclicità uterine e moto perpetuo isidiaco.
Abito senza tempo
ciclicità uterine,
moto perpetuo isidiaco
la triplice cinta femminina.
Metamorfosi della dea
strappano dense catene alla terra,
pesanti,
sublimano alte sfere lunari e globi venerei,
dotati in talento e autocoscienza,
maturano eroici esseri umani.
Donna, quale ponte incarnato
fra terrigeno e celeste;
annegate della semenza solare,
nobili Altiforni
lame bipedi di genti forgiate
nell’acciaio della propria natalità,
trasportatori sani di immemore identità,
restituiscono la marea collettiva
sculture di una fierissima autenticità.
Note bibliografiche e fonti nozionistiche:
Lost Star of Myth and Time: Walter Cruttenden
The Occult Anatomy of Man – Manly P. Hall
The Gospel in the Stars, Primeval Astronomy – Joseph A. Seiss
Helical Helix, Solar System a Dynamic Process – Dr. Pallathadka Keshava Bhat (Vortex Solar System)
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