POLISSENA
Ho sentito le risa nella mia casa
e passi allegri diventare stanchi.
Ho visto la bellezza nella mia casa
trasformarsi in pelle pallida
anche d’estate.
E mio padre prendersi la testa fra le mani,
prima di tornare anche lui
fra queste lapidi.
Per staccarmi dal dolore
ho guardato fuori dalla finestra:
ma una luce cattiva è tornata indietro per colpire,
come una nuova morte,
come un’antica sorte.
NOTA BIOGRAFICA
Mi chiamo Annalea Vallesi e sono nata ad Ascoli Piceno il 1 luglio 1974, ho conseguito la maturità scientifica nel liceo della mia città e poi ho intrapreso gli studi di giurisprudenza. Il mio rapporto con la “scrittura” in generale, risale alla prima adolescenza, ho sempre avvertito il bisogno di esprimermi su carta fin dai dodici, tredici anni. Durante le medie scrissi un racconto giallo (in realtà di prevedibile soluzione) e ricordo che al mio professore di lettere piacque così tanto il modo in cui era stato scritto, che gli fece fare il giro di tutte le classi, facendomelo declamare a voce alta davanti a tutti, nonostante il mio indicibile imbarazzo.
Ho trovato pensieri scritti sparsi dentro i codici di diritto civile, penale o dentro ai manuali di procedura. Cose che buttavo giù mentre seguivo le lezioni di diritto all’università . Nel frattempo leggevo Marina I. Cvetaeva e Federico Garcia Lorca (che ho saputo essere anche uno dei poeti preferiti di Alessandro Pavolini nonostante le divergenze politiche). Tutt’oggi insieme a Neruda e ad alcune cose di D’Annunzio e di Sibilla Aleramo, sono i miei poeti preferiti. Tutti autori diversissimi fra loro, ma tutti connotati da una straordinaria intensità espressiva. Ho iniziato a scrivere poesie di forma compiuta dal 2012. La mia prima raccolta inedita si intitola “Ali di Seta”. Non ho ricevuto proposte editoriali convincenti, quindi l’ho lasciata nel cassetto.
In genere scrivo parlando di me, esponendo una visione introspettiva di me stessa ed anche in questa raccolta “Mulieres e Miti” parlo di donne reali che hanno fatto parte o fanno parte ancora oggi della mia vita e di figure femminili mitologiche che invece mi rappresentano, in aspetti della mia personalità o in stati d’animo specifici o in emozioni che ho provato e che mi hanno colpita.
Annalea Vallesi