in Estremo Oriente. Il protagonista dei suoi “gialli” è il magistrato Dee, un investigatore cinese dell’epoca Ming. In uno di essi c’è un’osservazione molto interessante a proposito delle morali troppo elevate. La battuta è rivolta contro il taoismo, ma viene a colpire allo stesso modo il buddismo e il cristianesimo, e merita una riflessione da parte nostra:
‘inizio di questo articolo che forse uno dei motivi di attrazione che può rappresentare il buddismo, è il fatto di essere una religione non appartenente al complesso di quelle semitiche: ebraismo, cristianesimo, islam, marxismo, l’unica – credo – a essere capace di un proselitismo cosmopolita al di fuori del contesto nel quale è nata. Ho detto però che questo apparente punto di forza potrebbe anche essere una debolezza, e credo che sia ora di spiegarmi meglio a tal proposito.
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