“Dovevamo esaminare la necessità di un razzismo europeo. Abbiamo cominciato col ricordare ciò che ci insegna l’etnologia secondo la quale la parentela fra i nostri popoli è più stretta di quanto non lo si ammetta in generale ed è sufficiente a fondare un razzismo europeo. Abbiamo menzionato i pericoli biologici del meticciato e della degenerazione, descritti i progressi della malattia da cui è colpito il continente, e richiamata l’attenzione sui pericoli di una evoluzione ulteriore. Con ciò abbiamo provato che bisognava prendere delle misure per difendere la razza. Ed abbiano precisato queste misure: sostituzione del capitalismo con un regime di giustizia sociale in una Europa unita, selezione umana secondo i criteri che resero possibile la grandezza della Cavalleria, difesa dell’Onore come valore supremo. Infine, abbiamo rilevato l’importanza del razzismo per qualsiasi movimento rinnovatore e dimostrato che il razzismo finora conosciuto doveva trasformarsi e divenire europeo. Senza dubbio, più che mai, la situazione appare disperata. Più che mai l’Europa cittadella nordica, è assediata da innumerevoli nemici. La loro vittoria… preluderebbe in Europa ad un infame miscuglio etnico.”
una società che veramente possa dirsi organizzata a Stato […]. Assurdo, perciò, parlare di <eguaglianza> di tutti gli uomini di fronte al potere politico, e di insubordinazione ad ogni forma organica di Autorità politica, come ha predicato il Cristianesimo fin dal suo sorgere.” E qui si potrebbe, forse, rimproverare all’autore di aver fatto confusione tra diversi “livelli”.
Non è qui il caso di seguire gli eventi che coinvolsero in anni successivi molti di quelli che furono i protagonisti dell’avv
entura di Ordine Nuovo, né di quelli che rientrarono nel Movimento Sociale Italiano, né di coloro che militarono nel Movimento Politico Ordine Nuovo. Colui che era stato il principale esponente del Centro Studi passerà, forse, alla storia per la sua disastrosa gestione del M.S.I. prima e del M.S.F.T, dopo. Inutile ricordare che le “colpe”non furono certo solo sue!
Ognuno di noi potrebbe far proprio uno pseudonimo usato a suoi tempi dal giovane giornalista socialista Benito Mussolini “l’homme qui cerche”; cerchiamo di rintracciare le linee fondamentali di quello che si è definito “fascismo dorico“ e che potrebbe costituire l’ideologia di combattimento per tempi che verranno, profilandosi, ormai all’orizzonte i sintomi di quella che G.Faye definisce “la convergenza delle catastrofi”, e qui potrebbero venirci in aiuto alcune “intuizioni” e “anticipazioni” che si possono ritrovare sulle pagine di “Ordine Nuovo” (non trascurando di aggiungervi, ad esempio, anche una buona dose di “ecologismo radicale”). Spunti non certo adatti, per ora almeno, a costituire le basi di un movimento rivolto alle masse, ma, forse, di gruppi di studio che, oltre all’elaborazione teorica, potrebbero cercare di influire su aggregati politici di maggiore ampiezza: chi scrive è sempre stato affascinato dal ruolo che alcuni attribuiscono alla Società Thule nei confronti del nascente movimento nazional socialista tedesco !
ALFONSO DE FILIPPI
sizioni diverse si rivolgevano ai nostalgici del Regime.,
Tratto da “I Lupi Azzurri” di Franco Giorgio Freda –AR, Padova, 2001 Pag.65
odio la cui paternità non può essere affibbiata al redattore, che aveva interessi polemici opposti. Quando la donna cananea aveva chiesto in grazia la guarigione della propria figliola, Gesù, opponendo in principio un rifiuto, aveva formalmente avvertito che egli intendeva mantenere in vigore nella propria missione, la distinzione fra Israele e il resto dell’umanità. <Io non sono stato mandato che alle pecore perdute della casa di Israele>, ed aveva aggiunto: <Non è ben fatto prendere il pane dei figlioli per gettarlo ai cagnolini> (Matteo VII-24-27 e XV 21-27).Per Gesù, dunque i gentili erano semplicemente dei cani, come per gli ogni giudeo” In Corrado Augias e Mauro Pesce <Inchiesta su Gesù>(Mondadori, Milano, 2006) a pag. 208 come risposta alla domanda <possiamo stabilire con sufficiente esattezza quando avvenne il distacco dal cristianesimo dall’ebraismo?>.si legge “La ricerca storica recente ha messo bene in luce che questo passaggio non avvenne né con Gesù né con Paolo e neppure con la seconda generazione dei discepoli. Ad Alessandria d’Egitto si cominciano a distinguere i seguaci di Gesù dagli ebrei n solo dopo le ricolte ebraiche del 115 d.C. Solo nella seconda metà del II secolo il termine <cristiani> su applicherà in modo esclusivo ai seguaci di Gesù non ebrei. Continuarono però a esserci per secoli ebrei che vivevano nelle proprie comunità, seguivano la propria religione, ma nello steso tempo credevano che Gesù fosse davvero il messia. Testimoniano questa condizione i vangeli da loro prodotti e altre opere religiose. L’aspetto più rilevante è che, nel corso dei primi centocinquant’anni, i seguaci di Gesù ebbero polemiche più o meno forti al loro interno, vivendo per molti asp4ssi in osmosi con le comunità ebraiche di provenienza. Il cristianesimo comincia a formarsi quando i seguaci non ebrei di Gesù si oppongono al giudaismo da una parte, allo gnosticismo dall’altra.”. Inoltre(pag. 57) “ Esiste anche una forte corrente di pensiero secondo la quale l’intera azione di Gesù mirava a una rivoluzione politica,a sollevare cioè il popolo ebraico contro i Romani.”Ricordiamo che per alcuni studiosi la figura del Cristo dei Vangeli sarebbe stata “costruita”a partire da quella di un ribelle anti-romano, forse figlio del partigiano Giuda di Gamala (Si veda su questo sito lo scritto di F.Calabrese “De Christologicum Quaestio”
anto riporta il Carioti (cit.pag.79) “Stefano delle Chiaie rivendica quella matrice culturale:<Ideologicamente ero evoliano.Ma oggi considero un errore assumere il suo pensiero in modo dogmatico. Evola indica una strada, non detta una dottrina: se lo si prende alla lettera ,si finisce per creare una frattura irrimediabile con il mondo reale.>”