Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

2 Febbraio 2025
Cultura & Società

Risveglio – Lorenzo Merlo

Ritrovare se stessi o ubbidire?

Ho visto un video. Un cane seduto davanti a due piatti. Uno con una bistecca di manzo, l’altro con un petto di pollo. Un uomo seduto accanto al cane, taglia un boccone di entrambi e gli chiede – taste – di sentirne il sapore. Il cane dà una leccata al manzo e il padrone posa la parte nel piatto della bistecca. Poi porge il boccone di pollo, il cane lo lecca, l’uomo lo ripone nel piatto di provenienza.

Il video prosegue con qualche battuta dell’uomo, il quale ad un certo punto chiede al cane di aspettare e se ne va dalla scena.

Passano una decina di secondi. Solo il cane è inquadrato al centro dei due piatti, fermo. Li guarda e basta, soprattutto, per la cronaca, quello con la bistecca di manzo.

Quindi rientra in scena l’uomo, che si pone come prima dietro e vicino all’animale. Attende qualche istante prima di liberare il cane dal divieto e invitarlo a mangiare.

A quel punto il cane ubbidisce ancora e, finalmente, addenta il cibo.

Si può penso condividere che, a mezzo dell’opportuna relazione, si possa comunicare con chiunque. Non è opportuno limitare il potere di comunicazione al campo cognitivo, formale, intellettuale.

Comunicazione è portare e spostare il punto di attenzione dell’interlocutore. Nell’esempio del cane, dal divieto al permesso.

Insieme alla stretta comunicazione formale, passano altri dati. Sono di tipo impercettibile, sono energie sottili che noi non avvertiamo distintamente, ma che ciò che sta dentro al noi non può evitare di raccogliere.

Così, come il cane attribuisce potere all’uomo come al capobranco, e di conseguenza si comporta, anche le persone possono restare soggette al medesimo incantesimo.

Attribuire verità incontestabile a qualcosa è attribuire potere di comando su di noi della cosa stessa. Soprattutto è perdere, castrare il legame con il proprio sentire. Nel caso del cane con il proprio istinto.

Nel caso degli uomini significa seguire linee di vita che non hanno a che vedere con la nostra natura e le sue esigenze. Significa negare noi stessi, farci sostituire da idee non nostre, non ricreate. Assunte, per moralismi o ideologie.

Ci sono persone che sanno perfettamente come gira il fumo nell’animo degli uomini. E ci sono persone che utilizzano questo potere per ogni tipo di proselitismo. Vale per vendere un’aspirapolvere, per convincere un giudice e anche per fare credere che la pace si ottiene con la guerra, che il vaccino ci ha salvati, che gli americani sono buoni e che Putin è cattivo.

Come il cane, possiamo arrivare ad ubbidire fino a sottomettere la nostra bellezza e creatività. Meglio farci un pensiero. C’è sempre qualche addestratore sottile che esce dalla tv e dalla bocca delle élite. Scoprirlo è il risveglio (1).

 

Note

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *