9 Ottobre 2024
Attualità Belloni Saggio Sicilia

Saggezza siciliana


di Fabrizio Belloni
Se ricordo bene (mi sia perdonata l’eventuale inesattezza: non conosco la lingua siciliana e mi tocca usare come veicolo il dialetto italiano), nella Trinacria vi è un adagio popolare che divide gli uomini in quattro categorie: “Uomini, mezzi uomini, ominicchi e quaquaraqua”. Non mi permetto di sindacare come vengono classificate le persone, ma utilizzo spudoratamente l’assioma siculo a mio uso e consumo. Anzi, lo semplifico e lo riduco, da inveterato estremista come – grazie a dio – sono, a due sole classificazioni. Uomini e quaquaraqua.
Ne incontriamo tutti i giorni. Sia della prima che della seconda categoria. Magari, distratti dalla vita moderna, non ci accorgiamo di nulla.
Guareschi, il gigante, scrisse: “l’uomo moderno corre dietro ai minuti secondi e non si accorge che così perde la vita”.

“Uomo” vero è la massaia che a fine mese, dopo aver dato da mangiare alla famiglia, pagate le bollette, governato la casa, si ritrova ancora un euro in borsetta. Meriterebbe di essere nominata Ministro del Tesoro di questo squinternato, bellissimo e dannato Stivale.
Quaquaraquà sono di contro le veline sempre più scosciate e sgambettanti, che durano sempre meno alla ribalta. Belle ed inutili, diventeranno per lo più fanciulle sfiorite anti tempo.
“Uomo” è il pubblico ministero che ha il coraggio di inviare a giudizio una causa e che non ne chiede l’archiviazione. Normale, mi direte, se ci sono le ipotesi di reato. Mica vero, invece. Troppe volte non si deve, non si può, non si ha il coraggio di disturbare il manovratore. Se la causa, l’esposto rischia di incrinare l’impalcatura del “Sistema”, certi Pubblici Ministeri non se la sentono di togliere un ulteriore sasso, piccolo o grande, dalla diga che ancora per un po’ trattiene l’ondata della rabbia della gente. E….”vox populi, vox dei”. Sacrosanto! Certi Pubblici Ministeri hanno avuto la sfacciataggine di archiviare denunce contro le banche, accertate di usura fino al 200%, -e non solo dai periti di parte-, adducendo la ciclopica fanfaluca che “si presume la buona fede della banca”. Non disturbare il manovratore. Quaquaraquà. Per altro, altri P.M. rinviano a giudizio e chiedono l’arresto. Capite perché nella riforma giudiziaria proposta da Berlusconi i PM sono previsti sotto l’egida governativa?
La Boccassini ha chiesto una specie di fucilazione civile per il Berlusconi. Non ha capito: c’è uno scambio, nella casta, Berlusconi da una parte, il Monte dei Paschi di Siena dall’altra (avete notatoli silenzio dirompente su Siena, soprattutto dalle reti Mediaset?). Quaquaraquà mafiosetti bipartisan.
Le “Jene” hanno scoperto che molti parlamentari sgomitano per potersi accaparrare posti nelle Commissioni, tali da garantire gli interessi delle multinazionali. Che pagano mensilmente. Per chi non lo avesse capito, si chiama prostituzione, ove le nigeriane sono quelle che ci fanno la figura migliore. Quaquaraquà.
Napoletano è stato citato come testimone: chissà se il presidente chiamerà Mancino per farsi suggerire le risposte?
A Retequattro Del Debbio impernia la puntata sull’onorabilità dei parlamentari. E chi chiama a rappresentarli? L’On.le Scilipoti. La comica finale. Quaquaraquà da gara.
Il papa Francesco sculaccia un vescovone un po’ pedofilo e gay e tuona contro le banche. Se continua così rischia di diventare un uomo vero. Sempre che non faccia la fine di Giovanni Paolo primo, papa Luciani. Trentatrè  giorni di pontificato anti IOR, prima di morire “per attacco cardiaco”. Credibile come un mercante arabo di un suk di Timboctù.
E per finire: lo stillicidio pressoché quotidiano di donne ammazzate, stuprate, picchiate da maschi (?) quaquaraquà è diventato un ghiotto argomento televisivo: sciacalli! Domanda: ma quelle donne non hanno mariti, padri, fratelli con un po’ di fegato? Si spera nei giudici? L’antica barbara legge Longobarda dell’occhio per occhio dovrebbe trovare nuova gloria, accidenti.
Tutto sommato mi accorgo che il mondo è formato da troppi quaquaraquà e da troppi pochi uomini. Speriamo in loro, accidenti.
Fabrizio Belloni
Cell. 348 31 61 598
Martedì 21 maggio 2013.

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