Urlano, piangono, strillano, come non mai, le ochette del Campidoglio, poste a guardia del “politically correct”. Un gruppo di “belve nazi-fasciste” ha osato prender d’assalto il tempio dei diritti dei lavoratori. Ma sì, parliamo di quel munifico sindacato che non ha esitato schierarsi dalla parte dei Signori del Vapore, approvando e spalleggiando quell’infame e liberticida provvedimento, che obbliga i lavoratori tutti all’esibizione di un pass sanitario per campare.
Ma procediamo per ordine. Pietra dello scandalo, a proposito degli incidenti di sabato 12, la presenza del Movimento Forza Nuova durante gli eventi che hanno culminato con l’assalto alla sede della Cgil. Andrebbe, anzitutto, rimarcato il fatto che quel giorno, Piazza del Popolo era strapiena di gente di tutti i colori e tutte le risme, provenienti da mezza Italia. Un popolo variegato, di tutte le estrazioni ed ideologia politica, unito da un trasversale senso di malessere nei riguardi di governi e provvedimenti che vanno via via facendosi sempre più opprimenti e liberticidi, nei riguardi dei diritti dei cittadini.
Tra i vari oratori succedutisi sul palco, anche Giuliano Castellino, leader di Forza Nuova il quale, tre ore e passa prima degli eventi in oggetto, annunciava tranquillamente l’intento di voler andare ad “ASSEDIARE”, badate bene e NON “ASSALTARE” la sede del sindacato. Ovverosia, manifestava un normalissimo e più che lecito intento, di effettuare un “sit in” davanti alla Cgil. A questo punto però, le nostre Autorità preposte all’ordine pubblico, anziché far sfoggio di esibizioni muscolari in piazza e qui e lì impedire il libero accesso alla gente normale, avrebbero dovuto procedere a contattare gli organizzatori della manifestazione, per stabilire preventivamente un percorso ben monitorato, piazzando un nutrito numero di unità di forze dell’ordine, a difesa sia della sede del sindacato, che di tutti gli obiettivi istituzionalmente “sensibili”.
Ma nulla di tutto ciò è stato fatto. Anzi. A difesa del sindacato, come si può vedere dalle immagini girate, solo uno sparuto gruppetto di agenti della Digos, successivamente sopraffatti da uno strabordante numero di assalitori. Ed anche qui, bisognerebbe guardare gli eventi con un occhio più obiettivo. Quello che doveva essere un normalissimo e lecito sit in, si è presto trasformato in un vero e proprio assalto perché, chi scrive, ritiene che la situazione sia sfuggita di mano agli stessi organizzatori, incapaci di tener testa al montare della furia della folla.
A tal proposito, andrebbe sempre ricordato che, nel nostrano panorama politico, Forza Nuova costituisce un gruppo minoritario, che tale è rimasto anche durante la manifestazione di sabato. Tant’è che, tra gli assalitori della sede sindacale, figurava anche il responsabile della trasversale “Io apro”. Il problema è che, una organizzazione di natura minoritaria, non sempre è in grado di tener testa ad un repentino ed impetuoso succedersi di eventi, causati da folle umorali ed inferocite. Tutto questo, senza nulla togliere, all’inutile e dannosa stupidità di questo tipo di gesti, quanto mai illegali e controproducenti sul piano degli effetti politici.
Tant’è che, Lor Signori, hanno preso la palla al balzo, per prospettare più restrizioni allo svolgimento di manifestazioni ed esercitare una maggior repressioni nei riguardi della libera espressione di opinioni, attraverso un clima intimidatorio. Resta il fatto che, quanto accaduto, è il preoccupante sintomo di un malessere generalizzato, che va estendendosi ad un sempre maggior numero di strati della popolazione. Se, nel resto del mondo, a parte qualche rimarchevole eccezione (vedi l’Australia, sic!), si cerca di attenuare alla ben’e meglio certe misure coercitive, in Italia, si va nel senso opposto.
Il nostro è divenuto, a tutti gli effetti, il laboratorio per effettuare una serie di mostruosi esperimenti di ingegneria socio politica. Non per nulla, l’Italia è stato, dopo la Cina, il primo paese ad esser investito dall’onda pandemica ed il primo ad adottare misure repressive senza precedenti. Una vera e propria dittatura “sanitaria” che, con la scusa di una malattia, ha potuto terrorizzare, reprimere ed impoverire i propri cittadini, in omaggio al modello di controllo socio politico cinese, che fa da apripista alla realizzazione di un vero e proprio resettaggio globale. Il tutto in favore dello sproporzionato arricchimento ed aumento di potere delle oligarchie finanziarie globali, a discapito della maggioranza delle popolazioni. A questo punto “sic stantibus rebus”, rimane la via di una presa di coscienza dura e totale, che deve tradursi in azioni incisive sul piano di una politica istituzionale. Non si può e non si deve permettere a chi ha per dolo o per manifesta incapacità, permesso la morte di 130.000 e passa italiani, represso le fondamentali libertà dei cittadini, impoverito la popolazione, di cavarsela così, a buon mercato.
Questa gente deve finire davanti alla giustizia, altro che storie. E per questo non bisogna farsi trascinare da quanto mai controproducenti richiami alla violenza. Tutto questo va accompagnato ad una variegata azione di Class action, denunce, blocco delle attività lavorative ed alfine una proposta di referendum per la definitiva abrogazione di stato d’emergenza e coercizioni varie, che dovrebbe assurgere a vera e propria plebiscitaria, azione di democrazia diretta, per rendere giustizia al nostro popolo, umiliato, sbeffeggiato, offeso come non mai, dall’arroganza e dalla malafede di classi politiche Politiche vendute ed incompetenti.
UMBERTO BIANCHI
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