E’ possibile allo stato attuale una rivoluzione in Italia e in Europa?
No! Non è né possibile, né auspicabile.
Ciò non è possibile perché non converrebbe a nessuno.
I mezzi per compiere una rivoluzione sono innanzitutto quelli umani e per mezzi umani s’intendono gli uomini che la compiono.
Una rivoluzione è rischiosa, mette a rischio la vita e la maggior parte delle persone se non la quasi totalità non intende rischiare la propria vita.
Essere in generale disposti a morire per la più parte delle persone comporta di non essere attaccati alla vita più di tanto. La più parte delle persone invece è attaccata alla propria vita. La vita cui non si è attaccati più di tanto è la vita degli altri fatta eccezione per la saldezza di taluni legami intimi e familiari. La cosiddetta socialità è un vincolo in Italia che compete la retorica del “buonismo” dell’empatia e di tante altre simili sciocchezze. A parole pressoché chiunque si dimostra tollerante ed inclusivo tranne una certa renitenza a pagare le tasse. Ciò non va però né redarguito né rimproverato a chiunque di noi, perché come si diceva un tempo chiunque di noi tiene famiglia ed è già un peso la nostra.
Gli italiani nel complesso non sono coraggiosi.
Sono laboriosi, ingegnosi perlomeno finora ma non audaci e il solo rischio accettabile è quello del gratta e vinci.
Pare che non vi sia un popolo in giro per il mondo più ludopatico del nostro. Questa gracilità caratteriale potrebbe anche in-generosamente definirsi come vigliaccheria o come si osò dire nel passato di guerra codardia.
I soldati italiani si comportarono con grande coraggio fuori casa in terra straniera in quello che Sun Tzu definisce terreno di morte cioè quella condizione dove non ci sono vie di fuga e in cui ci si deve assistere e non remare contro per resistere alla tempesta in mare aperto e non naufragare tutti insieme.
Ciò accadde a El Alamein e si legge in quella lapide dettata da Rommel la mitica volpe del deserto che sfondò il nostro fronte nella prima guerra mondiale a Caporetto ma perse con noi Africa contro le truppe inglesi ed alleate …
Qui ho voluto interloquire con l’intelligenza artificiale Made in China Deep Seek che così mi ha risposto.

Minacce presenti.
Non vi sono allo stato presente minacce tali da far sembrare l’Italia un terreno mortale ciascuno si protegge nella cabala partitica in cui risiede e può contare quanto meno su di una solidarietà a parole che tanto basta cioè PB Pasta Buitoni per sopravvivere.
La continua pubblicità di affamati e tormentati dalle guerre e dalle carestie e dai flutti marini che viene riversata ogni giorno dalla televisione sull’uomo comune disoccupato ma in cassa integrazione serve a distogliere chiunque da ogni seria ipotesi insurrezionale.
La violenza omicida è soltanto quella del popolo più giovane maschile il quale data l’ età subisce l’ esigente pressione dei propri spermi maturi che esigono per non morire inerti nel corpo che li produce di congiungersi con quelli taciturni e vaganti e accoglienti di una giovane donna fertile o dell’abbraccio omosessuale. E’ colpa loro la prepotenza istintuale? Ma allora perché sono nati e sono stati accolti? Perché vagassero come degli insulsi a rompere le scatole nelle stazioni ferroviarie o dentro i treni e gli autobus o fuori delle discoteche senza i soldi per accedervi? Un tempo si provvedeva alla castità con la vocazione e l’esercizio della continenza ma ora? La laicità domina. Si può seriamente pensare alla castità? Come arricchire i seminari di adepti che non inseminino gli altri fisiologicamente ma intellettualmente soltanto? La chiesa odierna non fa che parlarci al riguardo delle sue sconfitte da un trono zoppicante a rotelle!
Potrebbero essere questi gli attori protagonisti di una vicenda rivoluzionaria, sovvertitrice di valori tali miserabili italioti rompiscatole di seconda terza generazione?
DD
Ma vi è per tranquillizzarci un altro, il più possente meccanismo antirivoluzionario che si conosca, che è la DD cioè la droga diffusa.
Anche qui si legga di Ehr Sheng il capitolo
Il vantaggio che la droga in ogni sua forma realizza per la conservazione dello status quo cioè dei governi in carica che si vogliono democratici liberali e libertari, perché effettivamente vi è ed è vigente la libertà di drogarsi visto l’alto numero dei drogati e lo spirito di tolleranza con cui si rieducano. Se così non fosse, se questi governi fossero istituiti per provvedere a un’istruzione migliore e decisi ad impedire la droga per prima cosa non la sequestrerebbero ma più semplicemente soltanto non la produrrebbero e la commercializzerebbero. Il tema invece è semplicemente quello non di impedire ma di vigilare e controllare il flusso della droga.
In questo caso come negli altri casi che si discutono animosamente il tema non è quello di disarmare l’avversario per poi processarlo ed imprigionarlo ma bensì quello di eliminarlo in modo definitivo.
L’imposizione di un ordine non è la tolleranza e la coabitazione bensì la subordinazione o l’eliminazione fisica dell’ostacolo.
Chiunque produca e commerci la droga va semplicemente eliminato.
Attacco o Difesa?
L’allarme del generale Masiello sui limiti dell’Esercito Italiano – InsideOver
31 gennaio 2025
Arretramento tecnologico e mancanza di organico. Sono questi i due elementi fondamentali che, a detta del generale Carmine Masiello, capo di Stato maggiore dell’EI, rendono le forze armate italiane, ad oggi, strutturalmente arretrate e “non pronte” a fronteggiare eventuali scenari conflittuali “ad alta intensità”. L’allarme, se così si può definire, è stato lanciato nel corso di un’audizione parlamentare tenutasi presso la Commissione difesa della camera dei deputati il 29 gennaio.
Non vi è allo stato presente per la nostra compagine statuale, per la vivace animosità parlamentare, un nemico esterno tale che ci si debba proteggere armati e aggiornati da un’aggressione. Se però il problema è quello di vendere i prodotti di un’industria di guerra modernizzata ad altri o anche in casa per tenerci aggiornati si può anche eccepire.
Venti di guerra. Come l’Esercito si aggiorna e si riarma
di Andrea Molle
Una nuova brigata corazzata, veicoli da combattimento Lynx, il carrarmato KF-51 Panther, e poi sistemi digitali e addestramento avanzato. Tutte le novità per essere più competitivi e scoraggiare aggressioni.
Non è il nostro paese un obbiettivo e una meta ambita dall’aggressore. In tal senso il nostro territorio malandato geograficamente non fa gola a nessuno e se qualcuno vuole essere riverito e servito non vi è popolo che abbia una vocazione turistica superiore alla nostra. I nostri costumi sono resi peraltro miti da un Papa che da tempo ormai immemorabile risiede nel suo centro e che c’invita a figliare perché non si alteri la miscela del caffellatte con un eccesso di caffè.
Attacco e difesa sono concetti estranei a questo popolo mite e laborioso che soltanto richiede pace e lavoro.
Renato Padoan
06/02/25