Silvia Valerio, ha pubblicato nel 2010 il libro “C’era una volta un presidente”, la fabula milesia dei suoi diciott’anni. Tutt’attorno, eroi, prove, comparse, antagonisti, e qualche apokolokyntosis.
Questo è il suo sito: www.silviavalerio.it
Intervista a cura di Steno Lamonica dell’associazione Aretè
A) Lei rappresenta un elegante ed aristocratico archetipo del Symposion: cosa ci fa in questo Kosmos moderno deturpato dalla democrazia?
Eh, bella domanda! Per la serie karmiamoci e partite, ormai sono quasi sicura di essere stata un pappa, nella vita precedente. Spero solo di non rinascere sasso nella prossima, anche se, bisogna ammettere, avrebbe un suo lato conturbante.
B) Così giovane e bella e già alla ribalta letteraria: quale ellenica Musa la ispira?
Arrossisco, e, come dovrebbe fare ogni persona beneducata, declino i complimenti: la mia Musa è certamente mille volte più bella di me! È una Talia sorniona, caproniana, musa della comédie humaine, che non ha smesso di reggere in mano la maschera, suo attributo, come fa da millenni, ma anzi, e per bilanciare il peso, ha occupato anche l’altra con una maschera di bellezza all’acido jaluronico. Per favorire l’elasticità della battuta.
C) Leggendo i Suoi libri viene spontaneo l’accostamento, per il coraggio, alla figura guerriera dell’Amazzone. Riduttivo?
È un modo signorile per dire che devo darmi all’ippica? Celie a parte, splendide figure, le amazzoni. Peccato che non ci toccherà mai l’onore di essere uccise da Achille, Aiace o Eracle.
D) L’arte dello scrivere e l’arte in senso lato,in questo orribile mondo moderno,che con gioia si proclama democratico,ha una irreversibile patologia:il Brutto,il Deformato. Mi sbaglio?
Il progresso: sforna a ogni minuto milioni di nuove imperdibili invenzioni e indispensabili servizi, dall’affettakiwi ai sex toys per vegani, eppure ancora non ha trovato un vaccino contro l’estetica del brutto – o come la si vuole chiamare questa moda discutibile che costringe pure scrittori di indubbio talento a immaginare e raccontare avventure, protagonisti, atmosfere “borderline”. Il gusto del disgustoso, del morboso, l’interesse per l’autopsia cadaverica più che per il “mirar le stelle”, il piacere di inquinarsi l’anima con ruminazioni claustrofobiche e nocive perché-così-mi-sento-un po’-più-artista sono le ultime conseguenze di un sistema che gli ideali, se mai ne ha avuti, li ha appesi bellamente al chiodo (uno di quelli di Cattelan, potrebbe andare?), e procede per la sola forza d’inerzia egoistica, senza nutrire nessun amore, nessuna generosità elevatrice che possa favorire gli aspetti migliori dell’anima di un individuo. Eh sì, ma per chi l’abbiamo preso, per una baby sitter?? E così il massimo esprit che può tirare fuori è l’Esprimiti, la furbata magistrale per dimostrare interesse senza nuocere ai propri, di interessi. Esprimiti per Realizzarti. Esprimiti, esprimiti, mentre sei chiuso nel tuo box auto, come ti esprimevi da piccolo nel box, mutatis mutandis, così passi il tempo, lo inganni, un po’ come facciamo noi con te, e, mi raccomando, esprimiti per bene senza lasciare da parte neanche un minuscolo pelo sullo stomaco, neanche un’infima tricotillomania nascosta. Ed ecco il via libera al fraintendimento più totale, per cui uno si sente in dovere per forza di cose di dare sfogo anche alle proprie deviazioni, ai capricci più balordi della propria psiche, quelli a cui magari nemmeno avrebbe fatto caso in altri tempi. Aspetta un secondo, cara, che devo finire di esprimere la mia metereopatia in una poesia figurata. Ma certo, tesoro, io continuo un po’ qui col mio autolesionismo e poi te lo racconto. E il colmo è che adoperano pure in veste di slogan la sentenza delfica “Conosci te stesso”, come se la naturale conseguenza, dopo aver scoperto una bella perversione, fosse prendere una tastiera e cominciare a descriverla, oppure farci un quadretto astratto in modo da urlarla al mondo intero. Perché, le espressioni vadano, ma qui ci troviamo un sacco di boccacce.
E) L’invidia smuove oceani. Lei corre il “rischio” di essere invidiata non solo per il soma ma anche per il coraggio,l’ironia,la “technè” nello scrivere. Se ne è accorta?
L’invidia… talvolta, in uno di quelli che volgarmente chiamano trip mentali, vedo di fronte a me una nuova versione del Giudizio Universale, un po’ psichedelica e sadica, dove Dio, o chi per lui, affossa ed esalta in base alle reazioni delle anime di fronte a un’opera di Botticelli. Lo so, sono rimasta scioccata da chi al liceo sosteneva che Botticelli i piedi li disegnasse male.
F) Il filosofo Oswald Spengler ha ammonito che “La teologia cristiana è la progenitrice del Bolscevismo”e lo scrittore Fabio Calabrese sostiene che l’Italia e l’Europa ”Sono malate di Marxismo e Cristianesimo”. Concorda?
Marx e Cristo sono un po’ lo yin e lo yang di un moderno Tao, una metafisicante coppia di fatto. Quanto alla loro ipotetica influenza negativa, penso che possa essere solo parziale. Credo nella fondamentale potenza dell’humus, e se il Cristianesimo prospera da oltre 2000 anni vuol dire che evidentemente ha incontrato il gusto del “cliente finale”…
G) Presto l’Europa sarà demograficamente disintegrata dall’immigrazione allogena:Partenone, Pantheon, Delfi,simboli per antonomasia europei,pulseranno ancora come Mito e Fucina per un Risorgimento Indoeuropeo?
A parte l’immigrazione, è un bel po’ di tempo che si sta girando attorno al Partenone con fare circospetto, come se si stesse rimuginando qualche operazione barbarica, che poi sarebbe solo sintomo di coerenza e dell’andare fino in fondo alle proprie azioni. Sarà mica più un mondo da templi, questo, rimugina la modernità camminando in tondo. Ma poi, in piena sindrome bipolare, li si considera pure monumenti del genio artistico, o parlando con più sincerità, feticci della cultura e del sapere: buoni per sentirsi parte di una storia grandissima, vanno troppo bene come viagra dell’anima, come acceleratore del Q.I., come zeppe per altezze d’ingegno, come prolungatori dell’abbronzatura della materia grigia etc etc. Quindi, ho proprio la sensazione che nessuna umanità futura avrà mai il coraggio di torcere un capitello al Partenone. Sempre che non si produca una frana, mercé anche lo scavo peripatetico formatosi a forza di girare. Com’è che diceva Montale? Credo solo nei miracoli. E, personalmente, pure nella forza di gravità.
H) L’Eros del Paganesimo, la nudità della Statuaria Ellenica, il Mito del Bello, la Doricità di Sparta: la trivialità americanizzata – basti pensare ai film “storici” da osteria USA – ha stuprato la metafisica dei Nostri “Fratelli Maggiori”, gli Elleni, banalizzandola!… Cosa fare?
Cercare di “coprire” l’America, in un’operazione uguale e contraria al nostro connazionale ansioso di novità, lasciando che si riseppellisca da sé nell’oblio grazie a una bella cascata di ketchup.
I) In uno Stato Platonico, quindi sano, compito di uno scrittore è quello di educare i propri connazionali. Le sembra che gli attuali scrittori – e scrittrici!…- si comportino da Custodi della Nazione e delle sue inviolabili Radici?
Ahi. Mi pare che l’unica cosa che custodiscano accuratamente i più siano i propri occhiali da lettura. Perché per le radici si affidano ai dentisti.
J) La Chiesa lancia continue “ raccomandazioni” sul recupero e salvaguardia della morale. La convince la moralità della Chiesa?
Mi convincono soprattutto le voci non-ufficiali della Chiesa: Nicolás Gómez Dávila, Cristina Campo, e poi, à rebours, le mistiche, i poeti religiosi, Jacopone da Todi.
K) L’apologeta dell’Estetica Ellenica,humus sul quale vivifica il Mondo Indoeuropeo,anche nei tempi moderni subirà una DAMNATIO MEMORIAE figlia dei Monoteismi? L’Indice dei Libri –e scrittori…- proibiti finirà mai? Lei si sente fra le scrittrici proibite?…
E’ la tipica mossa del vincitore da tempi immemorabili: costruirsi la scenografia storica per la propria parte. Non ci sarebbe neanche troppo da scomporsi se questo vincitore non sfiorasse il demenziale parlando di libertà di espressione egualitarismo e affini. Se mi sento proibita? Forse un po’ fieri sentio. Et excrucio – ma per ora all’attivo.
L) Giovani (tantissimi!) palestrati, abbronzati, depilati, frequentatori di parrucchieri alla moda e lucidi conoscitori di centri commerciali, ”disquisitori” di vestiti ed oggettistica, profumati da costosi effluvi, ben ingrassati dal McDonald ,storditi dalla musica (?…) e cinematografia da Bronx, tutto condito da alcol e droga. Questo nel mondo democratico. L’apoteosi dei “MALRIUSCITI”?
Consideriamo il bicchiere mezzo pieno: adesso il bello sarà cercare l’uscita. Come in quei deliziosi giochini enigmistici vecchia scuola.
M) Una persona, che non sopporta. Immagino ve ne siano tante. Qualcuna in particolare?
No, su, non voglio fare preferenze. C’è chi si potrebbe offendere.
N) A cosa sta lavorando? Il suo prossimo libro?
La visione futura di una allegra decostruzione.
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