Sul n. 70, novembre 2010, de “L’Uomo libero” mi sono cimentato con una tematica particolarmente spinosa che continua a essere oggetto di contraddizioni laceranti, per cui è particolarmente utile riprendere in mano l’argomento. Come sappiamo, nel 2011 sono caduti i centocinquanta anni della nostra unità nazionale, ma le polemiche intorno ad essa e al risorgimento sono iniziate ben prima. Per noi, si tratta di una contraddizione dolorosa e non facile da dirimere: da un lato il senso di appartenenza alla nostra comunità nazionale, l’amore per la Patria sono la base imprescindibile della nostra visione del mondo, laddove l’antipatriottismo, l’auto-denigrazione, potremmo dire il masochismo nazionale sono il segno distintivo degli anticonformisti prodotti in serie, che credono di essere tanto più originali quanto più ripetono banalità e sciocchezze orecchiate. Diciamo la verità: non è per vilipendere tutto quanto è italiano, ma per gridare forte VIVA L’ITALIA!, che ci vuole coraggio.
te realtà del mondo islamico si può pensare al massimo a una sorta di cobelligeranza (nel diritto di guerra si distingue la cobelligeranza, ossia l’essere impegnati contro un comune nemico, dall’alleanza che implica anche una condivisione di finalità), e non dobbiamo consentire a un filo-islamismo che ci lascerebbe psicologicamente disarmati contro l’immigrazione, l’islamizzazione l’arabizzazione del nostro continente, la trasformazione dell’Europa in Eurabia. Tenendo presente che il vero problema non è l’islam ma il meticciato etnico anche da parte di immigrati “cristiani”, l’islam è un rozzo monoteismo abramitico che presenta amplificate le stesse aberrazioni del cristianesimo con in più un (ancor più) evidente elemento di non-Europa, una religione semitico-negroide come direbbe il nostro grande Silvano Lorenzoni.
la morte per overdose della rockstar Amy Winehouse, che non è stata certo la sola “artista” del rock a buttare via la sua vita in questo modo, ma soprattutto mi interessava evidenziare l’assurdità del concetto di “trasgressione” che offre una scappatoia molto comoda per il sistema ai sentimenti e agli istinti ribelli: qualunque cosa si fa a se stessi, questo non cambia minimamente il mondo al di fuori; non c’è bisogno di trasgressivi, c’è bisogno di rivoluzionari.
Il libro di Jean François Revel La conoscenza inutile (1988), forse l’ultimo classico, il canto del cigno del pensiero liberale, l’ho poi sottoposto a una sorta di recensione dallo stesso titolo. “La conoscenza inutile” è quella degli intellettuali, filosofi, professori, giornalisti di sinistra, che pur essendo in possesso di notevoli conoscenze storiche, economiche, politiche, sociologiche, sono riusciti a obnubilare in sé la consapevolezza di un fatto fondamentale, che i “socialismi reali” dell’Est europeo non erano altro che feroci tirannidi che privavano i loro sudditi sia di benessere sia di libertà. Noi possiamo oggi utilizzare gli argomenti di questo libro (molto interessante l’analisi dell’apertura a sinistra della Chiesa cattolica avvenuta con il Concilio Vaticano secondo, dettata dalla convinzione rivelatasi poi fortunatamente errata, che sarebbe stato il blocco comunista a vincere il confronto con l’Occidente) a condizione di non dimenticare che il liberalismo è un’ideologia del pari deceduta di fronte al fallimento dei suoi due presupposti: che sistema “rappresentativo” significhi libertà e che economia di mercato significhi benessere. Il fallimento del primo di essi è dimostrato dal moltiplicarsi di leggi e fattispecie di reato d’opinione in tutto il cosiddetto “mondo occidentale”, quanto al secondo, non occorrerebbe neppure parlarne, oggi che una spietata logica di mercato sta producendo il crescente immiserimento delle economie “occidentali”.
marzo ho aggiunto Ma che cosa vi aspettavate?, dedicato alle femministe e ai loro supporter progressisti. Costoro vorrebbero darci a intendere che l’ondata di violenze contro le donne, con stupri e omicidi di cui regolarmente le cronache ci danno conto, dipenda da quello che resta di una cultura maschilista, patriarcale, arcaica che invece, secondo ogni logica, dovrebbe andare a estinguersi.