7 Ottobre 2024
Libreria

G. Casalino e la teosofia platonica secondo Hegel ed Evola – Luca Valentini

Per le Edizioni Arya di Genova, da qualche mese è disponibile l’ultima fatica editoriale dell’amico Giandomenico Casalino, che, continuando i suoi studi su Hegel, ha saputo magistralmente interpolare l’esegesi del filosofo tedesco con quella di Julius Evola e soprattutto con la conoscenza dell’immensa tradizione sapienziale dell’evo antico. Il testo in questione, infatti, ripercorre il fiume

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Ārya Filosofia

Capire la modernità con il Viṣṇu Purāṇa – Riccardo Tennenini

I Purana, la cui intitolazione letteralmente tradotta significa “antiche storie”, sono un corpus dottrinario di antichi testi indù, redatti in lingua sanscrita, di natura principalmente mitico e cultuale, il cui scopo primario era anche quello di erudire sacralmente coloro che non erano considerati dvija (i “nati due volte”, i componenti delle prime tre caste indù,

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Ārya Tradizione

La Bhagavadgītā sull’uomo moderno – a cura di Riccardo Tennenini

La Bhagavadgītā sull’uomo moderno Gli uomini demoniaci (1) non conoscono né l’azione e né l’inazione (2); in loro non si trova né la purezza (3) né la buona condotta né la sincerità. Essi dicono: “ L’universo è illusorio, senza fondamento, senza un Signore(4); esso nasce dall’amplesso ed è determinato soltanto dalla libine”. Mantenendo tale concezione,

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Ārya Tradizione

Che cos’è il reale? – Riccardo Tennenini

Con l’articolo precedente abbiamo chiuso il ciclo che descrive il ruolo del uomo secondo il Vêdânta. Ora affronteremo i suoi molteplici aspetti metafisici partendo da una domanda, che cos’è il reale? La risposta è ciò che è costante, che non subisce cambiamento, aldilà della causa, spazio-tempo, nascita e morte. Di conseguenza tutto ciò che è

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Ārya Tradizione

Cosa c’è dopo la morte secondo il Vêdânta – Riccardo Tennenini

Fin qui abbiamo analizzato l’uomo secondo il Vêdânta nei suoi differenti aspetti esteriori e interiori  composto da vari elementi che abbiamo analizzato, che persistono per tutta la durata dalla sua vita. Ma cosa avviene post-mortem? Questa domanda l’uomo se la pone da secoli cercando la risposta agnostica nella scienza, e religiosa abbastanza riduttiva parlando di

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Ārya Tradizione

Vaishwanara, Taijasa, Prajna e Turya – Riccardo Tennenini

Precedentemente abbiamo accennato alle differenti condizioni di ātman nell’essere umano parlando  di jagarita-sthana (stato di veglia) o condizione vaishvanara; swapna-sthana (stato di sogno) o condizione taijasa e sushupta-sthana (stato di sonno profondo) o condizione di prajñā. Queste differenti condizioni sono in corrispondenza con il monosillabo sacro ॐ (Om), i suoi matra (AUM) e le sue

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Ārya Tradizione

I Kosha e i Vayu – Riccardo Tennenini

Secondo il Vêdânta, Purusha che lo ripetiamo è ātman quando si manifesta come jīvātman nella forma vivente dello stato individuale viene rivestito da cinque «guaine» o «involucri» chiamati kosha che sono altrettanti gradi di manifestazione. Da ricordare bene che partendo dal più alto al più basso, solo il primo è paragonabile a Īśvara. Mentre gli

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Ārya Tradizione

Antahkarana, Indriya, Tanmatra e Bhuta – Riccardo Tennenini

Ora che abbiamo elencato tutti i tattwa e definito la sostanziale differenza tra Purusa e Prakṛti passiamo alla definizione dei vari gradi di manifestazione individuale dividendoli in quattro categorie, escludendo Purusa e Prakṛti di qui abbiamo già parlato. Il primo è antahkarana che comprende: manas, buddhi, chitta e ahamkāra sensi interni mentali. Nel secondo troviamo gli

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Ārya Tradizione

Puruṣa l’«essenza» e Prakṛti la «sostanza» – Riccardo Tennenini

Nella Bhagavadgītā leggiamo: «vi sono nel mondo due Puruṣa, l’uno distruttibile, l’altro indistruttibile: il primo è ripartito fra tutti gli esseri, l’altro è l’immutabile. Ma vi è un altro Puruṣa, il più alto, che si chiama Paramātmān , e che, Signore imperituro, penetra e sostiene questi tre mondi. Ora, poiché supero il distruttibile ed anche

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Ārya Tradizione

Il cuore centro dell’essere umano, dimora di Brahma – Riccardo Tennenini

Nel capitolo precedente abbiamo parlato della differenza sostanziale tra l’«Io» specifico, individuale e soggettivo  che è jīvātman riflesso di ātman. Mentre il «Sè» è ātman che se è associato alla manifestazione formale è jīvātman invece se è associato alla manifestazione informale è Īśvara. Ātman è inoltre identificato con Brahma stesso. Per realizzare questa condizione si ricorre alla pratica dello Yoga, atta a liberare

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