8 Ottobre 2024
Cultura

Qualche considerazione sull’etica – Fabio Calabrese

    Rieccomi. Quanti di voi lettori avete avuto la pazienza di seguirmi sulle pagine elettroniche della nostra “Ereticamente”, avrete certamente notato che negli ultimi tempi, e per buona parte di questo ormai declinante 2023 mi sono dedicato ad articoli della serie L’eredità degli antenati, e questo è avvenuto per un motivo preciso, il fatto

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Livio Cadè Società

Uomini e maiali – Livio Cadè

Gli uomini primitivi erano coperti di peli, deambulavano goffamente, comunicavano con gesti rozzi e grugniti, trascinavano brutalmente le donne al talamo, cacciavano animali che poi sbranavano avidamente, formavano orde tribali per ammazzarsi tra loro con sordida ferocia. Avevano un sacro terrore degli elementi naturali, cui riparavano con infantili superstizioni. Come lo sappiamo? Non lo sappiamo.

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Livio Cadè Spiritualità

Il Male – Livio Cadè

Il trionfo del Male? Di questi tempi sembra che il Male goda di ottima salute. Cosa che non si può certo dire del bene. Lo dice anche Mefistofele: «Come sempre va malissimo, laggiù». Il che, per lui, vuol dire benissimo. Anzi, penso che il Male stesso sia sorpreso da questa entusiasmante supremazia di fattori maligni,

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Etica

L’ inarrestabile ascesa dell’ ipocrita morale progressista, parte seconda – Riccardo Sampaolo

Jean Gabin (1904 – 1976) è stato un grande attore francese, che non ha avuto difficoltà a giganteggiare in molti ruoli che gli sono stati conferiti. Tra i suoi film è bene ricordare “Il clan degli uomini violenti”, datato 1970. In tale film Gabin impersona un rude campagnolo, che nonostante una delle figlie gli ricordi

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Cultura Etica

L’ inarrestabile ascesa dell’ ipocrita morale progressista – Riccardo Sampaolo

Nel libro “L’ultima intervista di Pasolini” Furio Colombo e Gian Carlo Ferretti riportano le profetiche parole del marxista eretico Pier Paolo Pasolini, concesse tramite una intervista, di cui ne riporterò un estratto di seguito. Pasolini manifestò <<la sua netta opposizione nei confronti della “legalizzazione dell’aborto” nel 1975, opposizione da lui ricondotta al “senso dell’origine sacra

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Filosofia

La morte non è un diritto – Roberto Pecchioli

La morte non è un diritto. Avreste mai pensato di leggere una frase del genere? Dobbiamo ringraziare Jorge Mario Bergoglio per averla pronunciata. Dinanzi all’attacco furioso della cultura di morte mascherata da diritti universali, l’uomo di Santa Marta ha parlato da Papa. La vita è un diritto, non la morte, ha dovuto aggiungere, riferendosi a

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Livio Cadè Spiritualità

I valori forzati (parte seconda) – Livio Cadè

  Chi esamini a fondo sé stesso e la società attuale, prenderà atto della necessità di un duplice tirannicidio. Non basta infatti sopprimere il tiranno che dall’esterno ci impedisce d’agire o di parlare. Occorre troncare la nostra intima collusione con un sistema di opinioni e giudizi che ci priva di una più fondamentale libertà di coscienza.

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Cultura & Società Livio Cadè

La luce ferita – Livio Cadè

Antropicidio La storia è piena di tiranni che hanno gettato ombre sinistre sul loro tempo. Figure consegnate alla dimensione di una leggenda nera, dove storia e mito si confondono. Uomini che la natura sembra plasmare mescolando i più sordidi vizi – l’avidità, la lussuria, la ferocia, la falsità etc. – e in cui sembra incarnarsi

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Cultura & Società Livio Cadè

Dall’etica all’etichetta – Livio Cadè

“Pochi sanno esser vecchi” (La Rochefoucauld) Nel Sutta Nipata, uno dei più antichi canoni buddhisti, troviamo un’interessante prescrizione morale. Ci vien detto che il primo requisito di un linguaggio irreprensibile è l’esser conveniente. Per conveniente si intende «che non cagioni tormento a sé stessi e non rechi offesa ad altri». Questa qualità del linguaggio deve

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Società

Ritorno all’etica del Resistente: siamo alle soglie della modernità post-liquida? – Romina Barbarino

“Il desiderio di resistere all’oppressione è radicato nella natura umana” (Publio Cornelio Tacito) Alcuni anni orsono il grande pensatore polacco Zygmunt Bauman definì la nostra una “società liquida”, ove “il cambiamento è l’unica cosa permanente e l’incertezza l’unica certezza”. Eravamo agli esordi del mondo globale, moderno, votato alla velocità e all’efficienza della comunicazione, degli scambi

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