23 Novembre 2024
Letteratura Fantastica

1937: Arthur Machen e altri autori del fantastico di fronte al Fascismo di Francesco G. Manetti

Alan Moore (n. 1953), inglese di Northampton, è uno dei più raffinati sceneggiatori di fumetti al mondo (Swamp Thing, From Hell, V for Vendetta, Watchmen, The League of the Extraordinary Gentlemen, etc.) e in anni più recenti, avendo parzialmente rinnegato i comic e soprattutto il fandom (ovvero il consesso dei “fanatici”, spesso fastidiosi, che vi

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Narrativa

Narrativa fantastica, una rilettura politica, trentasettesima parte – Fabio Calabrese

Come sapete, in questa serie di articoli ho trattato l’argomento del fantastico e delle sue implicazioni politiche sotto due diverse prospettive, la prima, la più classica, quella della suddivisione per generi, l’altra, quella delle varie letterature fantastiche nazionali non di lingua inglese, volta a sottolineare il fatto che la schiacciante preponderanza che sembrano oggi aver

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Distopia

Distopia orwelliana e propaganda – Gianfranco Strazzanti

A proposito di una «inconscia falsificazione» Pochi anni dopo la difficile esperienza della Guerra Civile di Spagna, i coniugi Orwell, prima la moglie Eileen e dopo lo stesso George, iniziarono a lavorare a Londra per i servizi di informazione britannici. La moglie, per il Ministero dell’Informazione (dipartimento della censura) dall’inizio delle operazioni di guerra del 1939, mentre

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Cultura

Quale tiranno tiene legata la tua vita – Gianfranco Strazzanti

RIFLESSIONI SU GEORGE ORWELL     I volti contorti dai due minuti d’odio, la sorveglianza capillare sulla popolazione, il passato costantemente riscritto e mistificato: l’immaginazione di Orwell sembra aver travalicato i confini della sua epoca, per approdare nell’intimo del tempo presente, indicarne le storture e gli abomini. L’immaginazione, certo, ma anche l’esperienza vissuta. Anni di

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Società

Ovunque, tranne qui e ora – Stefano Beccardi

Sembra che non vi sia altro di cui parlare. “Allarmisti” contro “negazionisti”, “democratici” contro “golpisti”, “tecnici” contro altri “tecnici”. L’attenzione rimpallata (e catalizzata) come una pallina in una frenetica partita di ping pong, mentre man mano si perde il focus sui fattori determinanti: il campo e i giocatori. Cercare di seguire la pallina piuttosto che

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Mondialismo

1984 E 2020 a confronto – Marco Della Luna

Prefazione alla nuova edizione di 1984 di George Orwell (Edizioni Aurora Boreale) «Alla fine ti uccideremo», annuncia O’Brien, dirigente del Partito, al protagonista Winston, mentre lo cura dalla sua follia dissidente nei sotterranei del Ministero dell’Amore. Ringrazio l’amico ed editore Nicola Bizzi per avermi dato l’incarico di scrivere questa Prefazione, in cui focalizzerò le analogie

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Lingua Italiana

Sono Italiano, parlo Italiano – Roberto Pecchioli

Gli esami di maturità sono iniziati con la prova di italiano. C’è da chiedersi per quanti anni ancora verrà richiesto agli studenti di dimostrare padronanza di lingua e pensiero in italiano. Nei mesi scorsi, le scuole hanno indetto l’open day per mostrarsi a genitori e cittadini; ogni mattino ci misuriamo con lo spread, intere leggi

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Mondialismo Tradizione

Su alcune tecniche di manipolazione psicologica – Antonio Filippini

Il trucco della “candida confessione della verità”. Questo trucco ha la sua ragione d’essere nel fatto che se si è depositari di verità imbarazzanti, compromettenti e sgradite e se un po’ troppi sono a conoscenza di tali verità, tentare disperatamente di tenerle celate è alla fine una politica perdente, senza contare poi che se tale

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Letteratura

Narrativa fantastica, una rilettura politica, quarta parte – Fabio Calabrese

Esiste una serie di generi o di sottogeneri variamente collegati al fantastico il cui status risulta alquanto incerto, e che tuttavia hanno un legame molto evidente con la politica: fantapolitica, utopia, distopia (utopia negativa) ucronia (storia alternativa). Può sembrare strano, ma le opere (non molte) etichettate come fantapolitica sono in ultima analisi quelle che entrano

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Esteri Politica

Oligarchie per popoli molesti: riflessioni dopo Vienna – Roberto Pecchioli

I parte Juncker, Hollande ed anche, nel suo piccolo, il nostro ministro degli esteri, il conte Paolo Gentiloni Silverj nobile marchigiano, hanno potuto “tirare un sospiro di sollievo”, come hanno affermato giulivi: le mura di Vienna hanno resistito all’avanzata dell’estrema destra razzista xenofoba e populista. Nel 1683 l’allora capitale dell’impero asburgico fu salvata dai turchi

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