8 Ottobre 2024
Livio Cadè Società

Per non perdere l’anima – Livio Cadè

«Infandum, regina, iubes renovare dolorem», tu mi costringi, o regina, a rinnovare un indicibile dolore, dice Enea a Didone che lo esorta a raccontare un triste passato. Perché ricordare? Forse è più salutare dimenticare i mali trascorsi, visto che rammentarli non ci consola di quelli presenti né previene i futuri. Questo non significa che perdoniamo

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Livio Cadè Società

Undicesimo: «Non negare» – Livio Cadè

Capita sempre più spesso che alcuni studiosi e intellettuali siano accusati di ‘negazionismo’. Non si tratta però del rifiorire di una storiografia eterodossa riguardo al cosiddetto Olocausto. Oggi tale termine è passato a denotare un presunto atteggiamento antiscientifico. L’epiteto pare tuttavia incongruo, dato che nella categoria dei ‘negazionisti’ sono inclusi scienziati anche illustri, a volte

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Livio Cadè Spiritualità

Per una teoria della felicità – Livio Cadè

Felicità versus società Pare pleonastico porsi domande sulla felicità. Perché desideriamo esser felici? Non c’è un motivo. È il desiderabile per definizione, senza ragione, anche se di fatto non serve a nulla. V’è un’aura di nobiltà nell’essere inutili, e certo è segno di libertà il non servire. Ma questi poetici valori non si conciliano con

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Animali Etica Livio Cadè

Fratello maiale – Livio Cadè

Prossimità dell’animale I cercopitechi sono piccoli primati molto intelligenti. Secondo gli zoologi comunicano tra loro attraverso un linguaggio e una sintassi di sorprendente complessità. Il celebre naturalista A. E. Brehm racconta di aver un giorno sparato a uno di questi animali, che stava tranquillamente appollaiato su un ramo. La scimmietta cadde ai piedi dell’albero. Seduta,

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Livio Cadè Società

Medicina canaglia – Livio Cadè

Quand’ero bambino non mi spaventavano orchi, streghe o l’uomo nero, ma gli uomini bianchi, i medici nei loro camici lindi. Aghi, siringhe, il terribile olezzo di disinfettante, entrare in un ambulatorio era come varcare la soglia di un antro spaventoso. Un giorno, avevo forse cinque anni, il dottore cercava d’abbassarmi la lingua con l’apposito, odioso strumento.

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Livio Cadè Società

Emergenza violenza – Livio Cadè

Horresco referens – “inorridisco nel riferirlo” – ma cammino per strada e ancora incontro persone col volto coperto fino alla radice del naso da lugubri mascherine. È una psicopatologia, lo so, son persone vittime di penosi squilibri emotivi, verso le quali dovrei esser comprensivo e tollerante. Non me la prendo con l’inverno perché è freddo o

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Livio Cadè Spiritualità

Taologia dogmatica – Livio Cadè

“Solo il mistero ci fa vivere” (Garcia-Lorca) Cos’è il Tao Te Ching? Per alcuni un florilegio di massime con cui avvoltolare biscotti cinesi. Per altri poesia, incunabolo metafisico, abbozzo di filosofia naïve carico di suggestiva fluidità – “come l’acqua che scorre”. La sua natura dogmatica rimane sullo sfondo, quasi inavvertita.  Un ‘dogma’ è una verità indiscutibile, solitamente di carattere

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Arte e Modernità Livio Cadè

La bellezza e la fame – Livio Cadè

La bellezza, come l’amore o il sogno, è secondo alcuni un’illusione. Uno di quei beni superflui, senza finalità pratiche, certo non indispensabili per vivere, a differenza dell’acqua e del cibo, e forse nemmeno necessari, come una lavatrice o una bicicletta. Quindi, fondamentalmente inutili. Salvo poi rendersi conto che non possiamo farne a meno. Non potrebbe

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Livio Cadè Transumanesimo

Il Golem – Livio Cadè

«O uomo! Viaggia da te stesso in te stesso». (Rumi) Ho il dubbio, ma a volte la certezza, che più progredisce l’Intelligenza Artificiale più regredisca la nostra, ovvero aumenti nella società una certa Idiozia Naturale. Sembra quasi che queste magiche tavolette, cui l’uomo è morbosamente legato, assorbano le nostre energie intellettuali, se ne cibino, provocando in

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Livio Cadè Spiritualità

Sul danno o l’utilità della religione – Livio Cadè

Dopo essermi posto per lungo tempo la domanda “a che serve la religione?” son giunto a questa conclusione: “a nulla”.  La sua importanza sta proprio nel mostrarci il valore dell’inutile, la bellezza di un agire senza scopo. La ricerca dell’utile indurisce il cuore, la religione lo ammorbidisce. Parlare di utilità della religione è dunque possibile

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