28 Novembre 2024
Società

L’officina vuota – Lorenzo Merlo

Brandelli di relitto Diciamo spesso di imparare dalla storia. Accade ogni volta che assistiamo a qualche sprovvedutezza protetta al petto come fosse un bene grande. Altrettanto spesso osserviamo che l’occasione della sua lezione è andata perduta una volta ancora. Evidentemente c’è una forza che ci impedisce di sfruttare le opportunità che la sorte ci offre

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Filosofia

Realtà data – Realtà creata: dall’Io al Sé – Lorenzo Merlo

Natura dell’io L’abitudine ha, o implica, una natura doppiamente interessante. Questa, è tanto ignota, o misconosciuta, quanto rivoluzionaria. Mi riferisco alla concezione comune dell’abitudine che le persone adottano nel concepire e definirese stesse e la realtà; per avere a che fare con il previsto a discapito dell’orrifico ignoto: «Sul modello tecnico che ricalca l’esigenza del

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Società

“Siamo tutti in pericolo” – Lorenzo Merlo

Era lontana la Cina. Arrivavano notizie di qualcosa d’importante. Per fare fronte all’emergenza fermarono la routine della vita nota. Attraverso la tv, prima che spaventoso ed esiziale pareva irreale. Strade vuote, morti, ospedali traboccanti, tutto immobilizzato. L’allarme era mondiale ma tutti stavano a guardare. Era lontana la Cina. Finché non si fece sotto e fu

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Società

Il virus del bene: la musica, i sentimenti e il domani – Lorenzo Merlo

Sorseggiando e surfeggiando Forse non è chiaro a tutti, ma sono i sentimenti a fare la storia. Indipendentemente dal soggetto che li porta. Un atteggiamento disponibile tende a realizzare buone relazioni, uno chiuso e ostile, relazioni tese e pronte al sopruso.  A partire dalla fine dell’era della Milano da bere, un sentimento di crescente alienazione

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Spiritualità

Compagni di viaggio: un libro per essere l’infinito – Lorenzo Merlo

Qualche considerazione generata dalla lettura del nuovo libro di Paolo D’Arpini, Compagni di Viaggio. «Nonostante il contenuto più evidente di questo libro siano i racconti degli incontri di Paolo con vari santi e saggi, incontri diretti, fisici, ma a volte solo indiretti, i personaggi descritti e ricordati hanno avuto per Paolo, e indirettamente avranno sul

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Società

Untori di buon senso- Lorenzo Merlo

Ciò che chiamiamo realtà, per la quale saremmo disposti a scommettere la casa, a mettere la mano sul fuoco corrisponde a una cosmogonia che a nostra stessa insaputa abbiamo creato, ereditato, imitato, fatta nostra. La realtà è qualcosa di a noi endogeno, banale prodotto oggettivo della storia. Noi ne siamo frequentatori come pesci nell’acquario. L’idea

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Società

Il tremore e l’esempio: epilogo di una generazione edonista – Lorenzo Merlo

Nella giovinezza, adagiati sui diritti che il percorso ci offriva non avremmo accettato la critica che ci diceva d’essere in errore, d’essere i fautori di un futuro mortificato. Non lo avremmo accettato; senza se e senza ma. Ciò che vedevamo per noi era nel nostro diritto prendercelo. Gli altri, quelli che sarebbero venuti dopo, non

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Tradizione

Avere, Essere, Storia – Lorenzo Merlo

Genitori della perfezione L’idea della perfezione, allusione all’equilibrio, si può riconoscere in tutte le cosmogonie. È anche vero che Platone, Aristotele, Socratici e presocratici avevano dedicato il loro tempo al tema della perfezione. Ma, insieme alla questione dell’ordine, fu da parte loro trattata in termini prettamente filosofici e ontologici, vuoti di strumentalizzazione diretta verso alcuna

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Libreria

Lorenzo Merlo ed il suo viaggio verso l’Afghanistan – Luca Valentini

“L’immagine di Massoud compariva sui muri degli edifici, sui poster appesi ai pali, esposta ai balconi. Era la celebrazione permanente dell’eroe, inconsapevole rappresentazione della speranza di futuro e consapevole segno di propaganda antitalebana” (1). Lorenzo Merlo (1958) è un giornalista milanese, con la passione della fotografia e dell’alpinismo, collaboratore da diversi anni di EreticaMente, ma

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Società

Forze oceaniche – Lorenzo Merlo

L’esigenza della guerra, dell’impiego della forza in quanto dote disponibile è insopprimibile? L’impiego della ragione è in grado di assorbire quegli istinti fino a renderli superflui? Succedanei vari come lo sport e la guerra simulata possono bastare per scaricare l’energia che genera il desiderio della lotta? Rinunciare, mortificare, castrare l’espressione della forza è un bene

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