10 Ottobre 2024
Economia

Sharing Economy: opportunità o inganno neocapitalista? – prima parte – Roberto Pecchioli

Parte prima I primi anni del XXI secolo sono caratterizzati da cambiamenti continui. Nulla è com’era pochi anni fa. L’imperativo, come nell’aneddoto del leone e della gazzella, è correre, muoversi, cambiare. Ne ha colto l’essenza un intellettuale francese, Pierre-André Taguieff, che ha coniato il neologismo “bougisme”, una sorta di moto perpetuo che si fa ideologia

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Letteratura

Joseph Roth e la marcia di Radetzky – Roberto Pecchioli

Una confessione: la suoneria dello smartphone dello scrivente è la musica della Marcia di Radetzky,nonostante il patriottismo italiano e pur sapendo che il primo Strauss la compose in onore del maresciallo che domò la rivolta di Milano del 1848. Quest’anno ricorre il centenario della fine del venerando impero degli Asburgo Lorena, data simbolo di una

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Attualità

Caso Alfie: il Nazismo Vittorioso – Roberto Pecchioli

Avviso ai manifestanti del 25 aprile, agli antifascisti e antinazisti, ai progressisti, ai moderati, ai conservatori e a tutti gli uomini di buona volontà: il nazismo non è alle porte, ha già vinto. Nella forma tecnocratica del dominio neocapitalista e in quella del delirio antiumano della selezione della specie. Eugenetica più dittatura tecnologica e finanziaria:

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Economia

Dazi: il tramonto del dogma liberoscambista – Roberto PECCHIOLI

Il gambetto è una mossa del gioco degli scacchi attraverso la quale un giocatore accetta di perdere alcune pedine in vista di un attacco su larga scala. Sul tema dei dazi, Donald Trump sta giocando una partita la cui scacchiera è il mondo, mettendo in conto alcuni danni collaterali, la turbolenza di Wall Street –

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Attualità

Il caso Astori: la morte come spettacolo- Roberto Pecchioli

Nel suo libro L’uomo è antiquato Guenther Anders mise in guardia dai mezzi di comunicazione di massa che cessano di essere mezzi in quanto descrivono un mondo fuori dal quale non è dato avere altra esperienza, né altra libertà “se non prendere parte o starsene in disparte”. Ma il senso di tutto non è più

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Attualità

Italia – Arlecchino: servi di tutti i padroni – Roberto Pecchioli

Ciò che è stato sarà e ciò che si è fatto si rifarà; non c’è niente di nuovo sotto il sole. Il celebre passo biblico dell’Ecclesiaste ronza nella mente osservando le vicende italiane. Il nostro è un popolo di servitori, inutile illudersi. Lo sapevano i grandi del passato, come Dante (ahi, serva Italia, di dolore

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Filosofia

Aveva ragione Marx, dopotutto… – Roberto Pecchioli

Un fantasma si aggira nuovamente per il mondo. Ha il volto barbuto, l’espressione accigliata di Carlo Marx e sta vincendo la partita. Ai tempi supplementari, attraverso il suo storico nemico, il capitalismo, per eterotelia, secondo l’espressione coniata da Jules Monnerot.La sua vittoria è doppia: la prima è sul versante economico,non certo perché la proprietà dei

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Nuove Tecnologie

I nuovi padroni del mondo, i signori della rete e delle nuove tecnologie – Roberto Pecchioli

GAFA, OTT, NATU, FINTECH. Il mondo nuovo abbonda di sigle. Acronimi vecchi e nuovi dietro i quali, nel linguaggio di John R.R. Tolkien, prosperano gli oscuri signori di Mordor. Invero, del tutto oscuri non lo sono, ma nella società delle mille luci, dello spettacolo che, come gli affari, deve continuare e non fermarsi mai, riescono

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Attualità

Vietato Via col vento, statue di Colombo abbattute: l’odio di sé sale al potere – Roberto Pecchioli

L’imbecillità è una cosa seria. Non è soltanto il titolo di un saggio filosofico di Maurizio Ferraris, ma una scoraggiata constatazione. Negli Stati Uniti, guida e faro dell’umanità detta occidentale vengono abbattute, sfregiate o danneggiate le statue di Cristoforo Colombo. A Memphis, Tennessee, capitale con Nashville della musica country, nonché patria dell’icona rock Elvis Presley,

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Controstoria

Giuseppina Ghersi, martire sbagliata dell’Italia che odia – Roberto Pecchioli

Il caso di Giuseppina Ghersiè la prova del passato che non passa, e del fatto che non è per nulla vero che gli italiani sono brava gente. Siamo buoni o pessimi, mascalzoni o santi più o meno come gli altri. Giuseppina aveva solo 13 anni, andava a scuola in quel drammatico e sanguinoso 1945 nella

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