8 Ottobre 2024
Cultura & Società Livio Cadè

Teoria e prassi della rivoluzione – Livio Cadè

Nel 1918 alcuni rivoluzionari bolscevichi radunarono i Romanov in uno scantinato e li trucidarono. Fu una barbarie che nessuna necessità storica o politica potrebbe giustificare. La Chiesa ortodossa ha poi canonizzato lo zar e i suoi familiari, dichiarandoli santi e martiri. Eliminare oggi, con uguale inumanità, i membri dell’oligarchia imperante e i loro famigli  potrebbe

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Filosofia

Heidegger: rivoluzione e disillusione – Daniele Perra

Chi scrive è sempre stato intimamente convinto del profondo valore politico (oltre che filosofico) dell’opera di Martin Heidegger nella sua interezza. Tuttavia, l’attivismo politico propriamente detto del pensatore tedesco è limitato ad un arco di tempo estremamente ridotto: più o meno, dai primi mesi del 1933 all’inizio del 1934. In questo periodo si concentrano il

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Controstoria

Una Vittoria mutilata: le ragioni della Grande Guerra – Umberto Bianchi

Quella della grande Guerra, è sempre stata una rievocazione “totalizzante” che ha, cioè, sempre coinvolto emotivamente tutti gli strati e le componenti ideologiche, politiche e sociali della società italiana ed europea, senza ambiguità di sorta, se non quelle a malapena sussurrate da un timido e malconcio pacifismo. Cosa questa, assolutamente non riscontrabile per quanto attiene,

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Politica Società

L’ultimo compagno (a cinquant’anni dal ’68) – Il Poliscriba

Basta ai giovani contestatori staccarsi dalla cultura, ed eccoli optare per l’azione e l’utilitarismo, rassegnarsi alla situazione in cui il sistema  s’ingegna ad integrarli. Questa è la radice del problema: usano contro il neocapitalismo armi che in realtà portano il suo marchio di fabbrica e sono quindi destinate soltanto a rafforzare il suo dominio. Essi

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Julius Evola

Evola e il Sessantotto: contestazione e rivoluzione dello spirito – Alfonso Piscitelli

“Formidabili quegli anni” scrisse il leader di un gruppuscolo di picchiatori dell’Università di Milano quando già era divenuto membro della casta e ricordava con nostalgia in un suo libro il Sessantotto e i successivi anni. No, verrebbe da dire: “formidabili quegli articoli” che Julius Evola scrisse su “Il Borghese” e che inquadravano con la potenza

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Rivoluzione

Rivoluzione e Controrivoluzione: le tesi di Thomas Molnar – Giovanni Sessa

Le forze di opposizione al sistema capital-marxista vissero, tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio dei Settanta, una stagione di effervescenza culturale che, in Italia, di lì a qualche anno si tradusse in successi elettorali. Tra gli autori che si distinsero nel dibattito intellettuale, va ricordato lo storico delle idee di origine ungherese, Thomas

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Libreria

Drieu e la rivoluzione del corpo – Appunti per comprendere il secolo – Giovanni Sessa

La parabola esistenziale e politica dello scrittore francese Drieu La Rochelle è metafora del tentativo di rinascita spirituale che, tra le due guerre, i fascismi tentarono di realizzare. Egli scrisse in Racconto segreto che la scelta di fondo della sua vita era stata la determinazione ferma di rimanere fedele alla giovinezza. Il futuro dandy, durante

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Controstoria

Gli eroi son tutti giovani e belli – Franca Poli

Ernesto Che Guevara , nato il 14 giugno 1928 a Rosario in Argentina, ho davanti a me una sua fotografia e mi sorge spontaneo un apprezzamento: era davvero bello, anche i fotografi che lo ritrassero all’epoca dissero di lui che non avevano mai visto un volto altrettanto fotogenico. Il destino però, non lo volle fotomodello

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Solstizio

Contro la rivoluzione del Natale – Riccardo Tennenini

Da diversi giorni ormai su giornali e televisione si fanno propositi sul Natale 2015. Quest’anno si è deciso in nome di una presunta moralità nei confronti di chi si sente “offeso” quindi non vuole o non festeggia tale giorno di abolirlo e renderlo un giorno lavorativo come gli altri. In questo modo le democrazie illuministe

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Controstoria

Marmo e Volontà – Mistica della Rivoluzione Fascista – Maurizio Rossi

“E questo diritto alla prima linea, ad essere i disperati del Fascismo, è l’unica pretesa che, oggi, domani, sempre, i mistici del Fascismo accamperanno di fronte alla Rivoluzione, come, con vena veramente squadrista, ha detto Guido Pallotta nella sua relazione che ha avuto lo spirito e la mordenza del «menefreghismo» più autenticamente fascista. Prima linea,

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