11 Ottobre 2024
Medioevo

IL Medioevo e l’Eterno Femminino (III) – Stefano Manza

Il sesto precetto del De amore di Cappellano è parimenti laconico ma interessante: “mantieniti casto per la tua donna”. Tal precetto declina al maschile l’esortazione a mantenere a tutti i costi la verginità pre-matrimoniale impartita storicamente alla donna, la quale assurge così a una dignità difficile da accettare, se si considera il medioevo da un

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Medioevo

Il Medioevo e l’Eterno Femminino (II) – Stefano Manza

Il De amore di Andrea Cappellano è un testo di straordinaria importanza per comprendere il senso di questa trattazione. Si tratta, come detto, del culmine di un lungo processo di sublimazione del rapporto re-feudatario e feudatario-servitore. L’apporto pluricentenario del feudalesimo aveva disseminato la Francia di contadi, contee e ducati, che spesso godevano di grande (o

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Medioevo

Il Medioevo e l’Eterno Femminino (I) – Stefano Manza

Se l’antichità classica è il Paradiso, e la modernità è l’Inferno, allora il Medioevo è un Purgatorio rovesciato. Indubbiamente, una visione fatalistica ed eroica della storia non può che condurre a questa conclusione: eppure, essendo che il male, in larga misura, è solo nella mente dell’uomo, ne viene che la vita è un Inferno solo

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Storia delle Religioni

Critica dell’orientalismo contemporaneo (5^ parte) – Stefano Manza

Nel proseguire la lettura de Le opere e i giorni, ci imbattiamo nel mito delle età del mondo. Sembra non essere nemmeno questa volta un mito isolato dal resto delle culture indoeuropee.  La tradizione indiana del Kali Yuga, l’età oscura che rassomiglia in tutto e per tutto all’età del ferro citata da Esiodo, è stata

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Storia delle Religioni

Critica dell’orientalismo contemporaneo (4^ parte) – Stefano Manza

Altro celebre mito greco solitamente ricondotto a fonti medio-orientali è quello del Diluvio. La tradizione esiodea circa questo mito, però, non ha riscontri narrativi (e nemmanco allusivi) nelle opere summae del corpus esiodeo, ma si ritrova piuttosto, anche se, daccapo, in forma estremamente stilizzata, nel Catalogo delle Donne (o Eoie), opera comunemente considerata spuria (sebbene

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Storia delle Religioni

Critica dell’orientalismo contemporaneo (3^ parte) – Stefano Manza

“La prima donna”, dice Vernant alludendo al mito della comunione dei pasti fra gli dei e gli uomini riportato da Esiodo nella Teogonia, “si presenta così come è stato per le parti del sacrificio e per la favola, con un aspetto esteriore ingannevole”. Sempre Vernant riporta anche una tradizione popolare greca secondo la quale l’estate

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Storia delle Religioni

Critica dell’orientalismo contemporaneo (2^ parte) – Stefano Manza

Di recente sono emerse critiche all’approccio riduttivo nei confronti dello studio dei miti esiodei, opponendosi a quegli studiosi che vedono nel corpus delle opere di quel celebre cantore un’espressione equipollente di grecità e modelli orientali. Uno su tutti, Joshua Katz ha messo in luce la povertà di studi indoeuropeistici sul poeta di Ascra. Altro contributo

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Storia delle Religioni

Critica dell’orientalismo contemporaneo (I^ parte) – Stefano Manza

Uno degli assunti cardine di alcune scuole marcatamente diffusioniste del secolo scorso sostiene che “una cultura può essere acquisita solo per via di contagio, e che l’uomo è un animale imitativo” (1) . Tuttavia, troppo spesso si è esagerato, a bella posta o inconsapevolmente, l’apporto di tale contagio, sottovalutando per contro il “sistema immunitario” delle

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