10 Ottobre 2024
Appunti di Storia Controstoria

STORIA DELLO SQUADRISMO TRIESTINO NEL 1920: “Io non vi considero, triestini, degli italiani… io vi considero come i migliori tra gli Italiani” (3^ parte) – Giacinto Reale

In piazza, la folla, straripante, si ferma, e non sa che fare, finché da una finestra al secondo piano appare un braccio che brandisce una rivoltella e fa fuoco, seguito da una scarica nutritissima di revolverate, che fanno molti feriti in piazza. Frattanto, alcuni, che erano all’interno dell’edificio, sono saliti sul tetto e hanno cominciato

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STORIA DELLO SQUADRISMO TRIESTINO NEL 1920: “Per me il programma elettorale comincia con l’incendio del Balkan” (2^ parte) – Giacinto Reale

  Giunta, volontario in guerra e Capitano dei Granatieri al fronte, è un altro di quegli specialissimi temperamenti forgiati dal conflitto, che nel clima del dopoguerra trovano modo di emergere. Anche, se necessario, andando per le spicce, e in modi apparentemente inaspettati. Non può stupire più di tanto, quindi, la storia, raccontata da uno scandalizzato

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STORIA DELLO SQUADRISMO TRIESTINO NEL 1920: “Il fascismo triestino nacque povero. Non c’erano agrari e non c’erano industriali” (1^ parte) – Giacinto Reale

    Il Fascio di combattimento nasce a Trieste, in una città che è ancora “retrovia di un fronte”, in casa del dottor Bartolomeo Vigini, il 3 aprile del 1919, e a fondarlo sono una trentina di volenterosi, in gran parte gli stessi irredentisti che fino ad allora, e già ai tempi dell’Austria, si incontravano

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