enazi non sono imparentati con i Khazari o che questi rappresentano solo una parte degli antenati degli attuali Askenaziti.”(7) L’articolo cui si rimanda(8), in realtà non dimostra quanto pretenderebbe tale frettolosa conclusione. Il mtDNA degli ashkenaziti è estraneo all’originario bacino semitico mediorientale, ed è la discendenza matrilineare che ha più importanza(9), in primis per gli ebrei(10), nella determinazione della loro identità etnica. Inoltre, le ricerche genetiche di Eran Elhaik (dicembre 2012)(11) confermano la validità non dell'”ipotesi renana”, bensì di quella “cazara”. La stessa difesa da Shlomo Sand nel suo The Invention of the Jewish People (2008)(12) e prima di lui da Koestler e da altri studiosi(13).
chiamanti se stesse (türk è parola turca che vale “forza”, e la si trova nel sec. VIII, come sinonimo di una confederazione, nelle iscrizioni della valle dell’Orkhon in Mongolia), generalizzarono applicandolo a tutte le popolazioni di lingua affine, e trasmettendolo in questa sua ultima accezione all’Europa. T. per eccellenza divennero però per quest’ultima solo gli ottomani, unica popolazione turca con cui gli europei siano stati a lungo a contatto diretto. (…) Circa le sedi originarie dei popoli turchi grande incertezza regna tuttora fra gli studiosi. L’opinione più plausibile pone codeste sedi in un settore compreso fra l’Altaj, i monti Tien Shan e il lago Bajkal. La questione della sede originaria è d’altronde connessa con quella dei rapporti dei T. primitivi con gli ugrofinnici e con le altre popolazioni uraloaltaiche, cui i T. sembrano vincolati da numerose affinità linguistiche, relative sia alla struttura del linguaggio, sia al lessico. La prima popolazione storica sulla quale vi sia qualche testimonianza precisa, e che possiamo chiamare turca nonostante sia sempre aperto il problema della sua maggiore o minore differenziazione dagli altri popoli altaici, è quella chiamata degli hsiung-nu, contro cui i cinesi costruirono nel 246 a. C. la Grande Muraglia. Il regno hsiung-nu restò unito fino al 40 a. C. alle frontiere settentrionali della Cina, poi si spezzò in due tronconi, occidentale e orientale. Con gli hsiung-nu occidentali sono forse imparentati gli unni. E probabile che dopo la sconfitta del 469 per opera dell’impero romano d’Oriente i resti di questa popolazione mescolatisi con gli ogur del mar Nero, abbiano dato origine ai bulghar, parte dei quali si insediò nel sec. VII nell’attuale Bulgaria, in seguito slavizzandosi. Un altro gruppo, quello degli utigur, avrebbe invece dato origine al regno dei bulghar del Volga, islamizzato nel sec. IX, e assorbito poi (sec. XIII) nella mongola Orda d’Oro. Certo è che la storia dell’Alto Medioevo europeo è piena di ricordi delle invasioni da Oriente di queste popolazioni nomadi costituite da predoni mobilissimi, molte delle quali sembrano appartenere a gruppi etnici di tipo turco, che, non appena si stabilizzarono, sparirono senza lasciar traccia, assorbiti dai popoli più civili con i quali vennero a contatto. E il caso, nel sec. IV, degli avari del Caucaso, che si stabilirono fra il Danubio e il Tibisco, assediarono nel 626 Costantinopoli, poi si fusero con gli altri popoli danubiani; dei khazar, popolazione d’incerta origine stabilitasi sul mar Nero fra i secc. IV e IX, composta da cristiani e da musulmani, e con religione ufficiale ebraica nel sec. IX, sconfitta e dispersa nel sec. XI dal principe russo Mstyslav e da Oghuz Qipcaq (ma la Crimea fu detta a lungo Hazaria anche dopo la loro scomparsa); dei cumani del sec. XI, protagonisti di tanta parte delle leggende medievali russe (in cui appaiono come polovcy), anch’essi spariti pressoché interamente; dei peceneg, che apparvero nel sec. IX a N delle terre dei khazar, e sparirono dopo essere stati sconfitti dai bizantini nel 1122. Difficile è inoltre distinguere le popolazioni turche e mongole tra loro e da tutte le altre che nel sec. IV risultano abitare, insieme con gli hsiung-nu orientali, la Cina del N (hsienpei, t’o-pa, ye-ta, juan-juan). Turco è però, questa volta senza dubbio, il popolo, o meglio la federazione di tribù guerriere riunite sotto un capo che porta il nome mongolo di qaghan (confederazione da cui si staccarono le altre popolazioni, protagoniste in seguito della storia turca) dei tu-küeh, dominante l’Asia centrale e orientale nel sec. VI. Questo regno di nomadi sciamanisti e totemisti (veneravano il lupo), fondato nel 552 su base patriarcale dal re Bumin, si divise nella seconda metà del secolo in due regni diversi, orientale (dall’Altaj fin quasi al mar della Cina) e occidentale (dall’Altaj all’Amu Dar’ja), e quest’ultimo ebbe, con il sovrano Istami, rapporti con Bisanzio. E’ infatti di quest’epoca l’apparizione del termine Tourkoi, e di quello Tourkia, riferito alla regione geografica oggi detta Turkestan. (…)” (Grande Dizionario Enciclopedico UTET, vol. XX, UTET, Torino 1995, pp. 422-423. Cfr. Altaic languages, Central Asia, Eurasian nomads, Khazars, Mongolia, History of Mongolia, Mongol Empire, List of medieval Mongolian tribes and clans, Mongols, Golden Horde, Khanate, Crimean Khanate, Göktürks Oghuz Turks, Turkic peoples, Turkish people, History of Turkey, Altaic languages, Mongolic languages, Mongolian language, Tungusic languages, Kalmyk Oirat, Buryat language,
Nikudari, Turkic languages, Mogholi language, Turkish language, Category:Indo-European, Proto-Indo-European language, Indo-European sound laws, Indo-European languages, Proto-Indo-European root, Indo-European (disambiguation), Proto-Indo-Europeans). L’opinione più diffusa in ambito scientifico è che l’origine dei Turchi sia connessa con quella dei popoli altaici e uraloaltaici. Le mescolanze (anche ma non solo) con gli indoeuropei, che semmai vennero turchizzati piuttosto che il contrario, furono successive. D’altronde, quando le orde di Gengis Khan giunsero molti secoli dopo alle terre dei Khazari, già sconfitti e sbaragliati, questi ultimi pensarono bene di collaborare con loro come con fratelli di sangue. Era la soluzione più naturale, assolutamente al di là del fatto che i mongoli fossero sciamanico-animisti e i predoni stanziati in Ucraina seguaci del nero Talmud.