11 Ottobre 2024
Viaggio

Un viaggio in Iran

Quasi tutti i giorni ripetevo in classe ai miei alunni, di non fidarsi dei giornali, di non guardare la televisioni, li invitavo a leggere e a cercare sempre di pensare con la propria testa senza farsi suggestionare dai mass media. Ma pensare con la propria testa è difficile, aggiungevo subito dopo, servono dei sacrifici notevoli, bisogna conoscere, capire, guardare con i propri occhi. Ora ritornando dall’Iran in aereo ripensavo proprio ai consigli che davo ai miei alunni, chissà se mi avranno davvero ascoltato? E’ davvero così faticoso pensare con la propria testa?

Ora, l’Iran è un paese davvero meraviglioso, nel senso di un viaggio che è tanto più gratificante quando regala sorprese. Diciamo subito che non è né Oriente né Occidente, è un luogo esotico, ma a volte sembra davvero di trovarsi fuori del tempo e dello spazio. Certo Persepoli e Pasargade sono bellissime, le tombe di Naqsh e Rostam mi hanno ricordato l’Egitto. Scavate nella roccia, in posizione elevata rispetto al suolo risultano maestose terrificanti nello stesso tempo. Sono attribuite a Dario II, Artaserse, Dario I, E Serse.

Ma non è di tutto questo quello di cui vi vorrei parlare, la gente mi ha soprattutto colpito, la grande facilità con la quale si riesce ad interagire con loro, ti cercano, si avvicinano con gentilezza e ti chiedono subito da dove vieni, quando rispondi dall’Italia i loro sguardi si illuminano e cercano in ogni modo di poter comunicare con te. Vivono da anni sotto pressione, in un isolamento che gli è stato inflitto dalle sanzioni internazionali, il tasso di inflazione è pazzesco, pensate che un milione di Rial, la moneta locale corrisponde appena a 25 euro. Eppure, non chiedono, vogliono solo parlare, cercare di raccontare la loro storia. Mi sono apparsi dignitosi, soffrono in silenzio, nei bazar si contratta certo il prezzo delle merci che vogliamo acquistare, ma è tutto molto diverso rispetto a quello che avviene normalmente nei paesi arabi, la contrattazione è breve, se il prezzo non ti va bene te ne puoi anche andare tanto non ti richiamano.

A Shiraz, insieme a mia moglie abbiamo assistito ad una situazione tragica: una ragazza giovane, avrà avuto 20 anni o poco più piangeva disperata a terra, alcune donne cercavano di consolarla, gli uomini guardavano da lontano, ma nei loro occhi scorgevo compassione e comprensione nello stesso tempo. All’improvviso, la ragazza si è alzata di scatto da terra e ha cercato di lanciarsi sotto una macchina. Era palese, il suo dolore era così straziante che voleva morire, voleva farla finita con una vita che evidentemente non le aveva dato molto. La macchina però frenava, lei rimaneva distesa sull’asfalto, ma era viva, si era ancora viva. Tutte le donne che l’avevano assistita fino a qualche istante prima le si sono avvicinate, hanno cercato di confortarla ed assisterla. Un uomo che l’aveva guardata da lontano le ha portato dell’acqua, ma non la portava direttamente a lei ma alle donne che stavano assistendola. Ecco, usciva ancora una volta fuori la loro compostezza e la grande dignità, nemmeno la miseria e la disperazione riuscivano a piegarli.

Magari se qualcuno leggerà questo articolo e fosse interessato a conoscere meglio la situazione politica mi può tranquillamente scrivere. Ho avuto diverse conversazioni private e mi sono fatto una discreta opinione personale che vorrei condividere con tutti i lettori.

Vi lascio con un’ultima considerazione. Il paese pur affascinante presenta molte contraddizioni, il paese reale non sembra sempre coincidere con quello virtuale. Le donne sotto i loro veli mi sono parse molto più libere ed indipendenti di quanto non si possa credere, però mi sono parse stanche di un integralismo religioso che non accettano più e che sentono esclusivamente come una imposizione dall’alto. Questa mi è apparsa come una condizione pericolosa, sentivo gli stessi discorsi tra la gente nei regimi comunisti, quando c’era ancora il muro.

Vi posso assicurare che è una condizione pericolosa perché si offre al capitalismo americano ancora una volta la possibilità di presentarsi, come il salvatore dei popoli in nome della democrazia e delle libertà. Noi sappiamo troppo bene poi come le cose vanno a finire.

Roberto Mancini

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