7 Ottobre 2024
Appunti di Storia

Vincere nel Tempo – Gianluca Padovan

Il nome di Junio Valerio Borghese è indissolubilmente legato alle sue personali imprese e alla Xa Flottiglia M.A.S. Oramai sono passati cinquant’anni dal suo assassinio, ma il ricordo è rimasto inalterato, come le gesta della Decima.

Le formazioni militari combattenti della Xa Flottiglia M.A.S. avevano il solo compito di ribadire l’onore e il coraggio italiani, senza retorica e sul campo di battaglia. Piaccia o meno hanno costituito un vero e proprio Esercito Nazionale svincolato da dogmatismi, correnti politiche e partitiche.

L’organizzazione di questo nuovo, piccolo, ma motivato Esercito Italiano ha modificato e in meglio le tradizioni militari italiane con l’arruolamento volontario nelle proprie schiere, equiparando soldati e ufficiali nel trattamento, con vitto e paga uguali per tutti, eliminando l’avanzamento di grado per motivi burocratici, ma applicandolo solo per i meriti conseguiti sul campo di battaglia.

Ha inoltre aperto l’arruolamento alle persone che andavano dai 17 ai 37 anni, in seguito allargando tali limiti di età e chiamando in campo anche le donne nel personale militare ausiliario.

In primo luogo si è chiesta una cosa importante agli aspiranti Volontari: di non essere iscritti ad alcun partito politico.

Con l’istituzione della Decima il Soldato Italiano ha riacquistato la dignità perduta con il precedente ordinamento militare sabaudo, dove il fante era considerato una merce tranquillamente spendibile per gli interessi della Massoneria al guinzaglio straniero.

La fine della Seconda Guerra Mondiale ha portato con sé il programma della “damnatio memoriae”, ovvero la volontà di cancellazione del ricordo dei Volontari e delle Volontarie che si erano battuti con dignità, onore e valore.

Nel testo del volantino “Vincere nel Tempo”, del 1944, firmato DECIMA FLOTTIGLIA MAS – REPARTO STAMPA, vi è la seguente frase: «Sappiamo che si vince quando si è saputo dare, al cammino inarrestabile della civiltà, un’impronta non pallida né secondaria».

 

 

Quell’impronta eroica

Ancora oggi taluni detrattori accusano il Comandante Borghese di doppiogiochismo, d’essere stato al servizio della “marina del sud”, ovvero quella che ha cambiato di bandiera nell’arco d’una notte, oppure al servizio degli inglesi o degli americani…

C’è chi nel tempo domanda e con noiosa insistenza le notizie sui fantomatici “accordi Angleton-Borghese”. Bene, utilmente si può leggere un passo per tutti nel libro di Del Giudice, al capitolo Accordi per salvare l’apparato industriale: «Se Borghese avesse accettato di cooperare con gli alleati e di schierare i suoi reparti in modo da impedire ai tedeschi di far saltare i porti, sarebbe stato sottratto ai partigiani, che intendevano fucilarlo nelle strade di Milano, e regolarmente processato dai suoi pari. Il pensiero di Angleton era logico e condivisibile, ma nettamente sorpassato dagli eventi, perché in realtà Borghese aveva preso quei provvedimenti, solo ipotizzati dall’OSS, a protezione di quei porti che proprio l’aviazione angloamericana continuava a bombardare incondizionatamente, uccidendo centinaia di cittadini disarmati» (Del Giudice Davide, Il Comandante Mario Arillo dai sommergibili ai Mezzi d’Assalto della X Flottiglia MAS, Associazione Culturale Sarasota, s.d., p. 207-208).

Borghese e la Decima hanno cercato, sempre e in ogni caso, di salvare l’Onore dell’Italia, combattere contro l’invasore, non scatenare la guerra civile fratricida, preservare la popolazione civile, cercare di salvare le fabbriche indispensabili nella ricostruzione postbellica. Ma soprattutto salvare il Popolo e le terre venete, dalmate e istriane dell’est dall’invasione delle truppe comuniste titine, appoggiate da inglesi e comunisti italiani. E questo andando contro le disposizioni tanto della R.S.I. quanto dell’alleato tedesco.

Borghese e i suoi ufficiali si sono preoccupati di deporre e far deporre le armi con onore, salvare i propri uomini dalle rappresaglie di fine guerra. Borghese si è arreso, a testa alta, assieme ai suoi commilitoni, indossando la propria divisa.

Volete sapere che cos’hanno fatto Borghese e la Xa Flottiglia M.A.S.? Leggete i libri di coloro che vi hanno fatto parte: Borghese, Buttazzoni, Nesi, Bonvicini, Pasca Piredda…

Le loro pagine potranno anche essere considerate da taluni delle “storie di parte”, ma sono i resoconti di chi s’è effettivamente battuto e a viso aperto. Sono senza dubbio resoconti veritieri, a differenza di chi ha scritto a posteriori e magari senza avere consultato un solo documento d’epoca. O che hanno riempito della carta solo per piaggeria o dietro lauto compenso.

La “storia ufficiale” non spiega che l’armistizio è stata una resa incondizionata e i trattati di resa li subiamo a caro prezzo ancora oggi. Non spiega perché la faccenda bellica non s’è conclusa, dal momento che non è stato firmato alcun trattato, nemmeno di resa incondizionata, con la Germania.

Non si dice che prima l’Inghilterra e poi l’America sono semplicemente venuti a riscuotere. Attenzione: 114 sono le basi americane militari oggi operative sul suolo italiano, il quale è da tali invasori utilizzato per lo stoccaggio di armi nucleari.

Noi, di fatto, siamo una penisola con isole occupate, siamo un popolo prigioniero da ottant’anni e che oggi deve scomparire, soppiantato dagli stranieri che qui vengono scaricati a carrettate: è il nuovo esercito a basso costo che domani ci darà la caccia casa per casa.

Ma molti di costoro sono anche i nuovi “fedeli” che già occupano le panche delle chiese da voi disertate. Lo Stato Vaticano non può permettersi la crisi economica solo perché voi non continuate a sostenerlo con oboli e donazioni.

 

“Per l’onore d’Italia”

Una domanda per tutte: «per quale motivo costoro hanno ritenuto di dover proseguire la guerra?», sottintendendo a partire dal giorno 9 settembre 1943.

Perché rimane vilipeso solo chi depone le armi con ignominia o passa al nemico per convenienza.

Ma al di là delle tante altre risposte che si potrebbero dare, io credo, una cosa ha giocato un ruolo determinante: l’essere consci che l’onore va sempre comunque tenuto alto e se cedimenti vi sono stati è bene riscattarlo. A qualsiasi prezzo. Perché la Storia, quella vera, non dimentica. Mai.

E quell’Onore la Decima Flottiglia M.A.S., ovvero questo Esercito Italiano composto di soli Volontari e Volontarie, l’ha riscattato.

Altrettanto certamente ci sono stati e ancora vi sono i detrattori, ma si tratta di “malanni” presenti in ogni tempo ed epoca, come la grandine e la bronchite.

E già il Comandante Borghese a suo tempo lo scriveva:

«Nella canea imperante di insulti, di ingiurie, di calunnie di cui oggi gli italiani di ogni parte e partito si gratificano vicendevolmente, o di cui la Xa, col suo Comandante, riscuote la sua parte, si ritiene doveroso portare una nota coscienziosa e meditativa, esponendo con serietà, obiettività e lealtà l’operato della Xa – espressione dei sani intendimenti dei suoi oltre 20 mila volontari, per i quali ideali oltre duemila hanno dato la vita» (Junio Valerio Borghese, La Xa Flottiglia MAS, Effepi, Genova 2016, p. 11).

Testo di riferimento:

Padovan G., Xa Storie e Controstorie Italiane, 2 voll., Milano 2020.

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